mercoledì 24 dicembre 2014

Lo spirito del Natale

Questo sarebbe il post in cui riporti della recita di Natale del bimbo all'asilo e dello spettacolo della biondina, sempre all'asilo.
Come quelli dell'anno scorso e dell'anno prima ancora (1, 2, 3 e 4).
E si potrebbero riciclare quei post, che non ti erano venuti neanche troppo male. Ma riciclare le cose a Natale non si fa, non sta bene.

E allora vorresti parlare comunque del Natale, però parlandone male. Partendo dal fatto che quando hai quarant'anni, forse il periodo natalizio è meno magico e più palloso. Non c'è più quel sense of wonder di quando avevi un'età con una cifra sola o con l'uno davanti. Quel periodo che ti bastava vedere le decorazioni in una vetrina di un negozio, sentire la canzoncina giusta alla radio o alla televisione, o meglio ancora, fare il presepe in casa tua, perchè il tuo cuore si riempisse di quella gioia, di quel calore che ti rendeva felice.
Oggi, a più di trent'anni da quel periodo della tua vita, il natale per te è cambiato, e quello che prima ti faceva entrare nello spirito natalizio, ora è spesso fonte di irritazione.
I negozi alla fine di ottobre espongono le luminarie, presentano i panettoni e cominciano a bombardarti di promozioni pucciate nel rosso e nell'oro. E ti dicono compra, compra, compra.
Alla televisione è grossomodo la stessa solfa, e qualsiasi prodotto, dall'acqua minerale al telefonino (quello poi ...) a Natale è più bello e più allettante. E poi programmi stupidi, sempre i soliti due o tre film noiosi (che di film belli natalizi ce ne sarebbero anche, ma quelli non li passano) e suono di campanelle ogni momento.
Addirittura fare il presepe a casa tua non lo vivi più con lo stesso spirito di gioia, ma con anche quella punta di insofferenza data dal fatto che tutto lo sbattimento per le decorazioni, poi tra un mese andrà rifatto da capo per riporrere tutti gli addobbi in garage.

Ma come, sei diventato uno scrooge cinico e insensibile?
No, il Natale non è che ora lo odi, ma lo ami per motivi diversi da quelli di trent'anni fa, e le cose che ti precipitano nella gioia adesso non sono più quelle prima elencate.
Il vero spirito del Natale quest'anno ti ha attanagliato e stretto forte il 15 dicembre alle 2 di pomeriggio, quando insieme ad altri papà, mamme e nonni, hai assistito all'apertura del sipario della sala dell'asilo.
E hai visto dei bambini bellissimi essere felici e sereni perchè è nato gesù bambino.



Quello stesso spirito natalizio di gioia ti ha colpito ancora violentemente il venerdì mattina, quando le mamme (bellissime oltre ogni limite di fronte ai loro figli) si sono esibite in canti e balli davanti alle maestre e a tutte le classi riunite nel salone delle suore.



Lo spirito del Natale non lo trovi guardando il presepe, ma guardando gli occhi di tuo figlio che guardano il presepe.

martedì 23 dicembre 2014

Finché rullo non vi separi

Quando fa tanto freddo, piove o regna la nebbia, l'unico modo per evitare che il tuo culo si dimentichi che forma ha la sella della bici è quello di usare i rulli.


E anche in queste giornate uggiose di inizio inverno, riesci a far girare la gamba quel tanto che basta per evitare poi che tra qualche mese debba ricominciare da capo con la preparazione.
Noioso ma utile ... capita spesso nella vita!

Ma non è tanto dell'utilità dei rulli di cui vuoi parlare ora, ma di un altro aspetto. Hai già detto da altre parti quanto sia vantaggioso condividere la passione per gli sport endurance con tua moglie, ma a volte ci sono anche dei lati negativi.
Ad esempio, anche per questa sana pratica sportiva ci vuole organizzazione!
Alla mattina pedali tu quel paio d'ore, poi dopo un rapido cambio di bici (ma non di ruota posteriore, quella ne avete una in comune per entrambe le bici da usare solo per questa occasione) sale lei sull'infernale attrezzo e via a pedalare.


Tutto uguale quindi? No!
Tra i vostri due allenamenti c'è stata una piccola ma sostanziale differenza di colonna sonora che ha trasformato il tuo in un epico allenamento maschio e il suo in una noiosissima sgambata orchiclastica.
Mellon Collie and the Infinite Sadness degli Smashing Pumpkins contro il Greatest Hits dei Modà.
Perchè la classe è una questione di dettagli ...




PS: E il bimbo ha voluto provare a tutti i costi anche questa!


giovedì 18 dicembre 2014

100 di questi giorni


Circa un paio di anni fa riportavi su queste pagine alcune considerazioni sul fatto che il bimbo aveva, oltre ai quattro nonni canonici, anche due bisnonne ancora tra voi (qui il link).
Purtroppo già allora le due nonne bis non erano molto presenti, e avevano appena perso la loro autonomia tanto che vivevano in due case di riposo (un'istituzione che per quanto cerchi di essere curata, famigliare, amichevole e solare, non riesce a togliersi quell'aria da purgatorio che la sofferenza di cui è pregna gli conferisce).
Da allora il tempo ha fatto il suo corso e vi ha regalato un dolore ed una gioia.

A giugno è venuta a mancare la tua nonna, la mamma di tua mamma, che si è spenta lentamente come un cerino, lasciando dietro di se parti uguali di smarrimento, dolore, serenità e sollievo.
La gioia è stata invece rappresentata dalla festa di compleanno dell'altra nonna bis Piera (la mamma del papà della biondina) che il 12 dicembre scorso ha raggiunto la vertiginosa età di 100 anni.


