venerdì 20 gennaio 2012

L'asilo dalle suore

Il bimbo ha ormai quasi tre anni, e bisogna cominciare a pensare al suo futuro.
A parte gli scherzi, nei primi giorni dell'anno siamo andati a iscriverlo alla scuola materna perché a settembre è ora che cominci a frequentare altri che non siano i suoi parenti stretti.
Già da adesso sembra entusiasta e quando gli parli della scuola materna comincia a favoleggiare di parchetti, di bimbi con cui giocare, di maestre simpatiche, di giochini, di montagne di pennarelli per colorare, ecc.

Nel nostro paese ci sono due asili, e quello che abbiamo scelto noi è un istituto privato parificato gestito da suore.
I due istituti sono, da quello che ho capito in questi tempi, entrambi ottimi, e per scegliere uno o l'altro ci siamo basati su un solo parametro banale ma allo stesso tempo importante: la vicinanza (a questo, volendo, si può andare anche a piedi, mentre l'altro è a distanza solo automobilistica o ciclistica).

E da questa osservazione potrebbero scaturire alcune perplessità e/o contrarietà: ma come, la scelta di una cosa così importante come l'educazione di tuo figlio viene fatta con un parametro di mera comodità? e non ti interessa il fatto dell'educazione cristiana?

Per quanto riguarda l'educazione religiosa di mio figlio ho già scritto alcune cose in un discorso più ampio sulla religione in generale (questo è l'ultimo di una serie di quattro post a riguardo), che si poteva riassumere pressappoco con una contraddizione di questo tipo: non sono (o almeno non sono più) cristiano cattolico praticante, ma voglio che mio figlio riceva una educazione di quel tipo.

Per capire il perché leggiamo il "progetto educativo" della scuola che ci è stato consegnato all'iscrizione, sorvolando sulla qualità di un ciclostile fotocopiato millemila volte che, senti ciccio, si poteva anche ristampare neh!

Sulla parte Promozione umana e formazione integrale, niente da dire, è tutto totalmente sottoscrivibile ed è effettivamente quello che un genitore potrebbe chiedere per l'educazione del proprio figlio.
Per quanto riguarda l'educazione alla fede, mettiamola così: l'obbiettivo primario della scuola (quel partecipare all'azione evangelizzatrice della Chiesa) è forse in linea di principio difficilmente condivisibile, semplicemente perché non dovrebbe essere la cosa principale da raggiungere. Ma quando nell'articolato mi citi i valori di giustizia sociale, della fratellanza dell'opzione per i poveri e i deboli, allora mi hai conquistato.

... e allora vai con le suore!

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