sabato 30 ottobre 2010

Voglia di gridare

Anch'io mi allineo all'andazzo generale e parlo di Avetrana.

Non posso esimermi. Un pensiero lo devo esprimere.
C'è un aspetto di questa vicenda che voglio analizzare.

Il solo fatto di scrivere Avetrana all'interno del post mi farà schizzare in alto i contatti al blog e i link su google, ma questo ragionamento è esattamente quello che stanno facendo i mezzi di informazione generalisti in Italia.
Sfruttare il lato morboso dell'animo umano per tenere incollato il pubblico alla tv.
Continuare a parlarne, anche quando non c'è niente da dire e si è già detto tutto.

Ma questo continuare a parlarne ha anche una conseguenza che mi fa paura.
Su iternet si è levato un coro di indignazione verso l'assassino che travalica il comprensibile sgomento, e sfocia nella ricerca della vendetta.
Non cercate di farla passare per giustizia ... la giustizia implica equilibrio, e io in certi gruppi di facebook di equilibrio non ne vedo:
Datelo alla folla ...
No alla pena di morte! Si alla tortura a vita!
Quello che merita è una pallottola.

E così via ...

Posso essere anch'io indignato per quello che è successo, ma invocare la vendetta è la risposta sbagliata.
Urlare la violenza è ancora più sbagliato.

Leggete attentamente cosa scrive e canta chi è più bravo di me con le parole.
Daniele Silvestri. Voglia di gridare.

Ti è mai venuto in mente che a forza di gridare
la rabbia della gente non fa che aumentare
la forza certamente deriva dall'unione
ma il rischio è che la forza soverchi la ragione

Immagina uno slogan detto da una voce sola
è debole, ridicolo, è un uccello che non vola
ma lascia che si uniscano le voci di una folla
e allora avrai l'effetto di un aereo che decolla

La gente che grida parole violente
non vede, non sente, non pensa per niente

Non mi devi giudicare male
anch'io ho tanta voglia di gridare
ma è del tuo coro che ho paura
perché lo slogan è fascista di natura

Quando applaudi in un teatro, quando preghi in una chiesa
quando canti in uno stadio oppure in una discoteca
Sei tu quello che canta, è il tuo fiato che esce
ma il suono intorno è immenso e cresce, cresce

Il numero è importante, dà peso alle parole
per questo tu ogni volta prima pensale da sole
e se ci trovi il minimo indizio di violenza
ricorda che si eleverà all'ennesima potenza

La gente che grida parole violente
non vede, non sente, non pensa per niente

Non mi devi giudicare male
anch'io ho tanta voglia di gridare
ma è del tuo coro che ho paura
perché lo slogan è fascista di natura

giovedì 28 ottobre 2010

Karate


Finora non ne avevo ancora parlato, ma c'è un altro sport che costa fatica, impegno e soldi alla famiglia.

Il karate. Stile shito ryu.

Ne parlo in terza persona perchè il karateca non sono io, ma la biondina. Per la precisione cintura nera secondo dan.
Frequenta il tatami da circa vent'anni (20 ANNI ??!?!?!!?) con alcuni picchi di eccellenza quando era ancora single e una carriera alle spalle di istruttrice per i ragazzini cintura bianca.
Ha fatto delle gare a livello interregionale di kata (gare di stile, mai di combattimento), e ha anche fatto dei corsi organizzati dalla Regione per l'insegnamento della disciplina sportiva in generale.

Ora, causa l'interesse sempre maggiore per altri sport (lei è una polisportiva, ma non nel senso di associazione) e la giovinezza che se ne va e non ritorna più (tradotto: bimbo), va' solo una volta a settimana all'allenamento e non insegna più.
Ha iniziato con curiosità e gli è subito piaciuto. Penso che sia una via di mezzo tra uno sport di squadra e uno individuale, con i vantaggi dei due e pochi svantaggi. Inoltre insegna anche una disciplina utile alla vita.

Il problema è quando voleva allenarsi e io dovevo incassare i mawashi-geri.
Questo quando ero grasso e flaccido. Ora ho muscoli d'acciaio e a picchiarmi si fa male lei.