Lei di questo anniversario si era scordata, come di tante altre cose più o meno importanti, e avrebbe fatto volentieri a meno di tutto quel trambusto, perchè sembra che a quell'età uno dei valori più importanti sia la tranquillità. Ma a tutto il resto della famiglia ha fatto bene.
Perchè un compleanno a tre cifre è un evento raro, che deve essere celebrato e condiviso.
E auguri a tutti di avere l'occasione di festeggiarlo.

giovedì 11 dicembre 2014

Pictures of vita col nano

Fino a qualche mese fa su questi schermi veniva proiettata la serie dal titolo Pillole di saggezza che, arrivata fino all'episodio 13 (qui l'elenco delle puntate precedenti), riportava il più fedelmente possibile i discorsi dapprima sconclusionati, poi sempre più surreali e divertenti del bimbo.
Adesso quella serie si allarga, e ai dialoghi di vita vissuta d'ora in poi si affiancheranno anche le istantanee di una vita col nano. Momenti importanti, commuoventi, divertenti o anche solamente da ricordare. Cose che magari non si meritano un post a parte, ma che vuoi comunque immortalare.

Avvertenza: non affezionatevi troppo a questa rubrica, perchè come quasi tutti le sue sorelle su questo blog avrà una frequenza random, e la certezza del futuro pari a quella di un allenatore dell'Inter dell'era Moratti.



Quand'è malato ha una delega speciale, e se non è troppo debilitato dalla febbre da saltare proprio il pasto, può mangiare non con voi in cucina, ma in salone, davanti alla televisione con i suoi programmi preferiti. Qui lo si può vedere nella sua postazione preferita con il piatto da malato per definizione: la pastina.



Dopo essere entrato di prepotenza nel grande e luminoso mondo dei Lego, c'era un altro gioco della tua infanzia che avevi voglia di fargli provare. Quand'eri piccolo avevi una scatola di Meccano che hai usato fino alla consuzione, e anche se negli ultimi anni il gioco è andato fuori moda, si trova ancora nello scaffale più nascosto dei negozi di giocattoli. Ed è stata una sorpresa trovare questa versione in plastica per bimbi un poco più piccoli che la biondina, conoscendo bene i miei gusti, gli ha comperato. Il gioco, con grande gioia tua, gli è piaciuto, ma è durato relativamente poco: ci ha giocato con entusiasmo per alcune ore e per qualche giorno, ora langue nell'angolo più buio della sua cameretta.



Questo l'avete fatto insieme. Sull'entusiasmo di una puntata di Art Attak, avete realizzato un aereo con i missili che utilizzate per battaglie aeree degne di top gun. Però all'inizio era deluso, perchè pensava che potesse volare come un aereo di carta. Mai contento!


Quando hai cinque anni, un catino può diventare un veliero, per giocare a Jake il Pirata e navigare in un mare infestato di squali.



L'altra sera tornando a casa dal lavoro, apri la porta e ti trovi davanti questo. Hai dovuto chiedere cos'era "questo" perchè sarà che sei un po' tardo tu, ma non avevi riconosciuto subito un banchetto per la limonata. Non sai da che cartone animato ha preso l'idea (fortemente indiziata Peppa Pig) ma ha spremuto con la mamma un limone e ha disegnato anche l'insegna. Quel mezzo bicchiere l'hai pagato ben cinque euro e te lo sei dovuto scolare alle sei e mezza di sera. Come aperitivo avresti preferito un negroni.



Periodo di Natale, stagione di letterine. La mamma gli ha scritto quello che lui gli dettava, e poi l'ha ricopiato sui biglietti. Uno per Babbo Natale e uno per Santa Lucia. Di quei tre regali però, ad ora ne hai trovato solo uno. Confidi nel fatto che i rimpiazzi che hai trovato saranno comunque apprezzati. Al limite, se sarà deluso, l'unica cosa da fare sarà rincarare la dose e dire che Babbo Natale non l'ha esaudito perchè quest'anno non ha fatto il bravo! ... e poi cominciare a mettere da parte i soldi per pagare l'analista quando sarà grande ...

mercoledì 26 novembre 2014

Una stagione di marce campestri

Domenica hai corso l'ultima corsa campestre della stagione.




Però ti rendi conto che corsa campestre è una definizione troppo vaga.
Altri sinonimi: camminata a passo libero, marcia amatoriale, corsa ludico-motoria, tapasciata, corsa non competitiva.
Per estensione si tratta di quelle marce organizzate dai gruppi podistici del circondario che hanno come scopo:
1) far chiacchierare le signore sessantenni, prima di tornare a casa a cucinare per i nipoti che vengono a pranzo la domenica;
2) far camminare i signori con la panza, che il diabetologo gli ha detto di far moto e leggera attività fisica, che altrimenti il mese prossimo al controllo periodico li insulta;
3) dare una scusa plausibile al fatto di mangiare risotto alla salsiccia, tortellini in brodo o un panino alla mortadella alle 10 di mattina;
4) permettere di fare un lungo in preparazione alla maratona in un percorso vario, con dei ristori decenti e non in solitaria;
5) correre.

Tranne i primi due scopi, gli altri (e quelli ancora che non hai riportato) li hai sperimentati tutti.
In anni passati hai corso i lunghi in preparazione delle maratone nelle marce campestri, ma ultimamente te la prendi un po' più comoda e le corri solo per il piacere di correrle e non per allenarti seriamente.

