sabato 3 marzo 2012

Ansia da prestazione

Domani si corre la Maratona di Piacenza.
La mia seconda maratona in assoluto e, in genere, l'occasione per migliorare la prestazione della prima volta e fare quel salto di qualità da tapascione a maratoneta convinto.
L'attesa sale, sale, e fa parecchio male.

Nei giorni prima di una maratona, mi si crea una tensione, un'aspettativa che forse si può definire come ansia da prestazione. Una cosa simile me la ricordo, in scala un po' maggiore, prima della discussione della tesi di laurea.

Un misto di dai, che arrivi presto domenica che non ne posso più! mescolato a oddio, non sono pronto, perché è già giovedì? con venature di macchemmefrega, vada come vada ...

Fino ai sogni ricorrenti che mettono ansia e angoscia. Qualche notte fa ho sognato che stavo correndo la maratona e arrivavo al traguardo con un tempo ottimo (non ricordo quanto) e comunque molto più fresco di quanto mi sarei immaginato. Solo che poi mi rendevo conto che nell'ultima deviazione avevo preso la strada sbagliata e avevo percorso solo la mezza maratona. Ed ero troppo stanco e depresso per tornare indietro e continuare a correre.

E questi foschi presagi sono comunque supportati dalla sensazione di non aver fatto una preparazione impeccabile. Quest'anno, vuoi per il freddo e la neve di febbraio, vuoi perché mi sono ammalato qualche volta di troppo, non ho corso con la costanza che mi sarei aspettato (e che mi suggeriva la mia tabella di preparazione). I miei tre allenamenti lunghi oltre i trenta chilometri me li sono fatti, ma per il resto ho saltato qualche corsa settimanale.

Mi sento pressappoco così!

Ansia, ansia, ansia.

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