lunedì 26 agosto 2013

Allergico

Tu sei stato da piccolo una vera piaga.
Gli anni dell'asilo li hai passati la maggior parte a casa tra pertossi, influenze a nastro, tutte le malattie possibili e un sacco di altri problemi di salute tra cui una bella collezione di allergie. Allergie che poi si portavano dietro anche una bella asma bronchiale.
Principalmente eri/sei allergico a graminacee, acari e peli di animali come gatto e coniglio.
Il dubbio nel tempo verbale della frase precedente è perché con gli anni queste allergie si sono affievolite e al di là del gatto di tua zia (che per tanto la cara donna pulisca a fondo la casa, tu non puoi restare da lei per più di un paio d'ore senza cominciare a starnutire e a respirare a fatica) puoi permetterti di non farti condizionare la vita.

Il bimbo è tuo figlio.
Non che fosse necessaria una conferma, ma ha ereditato da te questa predisposizione allo starnuto facile e all'occhio arrossato in presenza di alcuni allergeni. Pertanto qualche mese fa ha fatto le prove allergologiche all'ospedale, comportandosi come un omino coraggioso e risultando positivo ad alcuni tipi di acari e di graminacee, ma (fortunatamente per lui) immune al pelo di animale.

Ma è un'altra la cosa che hai scoperto ultimamente per cui vale la pena essere contenti: il bimbo non è allergico alle punture di calabrone. E nei sei venuto a conoscenza nel modo peggiore.

BBUUU!!!!
... paura, eh?

Mentre eravate in Carinzia in ferie, quasi di ritorno da una delle vostre gite in bicicletta, vi fermate a fare qualche foto in un bel agriturismo. La zona però è piena di alberi da frutto e la stagione è quella delle mele belle mature e succosissime, e dei loro frequentatori abitudinari a strisce.
E' stato un attimo: tu eri proprio dietro al bimbo e hai visto il calabrone posarsi sulla spalla del bimbo bello placido. Potevi fare due cose: o cercare di mandarlo via, con il rischio di infastidirlo, o far finta di niente e aspettare che se ne andasse spontaneamente, ma con il rischio che invece di andarsene si avvicinasse di più al collo della creatura. Mentre sei li a pensarci, il bimbo forse se ne accorge e, come gesto spontaneo per scacciare un insetto, lo schiaccia contro la spalla.

L'inferno in terra.
Lui che comincia a urlare come un'aquila, tu che ripeti con fare stupido: no, no, no!, la biondina che arriva come una furia in modalità chioccia vendicativa.
Bagnate subito con acqua la spalla morsa (o punta?), ma più di quello non sei in grado di fare. Ma a bloccarti non è solo il fatto che non riesci a chiedere aiuto alle persone presenti (che te hai provato ad entrare in un locale vicino, ma a dirgli nel tuo inglese avventuroso sorry, my son have a bite of bee. I need a ice!! questi o non capivano o facevano finta di niente) ma è stato proprio il terrore.
La paura che oltre al dolore tremendo che probabilmente sentiva, potesse sviluppare qualche altro tipo di problema. Proprio pochi giorni prima di partire il telegiornale aveva riportato di un quarantenne (in salute, giocatore di rugby, non un bimbo di quattro anni) morto in dieci minuti per una puntura di calabrone.

Sono stati dieci minuti di panico.
Pensi siano stati dieci minuti ma non ne sei sicuro, perché il terrore ha la capacità di curvare il tessuto spaziotemporale e ti sono sembrati dieci giorni.
Tra un urlo e l'altro controllavi che la lingua non si gonfiasse, che rimanesse lucido, che non si alzasse troppo la temperatura, e qualche altra stupidata che ti suggeriva il tuo buonsenso alterato. Che se fosse comparso qualcuno di questi problemi, allora avresti cominciato anche te ad urlare e a correre per la strada fino a farti capire da qualcuno.
Ma al di là di un modesto rossore e gonfiore locale, altro non succedeva, e poi alla fine una signora incuriosita dalle urla si era avvicinata e aveva capito il tuo inglese ignorante, portandoti un sacchettino con del ghiaccio che ha avuto subito effetto lenitivo sul bimbo.