Perchè correre nelle campestri è un piacere.
Il piacere di correre in compagnia.
Il piacere di rincontrare persone che vedi raramente.
Il piacere di scoprire angoli di natura a te sconosciuti nei paesi del circondario.
Il piacere di fermarsi al ristoro e di scaldarsi dal freddo e dall'umido con un bicchiere di tè caldo.
Il piacere di svegliarsi la domenica mattina prima che durante il resto della settimana.

... e poi domenica te lo sei mangiato veramente il panino col la mortazza alle dieci di mattina!

domenica 16 novembre 2014

Tutta la famiglia di corsa al lago

Travolto nel delirio social del tuo nuovo tatuaggio, non hai ancora trovato il tempo di riportare la cronaca di una bellissima gita che avete fatto tu e la tua famiglia domenica scorsa. Ora rimediamo.

Con la scusa di aiutare la vostra società di affiliazione FIDAL a vincere il trofeo Half Marathon Tour, la biondina si è immolata e ha deciso di correre la mezza di Riva del Garda. Si era iscritta un paio di settimane fa ma solo negli ultimi giorni avete preso la decisione, viste le previsioni di bel tempo, di andare anche te, il bimbo e la zia stordita. Lei ha corso la mezza e voi invece vi siete goduti la giornata.
Come però succede ormai per tutte le manifestazioni FIDAL, a fianco dell'evento agonistico vero e proprio l'organizzazione propone sempre una passeggiata non competitiva per far partecipare alla giornata di sport anche il resto della famiglia. Stavolta la manifestazione era legata ad una raccolta fondi in favore dell'AISLA per la ricerca contro la sclerosi multipla. Una Family Run di circa sette chilometri con arrivo e partenza nel punto di arrivo della mezza maratona e percorso lungo il lago. Non chiedevate di meglio.
Ma non perchè volevi correre tu, ma perchè vi era balzata in mente l'insana idea di far camminare/correre quei sette chilometri anche al bimbo.
E quindi la foto prima della partenza comprende tre pettorali.


Dopo aver lasciato la biondina alla partenza della mezza, voi tre vi siete spostati in centro e vi siete intruppati sotto l'arco di partenza per la camminata. La zia l'ha corsa tranquillamente godendosi il panorama, mentre te e il bimbo avete in parte camminato e in parte corso tutto il tragitto, fermandosi ogni tanto a fare qualche foto e ad approfittare degli stand degli sponsor. Avete portato a casa un lecca lecca, un palloncino rosso e una confezione di bolle di sapone.
Il bimbo dopo un momento iniziale di vergogna e timidezza, dovuto al trovarsi con tanta gente intorno che non conosceva, dopo la partenza ha cominciato a sciogliersi e fosse stato per lui avrebbe corso tutto il tempo. Te ti eri portato dietro il passeggino per sicurezza, ma ti sei pentito della scelta, perchè non è servito mai, se non come trasporto per i giubbotti e lo zaino.
Quando è contento e a suo agio, al bimbo comincia a sciogliersi anche la lingua e in quei chilometri non smetteva più di parlare. Ad un certo punto ha cominciato a spiegarti che correre un po' e camminare è meglio, perchè uno non si stanca troppo e riesce ad essere più riposato per fare la corsa finale e passare sotto il traguardo velocissimo ...


Dopo l'arrivo gli hanno dato anche la medaglia. Non l'ha più tolta per il resto della giornata.

La gara della biondina è andata bene. Tempo totale di 1h51'04", uno dei tempi migliori da lei corsi, anche se non il PB che stà inseguendo da qualche mese. Quest'ottima performance è frutto anche dell'aiuto di una lepre d'eccezione: il buon Angelo che ha l'ha accompagnata per tutta la gara e l'ha incitata, aspettata, spronata e coccolata per quasi due ore.
Grazie.


Il resto della giornata è stato un gradito dono: tempo mite e paesaggi mozzafiato nei colori dell'autunno, per passeggiare rilassandosi e per riempirsi gli occhi di bellezza.


mercoledì 12 novembre 2014

Come un supereroe

Come Superman, che ha la sua iconica S stampata sul petto per rappresentare la sua origine aliena e la sua missione di portatore di speranza.
Come Batman, che ha un pipistrello stampato sul petto per incutere timore nelle anime malvagie e per subliminare l'oscurità di Gotam City.
Come Capitan America, che ha i colori e i simboli della bandiera americana stampati sul petto per esprimere quello per cui combatte.

Così ora anche tu hai il tuo simbolo da supereroe.

Serve a rappresentare la tua appartenenza a quella razza aliena di matti patentati che arrivano dal pianeta Triathlon.
Serve ad incutere timore nei tuoi avversari.
Serve a esprimere quello per cui ti alleni.

Solo che stampartelo sul petto ti sembrava un po' eccessivo, anche perchè con tutti quei pelazzi che ti ritrovi, non è che avresti fatto una gran figura ...
Può bastare la scapola destra.


Quindi, in aggiunta ai due tatuaggi che avevi già sul braccio destro, e dopo aver studiato per mesi il logo che ti soddisfacesse, stamattina sei andato dal tatuatore a marchiarti con il simbolo di una tua passione.

E sempre a proposito di passioni, la tortura di quell'oretta di aghi colorati può passare via come un lampo, se cominci a parlare con il tatuatore di fumetto franco-belga, di saghe fantasy, di Guerre Stellari, di disegnatori Disney, di convention del fumetto e di altre cose nerdissime.
Grazie Aldo.

martedì 11 novembre 2014

Genesi di un logo

Questo post farà venire l'orchite a molti.
Perchè sei sicuro che le menate mentali che ti sei fatto per arrivare a quel segno che risalta in testa al blog stanno a metà strada tra il chissene e lo sticazzi.
Però alla fine, oltre ad essere in parte un ingegnere, sei in parte anche un architetto, e tutti quegli esami universitari di composizione architettonica ti hanno lasciato dentro il piacere per la ricerca grafica, l'illustrazione, la sintesi concettuale.

