mercoledì 26 marzo 2014

Pillole di saggezza 11

Come una badante
Bimbo, la mamma mi ha detto che hai fatto i capricci per andare all'asilo stamattina! Ma dico, non si fa così! Proprio oggi poi che la mamma aveva la febbre e l'influenza e non poteva giocare con te!
Ma io non volevo andare all'asilo proprio perchè la mamma aveva la febbre.
E cosa avresti fatto a casa?
Io volevo restare a casa per esserle di servizio ...

Vecchiaia
Papi, ma quand'è il mio compleanno?
Manca circa un mese bimbo, poi compirai cinque anni.
E tu invece quanti anni hai?
Io e la mamma quest'anno compiamo i 40 anni.
... sono tanti ...
Beh, si. Sono un bel po' più dei tuoi.
...
E quando io avrò dieci anni, tu sarai nonno?

Un agente dalla spiccata sensibilità



Quindi stamattina all'asilo è venuto a trovarvi il capo dei vigili del comune.
Si, e ci ha spiegato il suo lavoro, ci ha fatto vedere il fischietto e la paletta che usa per il traffico.
E poi avete giocato tutto il giorno a dirigere il traffico.
Si, io ho colorato la mia paletta e ho fatto il vigile umano!
Nota del Traduttore: voleva dire vigile urbano

lunedì 24 marzo 2014

L'agenda del triatleta

Una delle differenze fondamentali che distinguono il te runner dal te stesso triatleta (si parla sempre di amatori, neh) è il diverso approccio all'allenamento.
Seguendo i consigli di riviste, siti internet ed amici, sei cresciuto (sportivamente) con l'idea che fosse utile qualche giorno di riposo dall'allenamento durante la settimana. Utile per poter recuperare con l'intenzione di migliorare la forza e la resistenza.
Ora, sei ancora convinto che sia utile se hai certi obbiettivi e certi ritmi, ma hai raggiunto, con il passare del tempo, una nuova convinzione: abbasso il riposo, viva il cross training.
Il riposo serve solo se sei infortunato.

Alternare giorni di nuoto, corsa e bici è il modo migliore per allenarsi sempre con stimoli nuovi e per non annoiarsi mai.
E dopo i mesi di opachi di quest'inverno sfigato segnato dall'operazione al ginocchio e dall'inevitabile mancanza di obiettivi, questo primo stralcio di primavera si apre nel modo migliore: si ricomincia a accumulare con costanza ore di allenamento.


E il visualizzare sul Garmin Connect la schermata del calendario degli allenamenti effettuati dà un piacere quasi fisico. Quelle caselle quasi tutte piene di colori diversi significa che quasi tutti i giorni hai trovato almeno un'ora di tempo da dedicare allo sport. Con punte di eccellenza come i mitici "doppio allenamento", croce e delizia del triatleta amatore.
Ora hai solo da migliorare visto che gli obbiettivi cominciano a farsi meno nebulosi all'orizzonte e su questa base di allenamento devi arrivare ad una media di almeno dieci ore di training medio a settimana e innestare un po' più di qualità (soprattutto sulla corsa).
Perchè per quest'anno hai grandi aspettative, e l'unico modo per realizzarle è far in modo che l'agenda di allenamento diventi importante quasi quanto l'agenda che usi tutti i giorni per gli appuntamenti di lavoro.

PS: lo sai di essere comunque un pivello, e conosci gente che con famiglia, lavoro, mille impegni e una vita normale si allena molto più di te. E non è necessario andare neanche troppo lontano: questo che segue è il diario di allenamento della biondina. Manca il nuoto, ma se si tratta di correre e pedalare lei è ancora più determinata di te.


lunedì 10 marzo 2014

XXII Marcia Graffignanina - Graffignana 09/03/2014

Alla fine il momento è arrivato: si ricomincia a parlare di corsa!
Pensate, era dal triathlon sprint di Parma che non correvi più, e stiamo parlando di luglio dell'anno scorso.
E' poco più di un mese che hai ricominciato con piccoli allenamenti di una decina di km, all'inizio con il timore di riprovare dolore al ginocchio ma poi sempre più convinto e determinato.
Il fiato c'è, perchè non hai mai smesso di nuotare, ora c'è da ricostruire la struttura per la corsa.
Niente di meglio di una corsa lenta in collina, niente di meglio di una corsa sulle strade che conosci come le tue tasche.

