venerdì 27 settembre 2013

Un genitore quasi perfetto I


Le tue letture sono abbastanza monotematiche.
Fumetti, romanzi di fantascienza, fumetti, racconti horror, fumetti, libri di running, fumetti, storie di avventura.
E ogni tanto qualche fumetto.
Ma qualche mese fa hai fatto un acquisto che mai avresti pensato fino a qualche anno fa.
Complice una di quelle lodevoli iniziative editoriali (in questo caso del Corriere), quando hai saputo che la collana in edicola si sarebbe chiamata La Biblioteca dei Genitori, hai deciso che ti saresti buttato sulla saggistica. Ma però senza esagerare. Infatti ti sei fermato alla prima uscita.

BIBLIOTECA DEI GENITORI diretta da Gustavo Pietropolli Charmet.
Vol. 1 - UN GENITORE QUASI PERFETTO di Bruno Bettelheim
Edizione speciale su licenza per Corriere della Sera.

E' stato un ottimo acquisto, che ti ha dato una serie di spunti di riflessione per quel percorso di genitorialità consapevole che hai intrapreso e a cui tieni molto.
Questo libro lo stati centellinando. Lo leggi quando hai un momento in cui puoi concentrarti e permetterti di leggere e rileggere qualche pagina fino a coglierne il senso. Addirittura ti sei messo a sottolineare e a prendere appunti con la matita, come non ti capitava dai tempi dell'università. Ne hai letto finora circa la metà (stai parlando di un poderoso tomo di circa 500 pagine) e ora vuoi provare a riportarne qui i passi per te più interessanti e le tue considerazioni a riguardo.

Il titolo suggerisce che, per una buona educazione dei propri figli, non bisogna cercare di essere dei genitori perfetti, né tanto meno aspettarsi che lo siano, o che lo diventino, i nostri figli. E' invece alla portata di tutti essere genitori passabili, vale a dire essere genitori che educano bene i figli. Occorre però che gli errori che commettiamo nell'educarli (errori il più delle volte dovuti semplicemente all'intensità del nostro coinvolgimento emotivo) siano più che compensati dalle molte occasioni in cui ci comportiamo in modo giusto con loro. Scopo di questo libro è aiutare i lettori a essere genitori passabili.

Titolo: un genitore quasi perfetto. Sottotitolo: capire noi stessi per capire i nostri figli.
Partendo da queste intenzioni e da queste premesse il target è già altissimo, anche se l'obbiettivo non è la perfezione. Si parla di errori educativi e del fatto che l'unica colpa del genitore sia il suo coinvolgimento. Altre volte hai detto che lo sbaglio è in effetti inevitabile, dando la colpa più alla stanchezza, che a volte ti fa diventare superficiale e disattento. Ma il messaggio più utile che puoi trarre da queste parole è che non è possibile la perfezione, ma a conti fatti non è neanche necessaria.


I genitori ritengono che il loro compito consista del "capire" il bambino, assecondando la sua natura, stimolando le competenze, rispettando il suo stile comunicativo che prefigura il futuro temperamento.
Il genitore che aspiri a costituirsi come "sufficientemente buono" punta a contenere le paure e i bisogni originali del bambino, aiutandolo ad elaborare i propri naturali timori, sviluppando in lui un sentimento di sicurezza personale che lo aiuti a stabilire e far crescere buone relazioni  con la madre e il padre dalle quali attingere il nutrimento necessario alla crescita, che è proprio l'affetto e la protezione dei genitori.

Eliminare le paure e smussare i timori, perchè un bambino sicuro di sè diventerà un adulto consapevole e sereno nelle proprie possibilità.
Ed è bello pensare che l'affetto e la protezione dei genitori siano il suo nutrimento necessario per la crescita.


A rendere ancora più difficile ed appassionante il mestiere di madre e di padre concorre la necessità di capire come possano essere trasmessi norme e valori indispensabili lungo un percorso educativo che si ripromette di non suscitare paure eccessive e di non innalzare troppo il livello del conflitto tra genitori e figli.
Riuscire a farsi obbedire per amore e non per paura di drastici castighi potrebbe essere il motto dei nuovi genitori, convinti che lo scopo dell'educazione debba essere aiutare il figlio a diventare un soggetto etico, libero, felice di rispettare le leggi e i valori condivisibili della società in cui cresce, ma dotato di elevata capacità critica e di autonomia di giudizio.

Questo è il sacro graal del rapporto padre-figlio. La perfezione consiste nel non dover imporre le proprie decisioni al figlio, ma essere in grado di spiegargli il perchè di quello che tu vorresti e riuscire a convincerlo di avere ragione. Ma questa interazione è talmente rara da sfiorare il mito. Un bambino per sua natura ragiona in modi molto diversi da quanto fa un adulto: percepisce solo il suo benessere immediato e non vede altre alternative. E quindi il più delle volte si è costretti ad imporre il proprio volere di adulti in contrapposizione al volere del bambino. Dovrai lavorare molto in questa direzione.
Ma il concetto da portare a memoria è quello dell'ultima frase che, in maniera semplice dà la definizione di educazione. Cosa vuol dire educare bene un figlio? Insegnargli a chiedere per favore quando vuole qualcosa? Troppo poco.
Educare un figlio significa aiutarlo a diventare un soggetto etico, libero, felice di rispettare le leggi e i valori condivisibili della società in cui cresce, ma dotato di elevata capacità critica e di autonomia di giudizio.
Una frase da tatuarsi addosso.


Che cosa occorre per allevare bene i nostri figli, per allevare cioè dei figli che magari non faranno necessariamente una buona riuscita agli occhi del mondo, ma che, riflettendoci, si sentiranno contenti di come sono stati allevati e contenti, tutto sommato, di quello che sono, nonostante gli inevitabili difetti, di cui peraltro nessuno è privo?
Il fatto di crescere in una famiglia dove i rapporti dei genitori tra loro e con i figli sono improntati a intimità ed onestà, rende questi ultimi capaci di formare a loro volta durevoli e soddisfacenti rapporti di intimità con gli altri, rapporti che conferiscono un senso alla vita propria ed altrui.

Infine, come si fa ad educare bene i figli nel senso che si è detto prima? Uno degli ingredienti è farlo crescere in un ambiente in cui i rapporti siano sereni. Se madre e padre sono sereni tra di loro e onesti nella loro relazione, il bambino crescerà senza timori e paure, in modo da poter formare a sua volta rapporti limpidi e soddisfacenti.
Qui fortunatamente sei avvantaggiato.
Te e la biondina vi amate. E il bimbo lo sa.

... continua ...

Nessun commento:

Posta un commento