Era qualche tempo che cercavi un segno grafico che, per te, rappresentasse la triplice, qualcosa da far campeggiare fiero sullo sfondo di questo blog nella sua nuova vita.
Googolando su immagini logo triathlon trovi veramente di tutto: dalla famosa M rossa con il pallino sopra, ai pittogrammi classici degli sport olimpionici, passando per loghi fantasiosi di associazioni sportive. Ma non c'era niente che ti soddisfaceva. Questo è troppo semplice, questo è troppo complicato, questo è banale, quest'altro è troppo particolare ...
Poi alla fine hai capito: quei loghi non è che erano brutti, è che non erano tuoi! Volevi qualcosa di inedito, di originale. Qualcosa che ti potesse contraddistinguere.

E quindi ti sei messo a fare schizzi, a riempire angoli di fogli con scarabocchi illeggibili e confusionari. Mai stato bravo con il disegno artistico!
Allora proviamo a cambiare strada. Partiamo dalle caratteristiche dimensionali di quello che hai bisogno: deve essere un disegno ad ingombro rettangolare con un rapporto base/altezza di circa 3 a 1. Tre quadrati affiancati. Sarebbero ideali i tre pittogrammi degli sport olimpici in successione.
E in effetti ci sono alcuni loghi bellissimi.


Impressionisti quelli di Mexico City '68
Classici e iconici quelli di Munich '72
Di ispirazione classicista quelli di Atlanta '96
Semplici e sinuosi quelli di Beijing '08
Dinamici e modernissimi quelli di London '12

Ma i tre loghi affiancati non trasmettono quel senso di continuità, di fluidità che per te rappresenta il triathlon a differenza delle tre discipline prese da sole. Il logo deve essere un disegno unico, sinuoso, che rappresenti dinamicità e armonia.

Alla fine hai trovato questi tre simboli:


... e hai cominciato a lavorarci sopra.

Ma visto che, come hai detto già prima, con il disegno artistico sei una chiavica, hai dato sfogo al tuo lato nerd e hai modificato il disegno utilizzando un programma di disegno assistito da calcolatore (AutoCAD). Che è la cosa meno artistica e più meccanica che si possa fare.
E' come disegnare un vaso di fiori utilizzando squadra e goniometro.
Ma alla fine sei molto soddisfatto del risultato.
Tanto che, oltre che campeggiare sullo sfondo di questo mirabolante blog, con questo logo hai organizzato una sorpresa (oddio, sorpresa per chi, poi?).

... appuntamento a domani sera su questo blog per la risoluzione del mistero...

domenica 9 novembre 2014

Abbandonare il superfluo: le rotelline della bici!

Questo sabato mattina, come accade purtroppo raramente, è toccato a te di svegliare il bimbo.

Ehi bimbo, buongiorno!
... mmmnnn ...
Ciao, sei sveglio?
... mmmmciao ...
Come va stamattina, hai dormito bene?
... nnnnnsi ...
Hai fatto qualche bel sogno stanotte?
... si, ho fatto un bel sogno.
Davvero? Dai, se te lo ricordi, descrivimelo.
Allora, ... stavo facendo una gara insieme a te e alla mamma, e correvo con la bici senza le rotelline!
Ma ... ma ... è un sogno bellissimo! Chissà se si avvererà!

Ora, sei quasi sicuro che il sogno non lo abbia fatto sul serio, e che ti abbia raccontato la prima cosa che gli è venuta in mente per farti contento, visto che tu lo incalzavi con le domande. E a questo punto sarebbe il primo caso di sogno premonitore taroccato.

Alla veneranda età di cinque anni e mezzo, molti bambini vanno in bici senza rotelline già da un sacco di tempo. (Il caso estremo che ti è restato impresso è di quel bambino che di anni ne aveva circa quattro e alla gara di duathlon di Senna, vestito nella sua divisa della società sportiva, ha pedalato con la sua miniMTB con una grinta da campione, e in effetti è figlio di campione. E il bimbo in quel frangente è stato l'unico con le rotelline alla bici! Ma dopo quella gara aveva predetto che l'anno prossimo la gara la rifarà, ma senza le rotelline.) Avevate già fatto qualche prova nel togliere le ruotine laterali, ma sempre con poca convinzione. Avanti ed indietro nel cortile, con te che dovevi corrergli dietro chinato per tenerlo dritto. E dovevi tenerlo proprio con forza, perchè non aveva ancora capito il meccanismo e non si avvicinava minimamente al punto di equilibrio. Tanto che un po' cominciavi a scoraggiarti. Pensavi: chissà quanto tempo passerà ancora e quanto mal di schiena dovrò sopportare prima di vederlo autonomo.
Invece sabato dopo pranzo, dopo essersi ricordato del sogno, ti ha chiesto di fare le prove in bici senza rotelle e nel giro di dieci minuti aveva imparato.

Hai modificato la biciclettina alle 2 di pomeriggio, e questo video è stato girato alle 2 e un quarto.



Papà e mamma ciclisti danno il lieto annuncio: il bimbo è entrato nel fantastico mondo delle due (non più quattro) ruote!

Papà, hai visto? Se ci credi i sogni si avverano!

lunedì 3 novembre 2014

70.3 ... si, ma dove?

L'anno prossimo vorresti alzare la posta.
Due anni fa l'esordio.
L'anno scorso è stato l'anno della conferma con due sprint.
Quest'anno è stato l'anno della maturità con uno sprint e tre olimpici.
L'anno prossimo ti piacerebbe fosse quello della consacrazione con il tuo battesimo nel triathlon medio (il cosiddetto 70.3, dalla distanza totale da percorrere espressa in miglia).