Quando poi si è calmato e hai capito lo scampato pericolo, nel tornare a casa quei pochi chilometri in bici ti sono sembrati durissimi.
Escludendo la possibilità che la bici fosse diventata di colpo più pesante, la colpa è sicuramente della paura che ti ha fatto diventare le gambe molli e tremolati.

mercoledì 21 agosto 2013

Besser in drei

... che sarebbe meglio in tre in tedesco.
Almeno secondo Google, che tu di tedesco neanche mezza.

Dopo lo splendido viaggio nel cristallino mare sardo, poteva anche considerarsi conclusa la stagione vacanziera della tua famiglia, visto che poco non era costato e che quest'anno hai fatto alcune spese importanti (di una in particolare ti vergogni, ma avrai tempo poi di parlarne).
Ma di passare le due settimane di chiusura dell'ufficio nella palude padana con le temperature e le umidità che erano previste, sinceramente non te la sei sentita. Allora la soluzione è stata di prevedere qualche giorno in montagna, cercando la soluzione a basso costo che ti permettesse di scoprire nuovi angoli che non avevi mai visitato.
La soluzione si è trovata nel fatto che i vostri amici storici (quelli amanti della montagna, della bicicletta e soprattutto bimbamuniti) erano in villeggiatura in un appartamento affittato quasi tutto il mese di agosto in una località che si è poi rivelata perfetta per le vostre richieste. Quindi deciso: partenza il 15, giorno di ferragosto, prestissimo (prima dell'alba) e ritorno con i nostri amici il 19.


La Carinzia per te finora è stata solo un luogo lontano, dalla scarsa attrattiva e pieno di gente che parla una lingua incomprensibile. L'unica località della regione di cui sapevi il nome era Klagenfurt, per via di quella garetta che fanno lì tra amici a giugno e che non conosce quasi nessuno, a cui probabilmente parteciperai (... in un'altra vita!).
Ma ora hai scoperto che è anche una regione bike friendly, a misura di famiglia con bambino piccolo e dalla natura prorompente. Nello specifico avete villeggiato a Millstatt, sulle rive dell'omonimo lago. L'unico difetto è che per te non si tratta proprio di una passeggiata dietro l'angolo: quasi 600 chilometri non sono una distanza che ti permette di organizzare un week end a cuor leggero.

Non volevate fare più di qualche giorno (tre o quattro) e quindi l'appartamento non era fattibile, ma a svegliarsi così tardi come avete fatto voi le stanze d'albergo non è che te le tirano dietro. Avete dovuto perfino scomodare i vostri agenti sul posto che, tramite il servizio di informazioni turistiche, vi hanno trovato un bell'alberghetto per pernottamento e prima colazione. Lo spirito dell'albergo è perfettamente in linea con lo stile di vita degli abitanti del posto: molto legato alle tradizioni (alle vestigia di quel potente impero che era l'Austria qualche secolo fa) e rilassato, informale.
Uno dei giochi presenti nel giardino dell'albergo.

La montagna (lago) con un bambino di quatto anni e mezzo può essere complicata, perché di camminare tanto da solo ancora non se ne parla, ma il peso non permette più di utilizzare l'altrimenti comodissimo zainetto portabambino. Allora bisogna organizzarsi diversamente. Per questo motivo hai unito l'utile al dilettevole e hai noleggiato sul posto uno di quei carrellini da attaccare alla bicicletta.
Grazie a questo hai potuto fare delle bellissime gite sulle piste ciclabili del circondario e sulle strade sterrate che circondavano il lago.
Tu con la divisa della società ciclistica.
Edilferramenta oltreconfine!!

Il bimbo si è divertito molto perché nel suo comodissimo trasportino poteva giocare, godersi il panorama e anche dormire. Il papà si divertiva un po' meno quando si materializzavano alcune salite impegnative.
Quello del carrellino è un acquisto che hai valutato già tempo fa, ma il problema che ti ha fatto soprassedere è che qui in Italia la cultura della pista ciclabile ancora non esiste e quindi è molto pericoloso percorrere provinciali o anche solo strade comunali con un ingombro simile.

