venerdì 30 dicembre 2011

Emozioni - Laura Pausini

Dopo aver parlato dei Cure, del grunge e dei Jamiroquai, mi tocca fare una sterzata brusca e fare la recensione del concerto di ieri sera.
Il mio regalo di Natale alla biondina è stato il CD e due biglietti per l'ultima data dei concerti al forum di Assago. Due ottimi biglietti, va detto. Primo anello numerato centrale, lato corridoio senza nessuno dietro. Una botta di culo avuta al banco tiket-one del mediaworld quando oramai ero rassegnato al parterre. Il che mi avrebbe anche permesso di risparmiare, visto il prezzo non proprio popolare, ma la biondina è nana e quindi sotto al palco non avrebbe visto nulla.
Prima sorpresa la scritta gigante all'ingresso del forum, dove si sono fatte fare la foto praticamente tutte le ragazzine che passavano di lì, e la biondina (che pur ragazzina non lo è più) non ha potuto esimersi.


Non è il primo concerto di Laura che vedo e, al di là del mio atteggiamento prevenuto delle prime volte legato al tipo di musica che produce (pop melodico italiano), che può piacere o non piacere, va detto che lei lo propone con onestà e convinzione.
Senza troppi giri di parole posso dire che è stato uno spettacolo magnifico.

Scenografia bellissima, effetti speciali e una regia impeccabile.

C'era tutto quello che ci si può aspettare da uno spettacolo di livello internazionale: corpo di ballo (anche se lei non ha ballato, giustamente mi viene da dire: non è mica Beyonce), audio perfetto, luci e scenografia allo stato dell'arte. Ho visto quello che, in scala diversa, mi sarei aspettato da una come Madonna (per dire).

C'è stato il momento dance (partito con la canzone Surrender) che ad un certo punto è diventato un vero e proprio deejay set con ballerini illuminati scatenati (sembrava un video dei Daft Punk) con alcuni richiami alle hit del momento, come il famoso Barbra Streisand modificato con il nome della Pausini.
C'è stato il momento rock (il pezzo nuovo che canta con la Gianna Nannini) con sette chiatarre sul palco e svariati assoli di basso, batteria e chiatarra.
C'è stato il momento unplugged, e su questo gente come lei non deve imparare niente da nessuno.
C'è stato il momento latino-americano con una montagna dai percussioni sul palco.

Dal punto di vista vocale, è stata praticamente perfetta: non si è risparmiata in nessuna canzone (non come certi cantanti dove, quando c'è un acuto, fanno cantare il pubblico) e nonostante questo mi cascassero le orecchie se ho sentito una sola nota calante.

In definitiva, due ore e un quarto volate via con leggerezza.
Laura (in amicizia detta la pausetti) è una vera professionista che ha capito quello che il moderno mercato della musica vuole: finita l'era dei grandi guadagni con la vendita dei dischi, i cantanti cercano di confezionare spettacoli itineranti completi da proporre come un moderno e spettacolare circo.

L'unico appunto che  mi sento di fiare è per i costumi: forse non ne capirò niente, ma Cavalli ha fatto delle cose inguardabili.
Era molto meglio re Giorgio

Un ringraziamento particolare va alla nonna, senza l'aiuto della quale il problema questo bimbetto dove lo metto avrebbe pregiudicato la possibilità del regalo.

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