mercoledì 11 maggio 2011

Come un nano ti smonta la tensione

Non era più tollerabile che io, a distanza di un anno e mezzo dall'uscita nelle sale, non avevo ancora visto IL film di fantascienza definitivo.
Quello che, a detta degli addetti al settore, sarà la pietra di paragone per il genere per molti anni a venire.

Allora ieri sera, approfittando del fatto che la biondina era fuori per una pizza con le amiche, dopo aver messo a nanna il bimbo, alle 10 e 45 ho messo su il DVD di Avatar e ho cominciato a vederlo.
Il film è lungo 2 ore e 40 e quindi l'intenzione era quella di vederla in due parti. Poi però, una volta cominciato, staccarsi era quasi impossibile.
La biondina ha fatto tempo a tornare a casa e andare a dormire, e io non riuscivo a spegnere il lettore dvd.

Sulla qualità del film molto si è detto e magari ne parlerò poi più approfonditamente. Per adesso basti sapere che è una gioia per gli occhi e lo spirito.
Ma il motivo per cui ho scritto questo post è per dire che il film alla fine non l'ho mica finito.
Era circa l'una e un quarto quando ho sentito dalla cameretta il bimbo piangere e chiamare la mamma. Si perché visto che io è qualche tempo che quando si sveglia nel cuore della notte vado a consolarlo ma non mi faccio commuovere dalle scenate mariomerole e non lo porto nel lettone, adesso chiama la sua mamma che è una pappamolla e non riesce a farlo piangere.
Risultato ho dovuto portarlo nel lettone e spegnere il film.

La cosa tragica è che l'ho dovuto interrompere al più bello, e sono andato a letto nel momento clou dello scontro finale tra l'eroe e il cattivone.

Praticamente un coito interrotto.

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