Il problema però è che per il triathlon, soprattutto le distanze lunghe, non è come le maratone che solo nel nord Italia ce n'è in media una a settimana. Il mezzo ironman, oltre che impegnativo, è raro, costoso, logisticamente complicato e quindi da scegliere con attenzione.

Guardando l'elenco gare sul sito FITRI per l'anno 2014, sono state disputate 16 gare di triathlon medio in tutto l'anno e in tutta Italia. Ma questo vuol dire gare anche in sicilia, sardegna, puglia e altri luoghi decisamente non molto comodi per te. A meno di pensare a trasferte impegnative anche fuori italia come Svizzera, Austria, Francia o addirittura Spagna.
Alla fine ne rimangono pochini di appuntamenti "fattibili", e sarebbe meglio cominciare a decidere. Per poter pianificare il resto della stagione, per poter risparmiare qualcosina prenotando prima o per non trovarsi poi alla fine con spiacevoli Sold Out.

Questo è un post riassuntivo con quegli appuntamenti tra cui devi decidere messi in ordine di apparizione.
Pro e contro di tutte (o quasi) le gare viste dalla tua prospettiva (alcune considerazioni potrebbero anche essere errate perchè pecchi di scarsa esperienza).

- Challenge - Rimini 24/05
Pro
Qui si potrebbe andare in gita con la famiglia e passare un bel fine settimana come hai fatto recentemente con l'Olimpico di Cesenatico.
Sicuramente qualche socio del Pianeta Acqua o altri conoscenti con cui condividere la gara lo trovi.
Circuito molto prestigioso, al pari di IronMan.
Contro
Iscrizione cara e salata.
Alla fine di maggio è un po' troppo presto, corri il rischio di arrivare scarso di preparazione.


- Nibbiano PC 05/06
Pro
Praticamente a casa tua, arrivi alla partenza in mezz'ora di macchina.
Conosci il percorso in bici perfettamente e potresti allenartici fino a dare del tu ad ogni buca (che in effetti sono molte!).
Iscrizione molto economica (se paragonata agli altri).
Contro
I percorsi non sono molto stimolanti: nuoto in un lago piccolo e bruttino e bici molto impegnativa dal punto di vista altimetrico su strade dissestate.
Gara poco partecipata con un'organizzazione buona ma artigianale, vorresti provare qualcosa di un livello maggiore.
All'inizio giugno non puoi essere al top della preparazione, soprattutto per un percorso bike così impegnativo.


- IronMan - Pescara 14/06
Pro
Il top per quanto riguarda e immagine e organizzazione. You are an IronMan!!
Il socio Bako spinge per questa.
Contro
Iscrizione carissima e salatissima.
Non è proprio dietro l'angolo, e quindi bisogna organizzarsi anche per tutta la logistica che rischia di essere anch'essa molto costosa.


- Aronamen - Arona NO 26/07
Pro
Periodo perfetto, quest'anno a luglio / agosto eri al top della forma.
I percorsi e tutto l'ambiente sembrano ottimi.
Ci vai tranquillamente in giornata.
Contro
Alla fine di luglio rischi di beccarti la giornata caldissima e morirne.
Ora come ora non conosci nessuno che verrebbe con te per condividere l'avventura.


- Lovere BS 23/08 (data non confermata)
Pro
Periodo perfetto, quest'anno a luglio / agosto eri al top della forma.
I percorsi e tutto l'ambiente sembrano ottimi.
Ci vai tranquillamente in giornata.
Contro
Alla fine di agosto rischi di beccarti la giornata caldissima e morirne.
L'anno appena passato in questa data eri in montagna, se vuoi partecipare a questa gara, devi organizzare le ferie della tua famiglia tenendone conto.
Ora come ora non conosci nessuno che verrebbe con te per condividere l'avventura.


- Elbaman73 - Campo nell'Elba LI 27/09 (data non confermata)
Pro
Ami l'isola d'Elba per esserci stato un'agosto di qualche anno fa.
Percorso bike impegnativo ma di una bellezza sconcertante.
Contro
La fine di settembre è un po' tardi, sia per il tempo meteorologico che per la tua preparazione atletica.
Complicate e costose la logistica e la trasferta.



E questo potrebbe essere tutto.
I consigli sono benaccetti!

giovedì 23 ottobre 2014

Primi calci

Inauguri la nuova vita del blog con un esempio fulgido di come lo vorresti: si parla di sport e di famiglia.
Signore e signori, la nuova passione sportiva del bimbo: il calcio!


Due parole per focalizzare il tuo rapporto con il calcio.
Ti professi interista, ma fondamentalmente non ne capisci niente (qualche malelingua potrebbe dire: essì capisce!). Non segui il campionato, non sei mai andato allo stadio (anzi no, una volta sei stato a S. Siro, ma era per un concerto) e le partite alla televisione ti annoiano. Aggiungi poi che anche con il calcio giocato non c'entri molto: la tua tecnica di palleggio è imbarazzante. La biondina non è molto diversa da te, se non per il fatto che il suo palleggio è migliore del tuo.
Alla luce di queste considerazioni, capirete che il bimbo non si è mai interessato molto al calcio. E mentre ci sono suoi coetanei che conoscono a memoria la formazione del Milan, lui alla domanda: quale squadra tieni? rispondeva fino a qualche settimana fa: LA Barcellona! (don't ask!).
Però, visto che da quest'anno la scuola calcio del vostro oratorio accetta anche i bambini molto piccoli (anni 2009/2010), non molto convinti gli avete chiesto se voleva andare a giocare a calcio. Lui ha risposto un entusiasta: si, voglio giocare nel campionato nazionale!

