mercoledì 9 gennaio 2013

Elogio alla banda - Parte III: non solo musica

Terza parte della narrazione di un pezzo della tua vita: dopo il primo approccio comincia l'apprendistato e l'integrazione nel gruppo. Ma qui si parla poco di musica e tanto di cazzeggio.
Le altre parti: prima e seconda.


Ci sono stati alcuni anni in cui alla sede della banda, oltre ai giorni canonici delle prove, ci andavi anche il sabato sera e la domenica pomeriggio.
Sono gli anni che vanno pressappoco tra i tuoi 14 e i 18 anni. Dal 1988 al 1992.

In quegli anni i tuoi amici erano i tuoi compagni della banda.
Sì, ok, c'era anche l'oratorio che frequentavi abbastanza assiduamente, e i tuoi compagni delle superiori, ma quelli al di fuori della scuola non li vedevi praticamente mai.
Invece nella banda si era formato un bel gruppo di ragazzi che aveva la fortuna di avere un luogo loro (per dire, non un bar) per incontrarsi, parlare, fare feste, ecc.
Stiamo parlando di un gruppo di ragazzini con pochi anni di differenza tra di loro e di qualche ragazzo un poco più grandi (circa vent'anni) che avevano la responsabilità dei più piccoli. Così i genitori erano sicuri e ti lasciavano uscire senza stare troppo in ansia.

Tra i tuoi coetanei oltre a te nello zoccolo duro c'era gente come Gianni, Marco, Chester e Puteo. E le ragazze come Paola, Alessandra, Eleonora e Carmen.
Poi c'erano i grandi con la macchina e la responsabilità: Bassano, Diego, Buba e Ciccio.
E cosa si faceva? Si cazzeggiava, si mangiava, si guardava la televisione, si giocava coi primi personal computer. Ricordi chiaramente che il sabato pomeriggio ci si trovava per suonare e ripassare le parti del concerto o le marce, poi non si tornava a casa e i grandi cucinavano e la cena e dopocena diventavano dei baccanali dove si faceva a gara a chi mangiava di più e peggio. Ricordo che il premio di peggior maiale lo ricevette uno di cui non farò il nome ma che pucciò il pandoro nell'unto delle costine al forno (dicendo che era squisito). E dopo cena avevamo a disposizione anche una televisione e dei divanetti per seguire i varietà del sabato sera o per collegarci il primo Sinclair ZX Spectrum (ti pare, ma non essendoti mai molto interessato alla generazione Commodore, potresti sbagliarti).
Poi invece con i papà e i nonni si facevano le feste comandate tutte insieme: hai partecipato ad alcuni veglioni di capodanno e a un carnevale con tanto di balletto sensuale di un gruppo di panzuti signori.

Capodanno del (forse) 1991. Gli abiti erano veramente inguardabili.

E poi si esercitava lo sport nazionale.
No, non intendi il giuoco del calcio: intendi proprio l'arte del broccolar le ragazze.
In quegli anni sono nati e quasi subito morti amori che adesso fanno sorridere.
Ma anche coppie che poi si sono sposate e che adesso hanno figli grandi.

... se quei divanetti potessero parlare ...


... continua ...

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