Altri giorni avete sfruttato le splendide giornate di sole che vi sono state regalate passeggiando per i sentieri nei boschi attorno al lago, un po' con il passeggino, e un po' camminando.
E' che non conoscono le mezze misure: o giacciono stanchi
e noiosi sul passeggino o corrono in salita a perdifiato!

Oppure avete trascorso qualche ora sulle rive dei verdi e puliti (ma freddini) laghi della zona. O sarebbe meglio dire che gli altri restano sulle rive, perché te e il bimbo siete fatti della stessa pasta.
Fosse anche solo per un tuffo e due bracciate.

L'ultimo giorno avete fatto una gita un po più lontano in macchina e dai 500 metri sul livello del mare del lago, siete passati ai 1800 di Falkert, un paesino di alta montagna frequentato molto d'inverno per via delle piste da sci, ma anche d'estate per lo splendido panorama.
Lo splendido panorama in versione cinemascope.

Ma la gita era stata programmata in questo paesino per vedere soprattutto il parco a tema dedicato a Heidi. Te hai sperato fortissimamente che quando la biondina ha detto: andiamo a incontrare Heidi, si riferissi ad uno degli angeli di Victoria's Secret (la santa protettrice delle coronarie Heidi Klum), ma più semplicemente si trattava dell'orfanella svizzera (in Austria? probabilmente si tratta di un gemellaggio).
E c'era anche Peter, Clara, il nonno, Nebbia, Fiocco di Neve,
la signorina Rottermaier ... e tutto il resto della banda.

Alla sera, dopo cena, passeggiata nel piccolo ma carino paesello e poi a nanna presto.
Per mangiare ricca colazione in albergo (una mattina, spinto dal bimbo hai fatto una cosa contro la tua natura: scrambled eggs con sopra lo spek), a pranzo panini e frutta, perché eravate sempre in giro, ed alla sera ti sei preso anche qualche soddisfazione.
Se ve lo state chiedendo, sì: l'hamburger e le patatine se li è mangiati tutti.

Sono stati quattro giorni bellissimi, trascorsi con dei cari amici in armonia e in una atmosfera serena e rilassata. Il bimbo si è divertito tantissimo e ora parla in austriaco (secondo lui).
Dopo la pausa di riflessione dell'anno scorso, avete fatto proprio bene a ritornare alle vacanze in montagna!

martedì 13 agosto 2013

Monopattino

La velocità è il suo pane.
Il rischio il suo mestiere.

Fortuna che insieme al monopattino, al bimbo hai comperato anche il set di protezioni completo (polsiere, gomitiere e ginocchiere, oltre al caschetto che aveva già) e sei riuscito a farglieli passare come una cosa fichissima.
Ora la parte più divertente di andare con il monopattino è indossare quella che lui chiama "l'armatura".


Una delle parti più divertenti per te è invece vedere lo sguardo di terrore che si dipinge sulla faccia della nonna quando il suo adorato nipote sale su questo strumento del demonio!

lunedì 12 agosto 2013

La sentenza!

Oggi parlerai di una sentenza.
Ma non dei quattro anni al signor B. che di quello hai già parlato fin troppo.

La sentenza ti riguarda direttamente e di seguito riporti completamente e fedelmente l'impianto accusatorio:
RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE ginocchio SX
Rotula sostanzialmente normoallineata.
Presenza di lesione a tutto spessore decorso lineare obliqua del corno posteriore del menisco mediale, accompagnata da lieve sofferenza osteocondrale del condilo femorale sovrastante.
Nei limiti il menisco laterale.
Non evidenzia di lesioni a carico dei legamenti crociati, legamenti collaterali, il tendine rotuleo e tendine quadricipitale.
Tracce di versamento articolare.

La tesi della procura generale è abbastanza chiara e molto circostanziata nella sua gravità: secondo l'accusa l'usura generale che avresti inflitto al tuo povero ginocchio nel corso dei tuoi gloriosi anni da runner si configura come reato di lesioni gravissime e tentato menischicidio.

Prova a carico: reperto n. 58 bis

Il tuo avvocato difensore (il fisioterapista) ti aveva avvisato, prima della lettura della sentenza, che la situazione era abbastanza complicata e vedeva quasi impossibile l'assoluzione. Si sperava nell'indulto.