Quest'anno per motivi legati anche al tempo a vostra disposizione, te e la biondina non avete fatto come l'anno scorso dove, oltre al percorso canonico, avete corso anche la strada per andare alla partenza della manifestazione al paesello vicino. Anzi, avete anticipato la partenza di solito già abbastanza early per poter tornare a casa il prima possibile.
E quindi alle sette già pronti e schierati per dare il via alla corsa.
Ma non è un modo di dire. In accordo con gli organizzatori, la biondina (e tu per estensione) si è resa disponibile a fare l'apripista. Il vostro compito era, visto che conoscete bene il percorso, di partire per primi e controllare che le varie segnalazioni fossero complete e chiare. In modo da evitare che qualcuno si potesse perdere, per colpa di un incrocio segnalato male o di un'indicazione deteriorata.
Per svolgere questo importantissimo compito eravate armati del letale nastro rosso e bianco a strisce, con il quale marcare la retta via.


Fortunatamente non è servito a molto, nel senso che gli organizzatori avevano fatto un lavoro egregio la giornata precedente e per perdersi sarebbe stato necessario impegnarsi proprio.
E quindi non avete fatto altro che correre con calma e godervi il bel percorso.


Missione compiuta: diciassette km e alle 9 e 15 eravate già a casa!

venerdì 7 marzo 2014

Lulù


Questa che si fa fotografare maliziosa di tre/quarti schiena in mezzo ai fiori, come le dive degli anni '30, è la nostra (mia e della biondina) migliore amica.
Che da ieri non è più con noi.

Con due parole togliamoci il pensiero della sua morte: era anziana. Lulù aveva quasi diciotto anni e molti acciacchi alle spalle, tra cui alcune operazioni come l'ultima due anni fa per l'asportazione di un tumore. Negli ultimi mesi era deperita molto e l'altro ieri si è aggravata fino a farci prendere la decisione sofferta di aiutarla a lasciarci andare. Operazione penosa e dolorosa che ho fatto io accompagnandola dal veterinario.

Ma se scrivo questo post è perchè è da viva che io e la biondina vogliamo ricordarla.
Ricordo ancora chiaramente il giorno (era il novembre 1996) in cui l'ho portata alla biondina che la si poteva scambiare con un topolino date le dimensioni. Sono i dettagli stupidi che rimangono nella memoria: rido ancora all'immagine di Lulù che non riesce a camminare nella camera della biondina perchè le sue unghiette appuntite da cucciolina formavano con la moquette un effetto velcro.
Da allora si è fatta amare da tutti e ha fatto parte della nostra famiglia quando la nostra famiglia non esisteva ancora.

E' stata presente in tutte le nostre gite e in alcune nostre vacanze.

E' venuta al mare con noi anche se in teoria non poteva stare in spiaggia.

E' venuta tantissime volte a Cervinia per cercare di rincorrere le marmotte nei sentieri di alta montagna.

E' stata un'ottima compagna di vecchiaia per la bisnonna, fino a quando anche lei, vinta dalla vecchiaia, si è rifugiata nel suo mondo scollegato in cui le priorità e gli affetti sono confusi.

E' stata la damigella d'onore del nostro matrimonio, con tanto di abito coordinato con la sposa.

E' stata compagna della biondina nei nove lunghi mesi di attesa del bimbo, tra infinite passeggiate e pomeriggi di noia.

E' stata amica in maniera piuttosto conflittuale del bimbo, perchè va bene tutto, ma stavamo così bene noi tre, questo è venuto a rompere le balle!