Ora, la colpa è tutta sua:


Adesso non lo stanno trasmettendo più, ma il bimbo qualche mese fa si è sparato un buon numero di puntate della prima serie di Holly e Benji su Boing (come avevi detto qua), e tutto ad un tratto è diventato appassionato del pallone.
All'inizio di settembre l'hai portato per la prima volta all'allenamento e subito si è sentito a casa a correre sul quel prato verde nella sua scintillante divisa dell'Italia.



I bambini sono piccoli, difficili da gestire e con una soglia di attenzione prossima allo zero, ma i due allenatori hanno pazienza e ci sanno fare. Riescono a tenerli a bada e ad insegnargli comunque le regole basi di quello che stanno facendo anche a casi disperati come il bimbo, che non aveva idea di cosa fossero i calci di rigore, il calcio d'angolo, il fallo, ecc.
E comunque la parte divertente per voi genitori che assistete da fuori è il momento della partita, dove si vedono assalti al portatore di palla senza costrutto e senza sosta. Tutti sul pallone e calci alle caviglie!



Il bello è che poi alla fine il campionato lo fa sul serio!
O almeno, settimana scorsa hanno cominciato a fare delle partite amichevoli con squadre dei paesi vicini. E per il bimbo e per i suoi amici è stata come una partita del campionato del mondo.

Numero 3, terzino sinistro.

Divisa ufficiale, ingresso e saluto al pubblico, il cinque alla squadra avversaria e all'arbitro. Mancavano solo gli inni nazionali ...

Poi però la partita è stata una caporetto ... finita con una sconfitta x a zero, dove x è un numero maggiore o uguale a venti.
Che ad un certo punto nessuno contava più i gol subiti.

Bimbo com'è andata la partita?
Bene, ma non abbiamo vinto, perchè i bambini dell'altra squadra erano più grandi di noi.
Ah, ma sei riuscito a fare gol?
Si ho fatto un gol contro due portieri!

In realtà, alla fine della partita hanno dato la possibilità a tutti i bambini di tirare un rigore.



C'è da dire però che a tutti i giocatori in generale e al bimbo in particolare la sconfitta non è pesata minimamente. Anzi era entusiasta dell'esperienza e non vedeva l'ora di rigiocare ancora.

E tu ti godi entusiasta questo spirito di sano divertimento sportivo.
... finchè dura ...

lunedì 20 ottobre 2014

Nuova vita al blog

Il blog è cambiato, nella forma e nei contenuti.
Anzi, a dire la verità da oggi è cambiata la forma, ma per quanto concerne i contenuti, la metamorfosi è cominciata molto tempo fa.


Era il luglio 2010 e galvanizzato dalla svolta epocale che aveva da poco avuto la tua vita, dopo qualche tentennamento, partiva la tua vita su blogger, con un post iniziale che non aveva molto da dire, se non: Ehi, sono qui!
Però allora avevi le idee ben chiare su cosa stavi creando. Un blog personale, famigliare, nel solco del movimento ferventissimo delle "mamme blogger" o, più precisamente, nel sottoinsieme più timido dei "papà blogger".
Un posto privato in cui raccontare le emozioni e la vita di un papà di un bambino di un anno. Le cose serie e le cose divertenti che succedevano in casa tua. Perchè, ne eri convinto allora e ancora di più ora, nella vita è meglio in tre. E la filosofia di quanto sopra è riassunta abbastanza bene in questo post qui.

A contorno del piatto principale, si parlava anche delle tue passioni.
Cinema, fumetti, musica, ma soprattutto sport praticato. Nei primi momenti si parlava solo di corsa: quelle sporadiche mezze maratone che avevi appena cominciato ad approcciare ed il mondo delle passeggiate campestri della domenica mattina.
Poi piano piano lo sport ha preso sempre più spazio tra queste pagine. La maratona, il corso di nuoto, la bici. E recentemente ed inevitabilmente il triathlon, che piano piano ha fagocitato quasi tutto il resto.
Ultimamente i tuoi post sono più lunghi e meno frequenti, parli quasi sempre di sport e gli articoli che hanno solo l'etichetta "vita col nano" sono sempre meno. Ma questo non è perchè la vita famigliare in generale e la crescita del bimbo in particolare siano meno interessanti, anzi. Poter assistere alla crescita di tuo figlio è un privilegio enorme e una scoperta ogni giorno che ti stupisce e ti arricchisce. Solo che ora fai più fatica a riportare in parole quello che sta succedendo. Servirebbe la sensibilità e l'eloquio di un poeta, ma tu ora hai in mano solo armi spuntate come l'ironia, la passione e il disincanto.
Continuerai ad usarle come hai fatto finora, ma diciamocelo, questo non è più un blog di vita famigliare con contorno di sport.
Questo è un blog di sport con contorno di vita famigliare.

... e questo cambiamento ha un simbolo, di cui riparlerai prossimamente.




PS: questo cambio di prospettiva serve anche a dare un senso a cose strane, come la tua presenza sul blog di StefanoLaCaraStrong, con un link a queste pagine sotto la colonnina "roba da triathlon". Immagini la faccia di triathleti veri, che cercando spunti, consigli, cronache di gare o altre cose, si ritrova qui a leggere di genitorialità sentimentale. Son cose che non son cose!
Chiedi scusa a Stefano per le brutte figure che hai fatto fare al suo blog!

giovedì 16 ottobre 2014

Corvara 22/08/2014 - Day five

Quinto e ultimo giorno della vacanza in alta montagna.
Qui il quadro generale.
Qui il day one.
Qui il day two.
Qui il day three.
Qui il day four.



