venerdì 14 ottobre 2011

Emozioni - The Cure

Come ho già detto, alla fine anni 80 e inizio anni 90 ero fondamentalmente un animo rock. E del cosidetto movimento dark non avevo molte conoscenze, se non quel poco che passava alla radio.
Però legato a quel mondo ho un particolare ricordo: un episodio quasi insignificante ma comunque molto buffo. Era probabilmente il 1989 ed era una di quelle rarissime domeniche pomeriggio in cui andavo in discoteca (in pullman con due amici, penso che si possano contare sulle dita di una mano sola), prima di entrare nel locale incrociai alcuni ragazzi tutti vestiti di nero e pelle che parlavano del nuovo disco dei Cure.
Non credo che poi siano entrati nel nostro locale, perchè era il classico trappolone per ragazzini sfigati con la musica dance che andava allora. Sicuramente in quella discoteca non suonavano i Cure, o i Joy Division. Ma solo Corona, Datura, Snap e altri campioni della dance anni '90.
Ma a me, vestito con la felpa "bella" e le scarpe della domenica, questi ragazzi che sembravano così sicuri di loro stessi, così fighi nella loro divisa da dark, hanno suscitato quell'invidia da "anch'io vorrei essere così".

L'album di cui stavano parlando quei ragazzi doveva essere sicuramente Disintegration.
Uno dei dischi più belli dei Cure in particolare e della musica in generale.
Ma questo l'ho scoperto solo molti anni dopo.
Nel mezzo c'è stato Wish nel 1992 (scoperto grazie alla biondina). Album fantastico, anche se uno tra i più distanti dalla vena goth di Smith.
Wild Mood Swings del 1996, che mi ha lasciato con un'espressione di perplessità.
Bloodflowers del 2000, questo invece molto cupo e mi è piaciuto tantissimo. Tanto che quell'anno andai al concerto. Fu un'esperienza fantastica: sia per la musica e per il gruppo, sia anche per l'ambiente. C'erano un sacco di ragazzi truccati come Robert, o come il Corvo, ma comunque la pelle nera si sprecava.

... chissà se a quel concerto erano presenti anche quei ragazzi di vent'anni fà ...

PS. tanto pe ribadire il legame stretto tra il fumetto e la cultura pop in generale, ecco due personaggi famosissimi che hanno un debito con Robert Smith. O forse viceversa.

The Crow di James O'Barr
Personaggio intriso di dark e goth, famoso più per il film che per il fumetto originale.
Nato nell'88, in piena esplosione del fenomeno,
ma forse più ispirato a Ian Curtis dei Joy Division che a Robert Smith.
Sandman di Neil Gaiman.
Qui siamo già agli inizi degli anni 90, e il look è più direttamente riconducibile.
Come si diceva.

Nessun commento:

Posta un commento