lunedì 5 marzo 2012

Placentia Marathon for Unicef - 04/03/2012


3h 52' 54" - Personal Best
Meno cinque minuti rispetto alla mia precedente prestazione.

Detta così sembra un epic win.
Invece la gara di ieri è stata una sconfitta.

La mattina mi sentivo abbastanza bene e sembrava scomparsa l'ansia dei giorni precedenti la partenza. Punti dolenti della corsa erano il fatto di correre da solo (perché il max, dopo essersi allenato tutto inverno con me deve rinunciare per un problema al polpaccio e decide il downsize per la mezza maratona, mentre gli altri che conosco che corrono la 42 puntano alle tre ore e mezzo, per me inavvicinabile) e il percorso piuttosto duro dal punto di vista psicologico (dopo un primo pezzo in città, la gara si sviluppo in un percorso andata/ritorno da Piacenza a Grazzano Visconti su una provinciale).
Praticamente ho fatto più di metà corsa senza nessun altro concorrente a cui attaccarmi, affrontando questi stradoni lunghi e dritti che sembravano non finire mai. Per fortuna mi ero portato l'ipod.

Ma nonostante questo le gambe giravano bene.
Ho fatto i primi venti km con medie stellari tra 5'10" e 5'15" al km. Sono arrivato al giro di boa della provinciale al 26° km con una proiezione di 3 h 40' sul finale. E intanto pensavo a quanto ero figo e a che post pieno di vittoria avrei scritto oggi.

Poi sono cominciato a calare.
Dapprima un calo fisiologico con tempi attorno al 5'30" che sarebbe andato comunque benissimo, ma poi sono cominciati i veri problemi. Negli ultimi sette km ho lasciato sul campo circa 8 minuti.
Mi sentivo svuotato, stanco, avevo voglia di bere ma mi sentivo la nausea. Avevo previsto di prendere un integratore in gel tra il 30° e il 35° km ma mi sentivo che se lo avessi bevuto lo avrei subito vomitato.
Ho camminato per lunghi tratti, e poi ripartire a correre era sempre più un supplizio.

Arrivo, medaglia, un goccio d'acqua e poi, sempre da solo, devo prendere il pulmino che mi riporta allo stadio dove siamo partiti. In piedi su uno di quei percorsi cittadini pieni di dossi e curve con un autista che forse non vedeva l'ora di arrivare a casa e guidava con la mano sinistra.
Sarà stato quello, ma arrivato al palazzetto ero uno straccio, mi sono sdraiato per terra dieci minuti nella speranza di farmi passare la nausea, ma alla fine ho vomitato l'acqua che ho bevuto.
Esattamente come l'anno scorso a Milano, e stavolta non posso dare la colpa al caldo, perché la temperatura era ideale per correre.

Alla fine penso che c'è qualcosa di sbagliato nel mio metabolismo.
Non so', forse riesco ad avere energie solo per circa 35 km, poi il mio fisico si ribella.
Forse ho problemi di assimilazione degli zuccheri.
Forse è un problema di digestione sotto sforzo.
... forse dovrei smettere.

Nessun commento:

Posta un commento