Bimbo, ho una brutta notizia da darti: la Luli hai visto che negli ultimi giorni era malata e non stava bene. Beh, da stamattina non c'è più, è andata in cielo.
... è morta?
Si bimbo, non sarà più con noi.
Ma perchè? Non poteva stare con noi ancora cinque giorni?

No, non poteva restare con noi ne cinque, ne due giorni.
Il suo tempo con noi era finito.
Ma posso dire che il suo tempo con noi è stato un regalo grandissimo, in cui lei ha migliorato la mia vita, quella della biondina e quella di chi gli voleva bene.
E, sono sicuro, anche lei ora può raccontare ai suoi amici sul ponte dell'arcobaleno di aver vissuto una vita piena di amore e affetto.

Ciao Lulù, ti vogliamo bene.

lunedì 3 marzo 2014

I "lenamenti" di nuoto

Quando hai quattro/cinque anni le attività ludiche e ricreative che puoi fare al di fuori dell'asilo sono poche, pochissime. Se sei bimba puoi partecipare a quei corsi di danza per bambine, che sono principalmente baby dance, ma che comunque è una pregevolissima attività sportiva.
Se sei bimbo invece le possibilità sono molto meno: l'unica cosa che puoi fare è il nuoto.

Bambini e piscina.
Non c'entra molto ma questa è la prima cosa che ti è venuta in mente!


Il bimbo nuota e va in piscina da quando aveva poco più di un anno. Prima in quei corsi bambino/genitore (vedi qui, era l'ottobre 2010), dove stava in acqua con i braccioli e abbracciato al collo di papà e mamma, e lo ha frequentato fino a quando ha cominciato l'asilo. Il primo anno di asilo ha saltato la piscina, perchè a te e alla biondina sembrava troppo piccolo per affrontare il nuoto dopo aver passato la giornata a scuola. Quest'anno invece è da ottobre che frequenta un corso di nuoto per età prescolare dove, senza i genitori, passa una mezz'ora in una palestrina a fare "ginnastica" (per quanto possano fare attività sportiva a quest'età) e poi passano mezz'ora in vasca, ma stavolta senza braccioli o salvagenti, e con il bordo della piscina come unico amico.
E come va il bimbo?
Va bene, anzi benissimo a detta anche delle insegnanti. Sembra abbastanza portato per il nuoto e non ha assolutamente paura dell'acqua, di andare in apnea, di tuffarsi. Gli unici problemi che ha manifestato ultimamente sono dovuti alla sua endemica timidezza, che lo portano a relazionarsi difficilmente con gli altri bambini che non conosce e a bloccarsi a volte se c'è tanta gente. E questo è quello che sta' capitando: spesso rimane in disparte e si fa venire il magone nel momento del distacco dalla mamma. Ed è un peccato che questo atteggiamento lo blocchi nei confronti di qualcosa che gli piace e che fa bene, tanto che le ultime volte aveva detto che non voleva andare al corso.
Ma hai trovato la soluzione. Il problema non è il nuotare, che fa con entusiasmo, il problema è che non si sente sicuro solo con le insegnanti e gli altri bambini. Quindi, invece di lasciare, state raddoppiando: oltre al corso gli hai proposto di andare a nuotare insieme voi due. Come volevasi dimostrare è stato entusiasta dell'idea e ha detto a tutti che domenica sarebbe andato a fare nuoto libero con il suo papà.
Ieri sei andato a nuotare verso le dieci e dopo circa un'oretta (e tre chilometri in corsia) ti ha raggiunto il bimbo accompagnato dalla mamma. Avete passato quaranta minuti nella piscina bassa dove tutto infervorato ti ha fatto vedere a nuotare a stile, a dorso, come Superman, come uno squalo, a tuffarsi e a andare sott'acqua a toccare il fondo.
Ora non dice più che non vuole andare in piscina, ma gli hai fatto capire che se vuole andare ancora a nuotare con te, deve continuare il corso del mercoledì con le insegnanti, in modo da diventare sempre più bravo. Così quando diventerà più grande potrà batterti.

Bene bimbo, ci siamo divertiti tanto questa mattina, vero?
Si papà, è stato un ottimo lenamento!