Questa sentenza è solo al primo grado, non è ancora passata in giudicato e probabilmente prima di diventare definitiva dovrà passare anche in un giudizio d'appello e uno di cassazione. Pertanto ti stai già attrezzando per ampliare il tuo staff di avvocati difensori e all'inizio di settembre incontrerai un ortopedico per studiare meglio il caso e per preparare la richiesta di appello.
Perchè va bene la pena inflitta, ma cercherai in tutti i modi di farti togliere la pena accessoria che attualmente prevede l'interdizione permanente alla corsa.
Perchè non è degno di un paese civile che dei giudici comunisti (voci di corridoio li danno iscritti al partito PD: piedi dolci) possono decidere della libertà di una persona che ha sempre voluto e perseguito il bene del paese!!!
Cribbio!





...
restiamo seri per un attimo.
Hai una lesione al menisco, e quel dolore che ti accompagna da qualche tempo (qui e qui) e che avevi voluto fosse soltanto un'infiammazione, è invece un acciacco molto più serio che prevede lo stop per quanto riguarda la corsa (mentre bici e nuoto sono permessi) e molto probabilmente un'operazione di ricostruzione.
E quindi niente, stagione podistica congelata e pedalare e nuotare a più non posso.
Sperando per il futuro in un po' di fortuna, in un segno del cielo!

Come, ad esempio, una chiocciolina portafortuna
che si posa sul tuo ginocchio

martedì 6 agosto 2013

Perché l'Italia non ha bisogno del signor B.

Il politico, per definizione, dovrebbe essere il migliore tra un gruppo di persone.
Perché oltre al suo interesse personale (e a volte nonostante), è chiamato ad individuare e a difendere l'interesse della maggioranza delle persone, con un occhio di riguardo per quelle più deboli.
Quindi il politico deve essere il più intelligente, il più lungimirante, il più pratico, il più accomodante, il più pacato, il più generoso.
Ma soprattutto il più altruista e il più onesto.
E ti fermi qui, che basterebbe solo questo.

Ma la realtà supera di molto la più sfrenata delle fantasie, e capita che spesso arrivati a certi livelli non si possa più fare marcia indietro, e abbozzare la sconfitta ritirandosi a vita privata diventa impossibile. L'unica cosa che si può fare è alzare ancora di più la voce e continuare sulla strada vecchia e collaudata del nemico comunista e della magistratura corrotta.

Quindi in questi giorni l'Italia e il mondo intero ha dovuto sorbirsi spettacoli squallidi, deprimenti ed imbarazzanti come il videomessaggio alla nazione che conteneva tali messaggi di odio e falsità che sembrava uno di quei vecchi proclami di Bin Laden, e la farsa della manifestazione davanti casa con qualche centinaia di persone che lo acclamavano (folla oceanica secondo il TG5) circondato da tutto quel circo cortigiano da corte dei miracoli che, da che mondo è mondo, un uomo di potere si porta dietro tra nani e ballerine (i portavoce, la fidanzata ventottenne, gli avvocati, ecc).

Ti senti umiliato da tanta arrogante sfoggio di presunta superiorità.
Ti senti preso in giro da questo atteggiamento prepotente di chi ha commesso un crimine (perché ricordiamolo, da oggi si può chiamare criminale senza che i suoi avvocati ti possano recapitare una querela per diffamazione) e anche quando la colpa è stata accertata, e senza portare una sola prova a sua discolpa, continua a dire di essere onesto e vittima. Più e meglio di Fabrizio Corona.

L'Italia non ha bisogno di personaggi del genere.
L'Italia ha bisogno di politici che siano l'espressione più alta delle virtù di cui è piena.




Nell'attesa di trovare questi politici, l'Italia ha bisogno (perché no) anche di una buona dose di satira.



giovedì 1 agosto 2013

Travolti dalla bellezza nell'azzurro mare d'agosto

Titolo wertmulleriano per il film delle vostre vacanze.

Dopo che l'anno scorso le vacanze estive sono state caratterizzate da un profilo medio-basso, quest'anno si cambia.
Per profilo medio basso si intende posti abbastanza vicini da raggiungere in auto e con una caratterizzazione qualitativa (se consideriamo la combo qualità della struttura/caratteristiche ambientali) non eccezionali. In questa classifica ci mettiamo Cesenatico (con il suo albergo discreto e il suo mare francamente inguardabile che spinge la media verso il basso) e Castiglione della Pescaia (con il bungalow buono e il mare invece molto buono che rialza la media).
Quest'anno hai fatto il botto: Sardegna!