Okkei, ritenetevi avvisati.
Non fatela incazzare.

martedì 26 ottobre 2010

Pazienza ... ma tanta

Poverino, è stanco ...
Tesoro, chissà che fastidio in bocca ...
Guardalo, è smorto e con le occhiaie ...
Ma questo bambino sta dimagrendo a vista d'occhio ...
Sei sicuro che sono solo i denti ... non è che è ammalato ?


Ansia. Ansia. Ansia.
E incazzatura.

Ieri sera stavamo cominciando a cantar vittoria perché aveva mangiato con gusto.
Invece a pranzo non ha voluto la sua pappa con l'omogeneizzato di carne, non ha voluto il filetto di pesce che ieri sera ha divorato, non ha voluto niente.

E piangeva.
Di più ... urlava e si dibatteva come un vitello al mattatoio.
Tanto che quando si è calmato un attimo si è addormentato secco sul seggiolone, come neanche i bambini piccoli.
Ci sono alcuni momenti in cui non lo si sopporta più.

Come mi manca il mio bel bimbo sereno.
Che però è sempre lì ... vero che si è soltanto nascosto e torna presto ????

lunedì 25 ottobre 2010

Denti

Noioso.
Scontroso.
Antipatico.
Inappetente.
E pure un po stronzo.

Se ad un bimbo normalmente simpatico e bravo spuntano contemporaneamente due dentoni, allora il suddetto angioletto si trasforma in un ottimo motivo per desiderare di essere single.

Ma poi passa.

venerdì 22 ottobre 2010

NIMBY

Gli ammerigani, per dare dignità di fenomeno ad un atteggiamento, gli affibbiano un acronimo.
Not In My Back Yard.
Letteralmente: non nel mio cortile.
Figurativamente: ok, è vero, è una cosa utile, forse anche indispensabile, facciamola. Ma lontano da qui che a me dà noia.

E' un atteggiamento che si riscontra nelle proteste contro opere di interesse pubblico che hanno, o si teme possano avere, effetti negativi sui territori in cui verranno costruite, come ad esempio grandi vie di comunicazione, cave, sviluppi insediativi o industriali, termovalorizzatori, discariche, depositi di sostanze pericolose, centrali elettriche e simili.
L'atteggiamento consiste nel riconoscere come necessari, o comunque possibili, gli oggetti del contendere ma, contemporaneamente, nel non volerli nel proprio territorio a causa delle eventuali controindicazioni sull'ambiente locale.


Lasciando perdere wikipedia, qualsiasi telegiornale ha una notizia di cronaca locale, politica interna, politica internazionale, o a volte addirittura cronaca nera, che parla di battaglie della popolazione contro qualcosa.
C'è stata la TAV e i centri di smaltimento e stoccaggio scorie radioattive.
Ora ci sono la Tangenziale Esterna Est Milano e le centrali nucleari.
E naturalmente le cave. Anche se dalle nostre parti, visto che il rischio di dissesto idrogeologico è vicino allo zero, le motivazioni del no in questo caso sono puramente di carattere ecologista.

Oggi al telegiornale c'è la discarica di Terzigno per i rifiuti di Napoli.
Politica.
Camorra.
Interessi economici.
E la salute pubblica imbracciata come un'arma.

Io non riesco a prendere posizione.
Ho sempre pensato: non è possibile trovare una soluzione che non scontenti nessuno; è necessario che qualcuno perda in questa battaglia.
Se tutti dicono di no e se io che devo decidere dove dò ragione a tutti, questa cosa non si farà mai. E allora saranno tutti scontenti.

Di una cosa però sono sicuro.
Se a scegliere dove come e quando sono solo i politici, allora la scelta sarà sbagliata.
A scegliere dovrebbero essere i tecnici.
Ingegneri, geologi, naturalisti, biologi.
Perchè a mediare le ragioni della scienza con quelle della politica, la decisione bastarda che ne scaturirà sarà sempre figlia di nessuno.

mercoledì 20 ottobre 2010

Alieno

Ero convinto che ci stesse studiando.
Che stesse prendendo tempo per non fare il passo più lungo della gamba.
Che prima di spiaccicare la sua prima parola che non sia solo mamma o papà (appellativi attribuiti peraltro o ad oggetti inanimati, o al primo cane che passa), volesse essere sicuro di parlare corretamente e di dire qualcosa di epocale.

