sabato 4 febbraio 2012

Le bisnonne piere

Il bimbo ha molti motivi per cui dirsi fortunato, anche se non lo sa.
Uno di questi motivi è quello di avere sei nonni.
No, non ho sbagliato, capisco che di solito una persona ha al massimo quattro nonni, ma se nel conteggio aggiungiamo i bisnonni, il conto è presto fatto. Il bimbo ha due bisnonne (che lui chiama nonna bis) che si chiamano entrambe Piera (guarda il caso).

Io non sono stato così fortunato, infatti non ho mai conosciuto il papà di mia mamma, e i genitori di mio padre sono morti quando avevo 15 e 19 anni, dopo lunghe e debilitanti malattie. Li ricordo con affetto, per quel poco che mi concede la mia memoria labile: ho conservato l'immagine di due contadini semplici curvati da una vita di sacrifici e di duro lavoro.
Invece, tornando al bimbo, lui ha tutti e quattro i nonni in discreta (grattatina) salute che, con vari livelli di dimostrazione pratica, gli vogliono bene.
E anche le due bisnonne sono impazzite alla nascita del pronipote.
In effetti deve essere una grande soddisfazione vivere abbastanza da poter vedere la propria famiglia crescere in questo modo. Vedere il tuo nipote (figlio di tuo figlio) che cresce, si sposa e diventa genitore.

Il problema è che le due nonne bis (attualmente 85 e 97 anni) non ci sono più con la testa.
Prima ha cominciato mia nonna l'estate scorsa ad avere dei momenti di non lucidità che l'hanno fanno diventare chiusa, cattiva verso i propri congiunti e non più indipendente (lei che erano dieci anni che abitava da sola nel suo bilocale), fino a portare i suoi figli alla decisione dolorosa di affidarla ad una casa di riposo.
Poi, qualche mese dopo, ha cominciato la nonna della biondina. Ultranovantenne tutto sprint che in pochi giorni è passata dall'essere anima della casa, cuoca sopraffina e ultraprolifica, instancabile narratrice di storie d'altri tempi, a povera nonnina ostaggio delle sue allucinazioni in cui ci sono signori che la vogliono uccidere, parenti che le vogliono male e voci che nel cuore della notte le dicono cose irripetibili.

Ed è una pena indicibile.
Parlo soprattutto della nonna della biondina, situazione che vivo con continuità abitando nello stesso palazzo, mentre i contatti con mia nonna sono relegati a quelle (poche) volte che vado a trovarla all'ospizio.
Dicevo, è una pena immensa vedere queste persone anziane prigioniere degli scherzi della loro immaginazione distorta. Uno si immagina la propria vecchiaia trascorsa in serenità circondata dalla tua famiglia che ti vuole bene, invece in questo caso, pur essendo in questa situazione, la tua mente ti presenta una situazione ambientale completamente diversa da quella serena che hai attorno, che ti porta a passare gli ultimi anni della tua vita con acredine, ansia, cattiveria e nella convinzione di essere vittima di odio.
Tranne quei rari momenti di lucidità in cui riconosce che le persone che ha intorno vogliono solo il suo bene e la sua tranquillità.
E per questi momenti tieni duro e combatti contro la decisione facile e definitiva che potresti prendere di appoggiarsi ad una struttura esterna. Decisione però che, a ben vedere, è soltanto rimandata, visto che queste sono situazioni degenerative che possono soltanto peggiorare.

Dubito che diventerò mai bisnonno, perché ho cominciato a figliare tardi.
Ma se per caso dovessi raggiungere una veneranda età come quella delle nonne bis, spero di essere nelle condizioni fisiche e psicologiche di godermela, tutta quell'esperienza e saggezza accumulata.
E alla fine possiamo dire che si, il bimbo è fortunato perché ha due bisnonne, ma purtroppo li ha avute lucide, presenti e disponibili per un tempo troppo breve per poter attingere da tutto quell'enorme bagaglio di cose buone e belle che loro hanno raccolto nella loro lunga vita.

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