Ma sarebbe più corretto dire che avete fatto il botto, perchè non siete andati solo voi tre, ma dopo tanto parlarne, avete condiviso il viaggio con tua sorella e la sua famiglia: zia manu, zio fra e la bella patatina che è la "fratellina" del bimbo (sarebbe cuginetta, ma meglio non contraddirlo).

Dopo aver provato tre volte la provincia di Cagliari, e due volte la Costa Smeralda, quest'anno (dopo mesi di indecisioni e preventivi) avete scelto di rimanere sempre in provincia di Olbia/Tempio, ma leggermente più a sud: San Teodoro.
La formula è quella dell'appartamento in residence, che già vi aveva dato tante soddisfazioni l'ultima volta che eravate stati in Sardegna. Anche questa volta la scelta si è rivelata vincente: il residence Liscia Eldi; un complesso molto ben curato, con un'area centrale dei servizi / piscina carina e ben fornita e gli appartamenti al top.
Gli appartamenti erano delle piccole villette a schiera in muratura immerse nel prato verde e nei cespugli della macchia mediterranea che, oltre a ornare le costruzioni, davano anche il nome ai singoli nuclei (le ginestre, i corbezzoli, i mirti e il vostro gli oleandri).
Il prato verde davanti, dietro e attorno alla vostra casa vi ha riservato una sorpresa alla prima notte: svegliato dallo scrosciare dell'acqua alle tre di notte, un po' annebbiato dal sonno e dalla stanchezza hai maledetto la sfiga che ti assegna un bel temporale appena arrivato al mare, per poi accorgerti al mattina successiva che è stato il sistema di innaffiatura dell'area a svegliarti e a bagnarti le cose che avevi lasciato incautamente all'aperto.

Per quanto riguarda il piatto forte della vacanza, cioè il mare, il posto non ti ha deluso. A parte la spiaggia proprio di fronte al complesso che era infestata dalla poseidonia e non era di sabbia fine, le cinque spiagge che hai visitato in cinque giorni erano semplicemente fantastiche.
Ci si spostava in macchina e nel raggio massimo di 15 km hai visto:
- acqua sempre poco meno che cristallina.

- alcune spiagge di sabbia bianca finissima e immacolata, altre di sabbia un poco più grossolana ma che permetteva comunque realizzazioni di alta ingegneria balneare.

- tratti di costa rocciosa dove passavi ore con il bimbo a raccogliere paguri, lumache di varie dimensioni (anche una speciale grossa come un pugno) e granchi.

- tratti di costa isolata tra una caletta e l'altra che hai percorso a piedi da solo o con la biondina. Infatti un paio di volte il bimbo ha dormito dopo pranzo con gli zii e quindi ne avete approfittato per godervi una delle cose che preferite delle vacanze sarde: passeggiare nella macchia mediterranea per essere storditi dai profumi e dalla bellezza di certi scorci riservati a chi si allontana anche solo di qualche passo dalle spiagge affollate.

- la spiaggia di Cala Brandinchi, chiamata la piccola Thaiti, che per te vince a mani basse il concorso intitolato "valeva la pena solo per questo" (clicca per vederla più in grande, che ne vale la pena)

In tutto questo il bimbo si è comportato come un omino. Vi ha lasciato esterrefatti di come si trova a suo agio sull'aereo, non si è mai lamentato anche nei momenti noiosi (come quando, appena atterrati, avete dovuto aspettare quasi due ore per ritirare le macchine a noleggio), non ha (quasi) mai fatto i capricci e si è divertito tantissimo. Soprattutto con la bella patatina.

E' stata una vacanza fantastica, in cui quasi tutto è filato liscio (la perfezione non è di questo mondo) e che ti ha permesso di rilassarti, divertirti e goderti la tua famiglia.
Adesso vai su wikipedia alla voce vacanza e se non c'è riportata la definizione che hai scritto qui sopra, protesti!