Poi ieri sera l'illuminazione.
Il bimbo parla perfettamente!!
La colpa è solo mia che non conosco il klingon!

martedì 19 ottobre 2010

Lunatico


La sera, quando il bimbo esce di casa, la prima cosa che fa è scrutare il cielo per vedere se ci sono, nell'ordine, la luna, le stelle o un aereo di passaggio.
Sorvoliamo sul discorso degli oggetti volanti, perchè probabilmente questa passione deriva dalla frequentazione costante delle giostrine, soprattutto elicotteri o aeroplanini.

Quando vede la luna e le stelle è tutto contento e me le indica sorridendo, mentre se invece ci sono le nuvole è visibilmente contrariato.

Bene, da grande farà l'astrofisico.
O il poeta.

domenica 17 ottobre 2010

Corso di nuoto


E' già il terzo anno di fila che ai primi di ottobre, in concomitanza con la brutta stagione, inizia la stagione di nuoto.
Prima in inverno mi chiudevo in palestra a fare pesi ed addominali, ma i risultati non sono mai stati troppo eclatanti, e poi con i miei malanni cronici alla schiena mi è stato straconsigliato il nuoto.
Il primo anno poi è stato bellissimo, perché andavo al corso di nuoto insieme alla biondina con il pancione che lievitava a vista d'occhio (è stato per tre - quattro mesi, poi per lei è diventato troppo pesante e ha fatto due mesi di nuoto per gestanti).
Il corso è lunedì e giovedì dalle 19.30 alle 20.30, e si fa mezzora a terra con riscaldamento, ginnastica e stretching e mezzora in vasca da 25 metri a nuotare.
In acqua si è divisi in corsie a seconda del grado di preparazione e io, dopo aver impiegato il primo anno per passare dalla prima corsia (quella per chi sta imparando a nuotare) alla quarta (quella degli squali), attualmente condivido stabilmente l'ultima corsia con altri tre compari.
Il gruppo è un'allegra congrega di cazzoni, alcuni anche di una certa età, per cui ci si diverte, si scherza ed almeno una volta l'anno si esce a cena a ridere e mangiare. Memorabile è stata quella volta in cui due si sono presentati alla ginnastica con il costume intero da donna (e ci hanno pure nuotato!!).

Sarà ben difficile che torni in palestra ora che ho scoperto la piscina.
Inoltre abbiamo gettato le basi ... il futuro è il triathlon!!

sabato 16 ottobre 2010

Il Grande Fardello

Su Radio DeeJay (la frequenza che ascolto praticamente sempre) dalle 12 alle 13 c'è Collezione Privata con Vic.
Format semplice ma geniale: si invita una persona conosciuta e la si intervista attraverso una play-list di 7 canzoni da lui scelte e si chiacchiera di musica, di vita e di quant'altro.
Spesso è molto interessante e divertente, un po' perché il Veec è proprio bravo, e un po' perché le persone che intervengono sono quasi sempre portatori sani di idee.

Qualche giorno fa c'era Mauro Marin, vincitore del Grade Fratello 10.
Di solito, quando sento odore di vaccata giro canale, perché non mi piace, anzi mi fa sentire leggermente a disagio, sentire parlare di nulla, anche e soprattutto in televisione.
Ad esempio, generalmente non mi piace C'è posta per te, non mi piace Verissimo, non mi piacciono le carrambate. Anzi, mi irritano. Chiedete alla biondina.
Stavolta mi sono detto: no, voglio ascoltare, perché altre volte mi sono dovuto ricredere su dei personaggi che credevo stupidi o comunque non interessanti e invece, trasportati in un contesto diverso e comunque stimolante come potrebbe essere la radio, si sono dimostrati invece simpatici ed intelligenti (cito Taricone, tanto per restare nel GF o, nella musica, Fabri Fibra).