Questo è stato forse il giorno in cui avete camminato di meno voi e ha camminato di più il bimbo.
Il giorno del ritorno a casa.
Alla mattina, dopo l'ultima abbondantissima colazione, caricate la macchina e la spostate direttamente a Colfosco, dove prendete il sentiero che vi porterà ai piedi del Sassongher. La strada è bella grossa e ben tenuta, tanto che passa ogni tanto qualche macchina che senza problemi sale al rifugio. Piuttosto ripida, e con questa scusa il bimbo si fa portare col passeggino per un bel po'.
Paesaggi molto belli in quella piccola vallata chiusa tra le montagne e abitata da mucche e cavalli al pascolo libero. Panorami mozzafiato. Quindi sfrutti la funzione panorama del cellulare.



Arrivati al rifugio però, non è che ci sia molto da fare ed è troppo presto per andare a mangiare, quindi, dopo aver convinto il bimbo a lasciare il passeggino al rifugio, prendete un bel sentiero e camminate verso le montagne.



Il sentiero è tutto in costa, e questo se da una parte ti dà la soddisfazione della bella passeggiata con una vista molto ampia sulla vallata, dall'altra ti mette addosso l'ansia per il bimbo, che hai dovuto tenere per mano ben saldo per tutto il tempo. Perchè lui si distrae, si guarda in giro, trascina i piedi e spesso inciampa. Ma alla fine è stato bravo, e ha camminato per una mezz'ora buona fino ad una edicola votiva dedicata a san Francesco nel bel mezzo del nulla, laddove il sentiero cominciava inesorabilmente a salire. E quindi si torna.


Giusto il tempo di ritornare al rifugio, che comincia a piovere (maddai! che novità!).
Nel ristorante più tipico e chic della vacanza, ti concedi un eccezionale piatto di polenta, formaggio e funghi porcini. Più caffè e grappa, tiè! crepi l'avarizia!


... e poi basta!
Nel senso che, vista l'acqua che viene, la vacanza finisce lì.
Si torna al paese in funivia, si prende la macchina e la si dirige verso la pianura.
Il tempo fino a quando sei entrato sull'autostrada, è stato uno schifo, aumentando a dismisura la depressione da fine vacanza.
Questa la situazione subito dopo il passo Gardena.


Ma questa immagine, pur essendo l'ultima della vacanza, non è certamente quella che ti ricorderai.
Ora che agosto è un vago ricordo e che le prossime vacanze sono un miraggio lontanissimo, il pensiero di quei cinque giorni in montagna ha il colore azzurro vivido e intenso di quei (pochi) momenti di cielo assolato, ha il verde energico dei pascoli, ha il grigio acuto della dolomia delle montagne.
Colori tipo questi:




Quei colori che vi hanno stregato e che vi fanno pensare già alle gite in montagna della prossima estate. Perche magari non esattamente nello stesso posto, ma ci volete tornare su quei monti.
Tutti e tre con lo stesso entusiasmo!

domenica 12 ottobre 2014

CorriPavia Half Marathon - 05/10/2014

A quasi due anni dalla tua ultima mezza maratona, ed a coronamento di una stagione estiva ricca di soddisfazioni tirathletiche, si ritorna a disputare una di quelle mezze a cui sei più affezionato (qui e qui le altre tue esperienze). Perchè non troppo affollata, di percorso vario e divertente, e sentimentalmente importante (per te che a Pavia ci hai fatto l'università).
Questa occasione del ritorno alle competizioni podistiche andava festeggiata in maniera adeguata.
In più era necessario anche festeggiare un giorno speciale per via di un'altra occasione importante: ché quarantanni vengono una volta sola nella vita.

Un bel caffè prima di correre? perchè no ...

La compagnia è varia e divertente (biondina e max per la mezza, zia stordita, angelo e cigo la 10k), ma quando poi c'è lo sparo, tanti saluti a tutti e via verso la gloria.

Alla partenza, concentratissimo per evitare il traffico.

L'obbiettivo è ambizioso, ma ultimamente ti senti un gran bene, e quest'anno sai di essere migliorato molto nella corsa. Il fiato è abbondante, il muscolo della gamba è bello tonico e il peso generale è calato di qualche chilo. E' il momento giusto per l'attacco al Personal Best!

La gara non ha molti momenti particolari da riportare: il passo è stato costante, i saliscendi del percorso (circa 80 metri di dislivello positivo) non ti hanno creato problemi a lungo termine e a parte le prime centinaia di metri di traffico hai corso tutto il tempo tranquillo e concentrato.
Per più di metà gara hai dovuto tenere a bada un dolore al quadricipite sinistro sull'orlo del crampo, ma hai stretto i denti e l'hai scacciato quel tanto che basta per migliorare il passo fino alla splendida progressione finale.
Gli ultimi cento metri non eri lucidissimo, perchè con un passo al di sotto dei quattro al chilometro, l'ossigenazione al cervello non è ottimale. Forse questo è il motivo della foto successiva in cui fai il fenomeno.

Sono il re del mondoooo!!!!!

E il risultato finale?

