martedì 21 maggio 2013

Tu come stai?



Te non fai il commerciante di mestiere, quindi non sei a contatto diretto e continuo con clienti e non devi per forza essere una di quelle persone sempre ciarliere, affabili, che incantano con la parola. E questo è un bene perché la tua indole è un po' quella dell'orso solitario. La biondina di questa cosa ti ha sempre rimproverato ed è solita descriverti come uno per cui "meglio una parola in meno che una in più".
Nonostante questo incontri per lavoro molta gente con cui ti devi interfacciare: funzionari pubblici, amministratori locali, professionisti e imprenditori. Tutta gente con la quale la predisposizione iniziale è importante per poi instaurare un dialogo franco e costruttivo.

Tutto questo preambolo per raccontare che il momento dell'approccio (che sia telefonico o diretto) è spesso fonte di spaesamento per il tuo interlocutore. Spaesamento perché alla più banale e formale delle domande di rito, tu di solito rispondi in un modo poco banale e informale.

Buongiorno ingegnere, come va?
Ottimamente, grazie, e lei?

Quando uno rivolge la domanda generica, di solito non ascolta neanche la risposta. E' una domanda retorica. Serve a ridurre le distanze sociali, non a informarsi veramente sullo stato psicofisico dell'interlocutore. Per questo le risposte che solitamente si danno sono anch'esse stereotipate: sia va dalle classiche, alle simpatiche, alle pessimistiche, eccetera.

bene, grazie
non mi posso lamentare ...
fino a quando ci vediamo ...
potrebbe andare meglio ...

Ecco perché quando sentono la tua risposta di solito si nota sorpresa nei loro occhi. Come si permette questo di stare ottimamente? e come si permette di dirmelo così, semplicemente, senza vergognarsi?
C'è una specie di pudore nel dimostrare i propri stati d'animo, una sensazione quasi di scaramanzia per la quale se anche si sta bene, bisogna sempre dichiararsi insoddisfatti. E questo è sbagliato. Non si devono dare per scontati i momenti buoni. Cerchiamo di gioire delle sensazioni buone e dei momenti di felicità della vita, eventualmente condividendoli anche con gli altri.

E' impossibile che in ogni momento della tua vita risponderai che va tutto bene. Ci sarà il giorno in cui risponderai: è un brutto momento, grazie comunque di avermelo chiesto.
Ed è esattamente perché arriveranno quei giorni che hai il dovere di non sottovalutare la tua felicità odierna.

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