Bè, stavolta è la prima impressione quella che conta!
Quest'uomo è il concentrato di quanto di più insulso e banale può presentarci la società italiana oggi.
Si vanta dei suoi tanti contatti su faccialibro (secondo lui misura del suo successo), parla solo ed esclusivamente della sua esperienza in TV, il massimo del divertimento di quest'estate per lui erano le serate in discoteca dove firmava autografi e faceva stage diving.
Nel parlare usa un entusiasmo senza misura, becero e fastidioso. Forse lui è così di natura, ma in altri questa carica indisponente l'avrei associata ad uno stato alterato figlio dell'abuso di cocaina.

Vogliamo parlare della musica?
I want it all - Queen (un classico dei truzzi: o quello o qualsiasi canzone di Vasco degli anni '80)
Never say goodbye - Bon Jovi (il lentone immancabile che non capa un cazzo)
Io vagabondo - Nomadi (aargg...)
21 Guns - Green Day (non la loro migliore, ma almeno la sufficienza)
My father's eye - Eric Clapton (che sarebbe anche una bella canzone, ma è stata rovinata dallo spiegone sull'affetto per suo padre che è orgoglioso di lui, che lo ha sempre appoggiato, bla bla ...)
Aereoplano - Caterina & 883 (oddio...)
Din Don Dan - Mauro Marin (una chicca: pure ai cani fanno fare il tormentone dance dell'estate)

Bene, direi che c'è tutto per confermare quanto pensavo della televisione moderna.
Tranne alcuni fortunati casi, il popolo del grande fratello, dell'isola, di Veline-Velone (quello poi ...) e in parte anche il mondo dei telent-show è un mondo di persone vuote e inutili.
Il mio obbiettivo per i prossimi anni è far capire questa cosa anche al bimbo. Oddio ... c'è tempo, eh ... magari non comincio domani.



PS: non è che non lavoro e ascolto la radio tutto il giorno, solo che ero a Milano e tornando ho trovato traffico ...

giovedì 14 ottobre 2010

martedì 12 ottobre 2010

Feticista


Ve le ricordate le ciabatine hobbit?
Ora le usiamo per andare in piscina il lunedì mattina.
E ne è innamorato, anche se cominciano ad andargli un po' strette.
Speriamo di ritrovarle la misura più grande.

lunedì 11 ottobre 2010

Mezza maratona Pavia 10/10/2010


Terza volta in assoluto che corro 21km e 97m. Entusiasmo a pacchi.

Partiamo dalla fine e diciamo che ho migliorato il mio personale di un minuto e mezzo per scendere sotto 1h e 40min (anche solo per una manciata di secondi); passo medio 4' 42" al km. Tempo certificato dal chip e dal mio nuovo fiammante Garmin Forerunner 205; così ora corro anch'io con il GPS.
Anche la biondina ha migliorato il suo personale di circa un minuto, ed anche lei ha infranto il muro psicologico delle due ore.

Questi miglioramenti sono stati raggiunti anche se il percorso non fosse dei più adatti, infatti ci sono stati una serie di saliscendi non impegnativi dal punto di vista altimetrico ma comunque debilitanti (come quello al 18°km) e il fondo in alcuni punti era spaccapiedi (oltre al classico pavè e al bolognino alla fine c'erano delle viuzze con l'acciottolato).

Pavia la conosco benino per averci frequentato l'università (anche se la mia facoltà era in periferia e l'unica cosa che conosco bene della città è la stazione) ed è stupenda per una corsa simile, sia nella parte fuori del centro abitato, come l'argine del Ticino, sia nella parte più centrale, con viette adorabili.

Ora sono ad un bivio: continuo così con il mio allenamento e le mie mezze ogni tanto o tento il grande salto e comincio ad allenarmi seriamente per una maratona intera? Oggi, con i muscoli doloranti, il pensiero dei lunghi da 36 km che dovrei fare la domenica mattina mi uccide. Nonostante l'entusiasmo del momento, la mia anima pigra sta' prendendo il sopravvento.