1h34'21"

Hai migliorato il tuo PB di quattro minuti. Un'eternità!
E hai corso ad un passo medio di 4'29" al chilometro. Una cosa per te prima impensabile.
Ma qui non si sta parlando di persone normali ...
... qui si sta parlando di splendidi quarantenni!

venerdì 10 ottobre 2014

Vent'anni dopo (2)

Grazie a Facebook, sei riuscito a riallacciare contatti con alcuni dei tuoi compagni degli anni spensierati e sgarzolini delle superiori.
In questi casi il sentire comune consiglierebbe di evitare la rimpatriata. E in linea di principio il consiglio è anche condivisibile.
Se non vi siete visti per vent'anni, forse un motivo ci sarà stato. Quei ragazzi divertenti di allora, adesso potrebbero essere diventati degli insopportabili PDF (precisini della fungia), o dei tristoni insoddisfatti. Di solito è gente che hai incontrato per caso in una classe a quattordici anni, non sono degli amici che ti sei scelto tu per condivisione di interessi, sentimenti e vita. Ma nel tuo caso con questa gente hai veramente qualcosa in comune che va oltre al percorso scolastico, e quindi (al di là di quello che hai continuato a vedere anche al di fuori della scuola ed è amico a tutti gli effetti anche ora) si decide che rincontrarsi non sarà una serata pacco.

E così è stato. Per due volte.
E ieri sera la terza.

Però stavolta l'aura era leggermente diversa rispetto alle serate precedenti.
Scemata (non esaurita, quello mai) l'ubriacatura da ... ma ti ricordi quella di matematica, oppure ... e quella volta che quello di estimo ti ha spedito dal preside, o anche ... e quella volta che hai corso per tutto il corridoio in mutande (true story), si entra più a fondo nelle cose della vita. Nelle vicende e nei percorsi che, partendo dalla maturità (esame di) o da quel pezzo di università fatto insieme, portano al compimento di questi giovani uomini con i capelli grigi (alcuni letteralmente, altri solo metaforicamente).

... e ti ritrovi con l'expat del gruppo (fino ad oggi senior architect in uno studio di un'archistar londinese ma in procinto di iniziare una nuova vita "al di là della pozzanghera" (NY)) a parlare di identità, di opportunità estere, di paternità, di globalizzazione e di drum'n'bass.

... e ti ritrovi con l'amico storico a parlare di separazione matrimoniale consensuale, di crediti formativi, di fatture inevase, di condizionamenti ambientali inconsci e di MotoGP.

... e ti ritrovi con l'altro amico recuperato da poco a parlare di doppia figliatura, di datori di lavoro stronzi (al limite dell'illegale), di organizzazione oraria famigliare, di opportunità lavorative traballanti e di scooteroni a tre ruote.


E' stata una di quelle serate molto piacevoli e divertenti, ma che sanno anche arricchirti.

martedì 7 ottobre 2014

Corvara 21/08/2014 - Day four

Quarto giorno della vacanza in alta montagna.
Qui il quadro generale.
Qui il day one.
Qui il day two.
Qui il day three.



Fatti nei giorni precedenti i tre percorsi che sapevi ti avrebbero dato soddisfazione senza creare particolari problemi dal punto di vista della viabilità con il passeggino, al quarto giorno ti ritrovi a dover chiedere consiglio al gestore del tuo albergo per un percorso non troppo impegnativo ma comunque interessante.
Le tue alternative erano o verso il passo gardena o verso il piz boè, e lei ti dice che il sentiero per il boè non è molto interessante perchè tutto nel bosco, mentre la strada per il passo è fattibile e divertente.
E quindi partiamo con entusiasmo, anche perchè il cielo sembra discreto.


Si fa una strada diversa per arrivare a Colfosco e dopo poco tempo arrivate alla funivia che, con una sosta a metà, vi porta al rifugio Jimmy, poco sopra al valico alpino.
Arrivati in cima vi rendete conto che più di tanto al cielo non si può chiedere visto che le nuvole hanno cancellato tutto l'azzurro, e che i sentieri che partono da lì o sono impraticabili con il passeggino, o tornano verso valle.
Allora, come nei film d'azione nel momento in cui il cattivo stà inseguendo i protagonisti, esclamate: dividiamoci!
Tu e il bimbo passate un'oretta a giocare con i giochi messi a disposizione dal rifugio (non ti stancherai mai di sottolineare come sono belli, in ordine e funzionali i giochi di quei posti),




mentre la biondina si fa una passeggiata a caso tra gli innumerevoli sentieri (più precisamente verso il passo Cir).



Passato mezzogiorno c'è spazio per un entusiasmante piatto di tagliatelle ai funghi porcini e spek nel rifugio, mentre il cielo comincia a piangere.
Passato un po' di tempo per far calmare il temporale, cominciate a scendere a valle, ma la strada non è esattamente come speravate. E' un sentiero di montagna piuttosto piccolo e sconnesso, con l'aggravante dell'acqua che è appena scesa a rendere il tutto più difficile e scivoloso. Il bimbo ha evitato di fare troppo il noioso e ha camminato tutto il tempo con la mano a sua madre, ma a te è toccato il compito più gravoso: il passeggino in molti tratti è stato necessario chiuderlo e sollevarlo. Considerate che pesa come un demonio ed è scomodissimo da trasportare, capirete che non ti sei goduto molto la passeggiata.


Passate le cascate del Pisciadù, il sentiero migliora enormemente e il bimbo si fa anche un pezzo di passeggino sonnecchiando.
Si arriva in albergo abbastanza provati dalla passeggiata impegnativa, ma non c'è tanto tempo per rilassarsi, perchè alla sera siete invitati ad una festa di compleanno. Infatti (come hai riportato anche qui) raggiungete una famiglia di amici nel paese vicino e (dopo aver fatto sfogare il bimbo e i suoi due amici nel parchetto del paese) passate una bellissima serata sul camper a mangiare pizza e biscotti, a chiacchierare e a sfidare il limite fisico della confusione.


Quanto vi siete divertiti!

... continua ...