Nota di colore: il tracciato passava spesso sulle alzaie del naviglio e mentre ero da una parte ho visto dall'altra la biondina. La indico al Max (che ha corso tutto il tempo con me, ma l'ho fregato allo sprint per 10 secondi) e lui: però che vista!! e io: ma in questo caso non ho usato gli occhi ... ma il cuore.
(... che tenero ...)

sabato 9 ottobre 2010

I ragazzi della III C(amerata)


Rubo da un blog che leggo ogni tanto:
Si chiama “Allenati per la vita”, e non si capisce se il verbo sia un imperativo o un participio. È il nome di un programma rivolto agli studenti delle scuole superiori italiane e promosso grazie a un protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e il Ministero della Difesa: anzi, per dirla come recitano i powerpoint che girano per le scuole italiane, “è supportata dalla sinergia che viene sempre di più sospinta dal Ministro Gelmini e dal Ministro La Russa”. Parliamo di un corso – facoltativo e valido come credito formativo, quindi utile a migliorare il punteggio della maturità – che propone agli studenti alcune attività “come stimolo per toccare con mano i valori della lealtà, dello spirito di corpo e di squadra, oltre ad acquisire senso di responsabilità e rispetto delle regole e dei principali valori della vita”. Scrive Famiglia Cristiana nell’articolo che racconta il progetto:
Dopo le lezioni teoriche “che possono essere inserite nell’attività scolastica di “Diritto e Costituzione” seguiranno corsi di primo soccorso, arrampicata, nuoto e salvataggio e “orienteering”, vale a dire sopravvivenza e senso di orientamento. Non solo, ma agli studenti si insegnerà a tirare con l’arco e a sparare con la pistola (ad aria compressa). E in più “percorsi ginnico-militari”.


Praticamente i regazzi delle superiori verranno, cito testualmente, divisi in pattuglie (!) e, armati di fucili ad aria compressa (fucili?!), impareranno a sparare (a sparare????????!!!!!!), a sopravvivere in ambienti ostili (ostili a chi????!!!!!!!), a conoscere la cultura e le basi della tecnica militare (militare????!!!!).

Io sono stato a mio tempo obiettore di coscenza e quando vedo una persona con una pistola alla cintura, o peggio con una mitraglietta in braccio, al più innocuo dei posti di blocco della stradale ho una leggera sensazione di fastidio e inquietudine.

Forse l'idea era anche buona in principio, ma se proprio si volesse fase dei corsi che aiutino i ragazzi a crescere, proponiamo si i corsi di "Diritto e Costituzione", sviluppiamo le lezioni di educazione civile, ok al primo soccorso ed all'attività fisica come il nuoto, ma alla fine, invece di portarli al poligono, proponiamogli di fare volontariato in una casa di riposo, in un centro psichiatrico, o anche in un canile.

Vabbè ... ridiamoci sopra

Varato il nuovo protocollo scolastico Gelmini-La Russa, ispirato all’addestramento militare. Una novità che tornerà molto utile per la conquista dell’Abissinia.

Nelle scuole presto prenderà il via un corso paramilitare. Potranno parteciparvi tutti gli studenti che non siano stati gettati dalla rupe da piccoli.

I nuovi corsi risolveranno il problema del bullismo. Trasformandolo in nonnismo



PS: il titolo del post l'ha capito solo chi ha più di trent'anni e un'animo pop.

giovedì 7 ottobre 2010

Al parchetto


Quanto ci si diverte al parchetto!!
I giochi più apprezzati sono stati all'inizio l'altalena dei piccoli (quella che si vede in foto con l'imbragatura), poi i cavalcabili con la molla, ed ultimamente lo scivolo.
Solo che lo scivolo è piuttosto impegnativo per me che accompagno il bimbo, infatti bisogna sollevarlo e metterlo seduto in cima e, stando attenti che non si lanci, accompagnarlo a terra. Da ripetere fino allo sfinimento. Il mio.

Sono andato in definitiva poche volte (ha più esperienza la biondina in questo campo), ma le volte che ci sono stato ho incontrato naturalmente altri bambini accompagnati, sia più grandi e (anche se raramente) più piccoli.
Mi chiedo: ma è possibile che mentre gli altri bambini restavano per tutto il tempo buoni buoni nel passeggino mentre la mamma leggeva un libro sulla panchina, sull'altalena mentre il papà chiacchierava con altri papà, sulla giostrina mentre la mamma chicchierava al telefono di quello che gli era successo la sera precedente, io dovevo continuamente correre, inseguire, gridare e stancarmi?

Confermo, ha la vitalità e la pazienza di sua madre!!!
'cci sua!!

martedì 5 ottobre 2010

Peter Pan e la sua crisi di mezza età

Non ho mai sofferto, almeno non consciamente, della sindrome di Peter Pan.
Tradotto: non sono mai scappato dalla realtà degli adulti e dalle sue regole comportamentali, ma l'ho sempre affrontata con serietà (a pensarci bene forse non era serietà ma arroganza).
Non ho paura di crescere perché non mi spaventa.
Perché so di aver raggiunto un equilibrio emotivo che mi permette di affrontare i problemi grossi e quelli piccoli senza farmi prendere dal panico (attenzione: non ho detto di saper risolvere ogni problema, ma semplicemente non fuggo).

Ma ora sono ad un punto di svolta.
Infatti, se fino a poco fa ero punto di riferimento per me stesso e solo parzialmente per la biondina, ora ho un età per cui quelli a cui prima mi appoggiavo cominciano ad aver bisogno di me, mentre esiste qualcuno che dipende totalmente da me.
Ora sono io l'adulto a cui chedere aiuto, consiglio e supporto.

Siamo nel mezzo del cammin di nostra vita o, come diceva l'altro sommo vate, siamo come il sole a mezzogiorno, senza più nessuna ombra intorno, baby.



Oddio che confusione ...
... d'altronde cosa ci si può aspettare da uno che oggi compie 36 anni?

lunedì 4 ottobre 2010

In piscina col papi

Un tempo la biondina chiamava il bimbo il mio ranino. Succedeva quando era piccolo piccolo e aveva le gambe sottili e sempre piegate, sembrava una rana a pancia in su'.
Poi è cresciuto ('nzomma) e adesso ha due belle gambotte dritte e cicciottose.
Non si può più chiamarlo ranino.

Stamattina il bimbo ha cominciato il suo corso di acquaticità: tre quarti d'ora nella piscina dei piccoli (profondità circa un metro, temperatura dell'acqua che manco ai caraibi) a giocare con altri 10 nani anfibi con palline, pesciolini, braccioli, secchielli, ed altri ammennicoli colorati e divertenti.
Ogni nano era aggrappato a uno tra mamma, papà, nonna.
Stamattina l'ho accompagnato io perché la biondina oggi non poteva entrare in acqua, ma è stata una cosa estemporanea e le prossime volte il salvagente lo fa la mamma.

Ci siamo divertiti un sacco e abbiamo imparato a mettere i braccioli e a scalciare per andare in una direzione.
E' tornato ad essere il mio ranino.

domenica 3 ottobre 2010

Sfide: storie di sport



Se mi chiedete il momento più emozionante dello sport che ho vissuto (naturalmente da spettatore, il capitolo atleta invece lo scriverò un'altra volta) non vi risponderò con la finale Italia Francia dei mondiali di calcio 2006, nè con la tripletta dell'Inter del 2010 (anche se ...).

Atene 29 agosto 2004.
In una calda domenica sera di fine estate si concludono i giochi olimpici nel modo più perfetto che si possa concepire: arrivo nel vecchio stadio olimpico Panathinaikò della maratona maschile, la gara più emblematica dell'atletica leggera in generale e della mitologia greca in particolare.
Il tempo non era da record (2.10.55) ma l'arrivo in solitaria di Stefano Baldini in quello stadio illuminato dalla torcia olimpica mi ha fatto venire gli occhi lucidi.

Barcellona 1 agosto 2010.
Agli Europei di atletica Stefano si è ritirato, perchè a 39 anni il confronto con chi ne ha 30 cominica a farsi pesante. A fine gara si è compostamente scusato con tutti per non aver terminato la gara e ha ufficializzato il suo ritiro dalle gare sui 42km.

Un signore si vede soprattutto nel momento del commiato.
E di signori il mondo dell'atletica ne è pieno.

L'invincibile non è quello che vince sempre, ma quello che anche se perde non è vinto mai.

venerdì 1 ottobre 2010

Eminem






Aria spavalda ed arrogante da gangsta rap, capello biondo, cappuccio calato in testa e grossa macchina americana.

Vero che è lui?