mercoledì 9 luglio 2014

GarminTrio Sirmione - Sirmione (BS) 28/06/2014

L'eleganza discreta della località turistica sul lago si unisce al fascino della gara di triathlon, e il tuo esordio sulla distanza olimpica diventa un'emozione da ricordare.

Quando si può cominciare a dire di essere triatleta?
Può essere sufficiente partecipare a qualche distanza sprint per poter rispondere a chi ti chiede: ma tu che sport fai dicendo triathlon?
O ancora: se, come hai scritto altre volte, lo sprint è tutto divertimento, l'olimpico è divertente anche lui o si avvicina allo strazio della maratona?

Adesso puoi rispondere: si, finalmente ti senti triatleta e confermi che, anche nella distanza classica, è lo sport più divertente del mondo!

FUCK YEA!!
Per la tua prima gara sulla distanza olimpica, hai scelto già da molti mesi che ti saresti presentato a Sirmione. Per un mucchio di buoni motivi tra i quali:
- distanza ragionevole da casa tua;
- location che ti piace molto: il paese è stato punto di arrivo di alcune splendide gite in giornata di te e la biondina quando eravate fidanzati e leggeri (dove per leggeri intendi senza prole);
- importanza e blasone dello sponsor, che indicava organizzazione all'altezza;
- frazione di nuoto nel lago, perchè il nuoto in mare ti fa ancora un po' di paura ...
- consiglio di conoscenti.

E allora via, dopo un maggio e un giugno in cui non ti sei mai allenato tanto, pieno di speranze e di belle sensazioni e con la fotta quella positiva. Ritrovo alla mattina con il tuo socio abituale della triplice bako e con un nuovo compagno di avventure Vittorio, e tra chiacchiere e risate si capisce subito che la giornata sarà divertente.
Il tempo di attesa prima dell'inizio passa tra le due zone cambio da preparare (T1 e T2 non coincidono e questo rende la logistica un po' più macchinosa), l'alimentazione pre-gara, la vestizione con la muta e un minimo di acclimatamento con l'acqua del lago.


Partenza nella quinta batteria, uno scaglione di 180 atleti che potrebbero sembrare tanti, ma riesci a defilarti tutto sulla destra e il traffico non è più un problema. I tuoi 1.500 metri li fai tranquillo, senza patemi e con qualche piccola sbavatura di rotta soprattutto nella parte centrale (dopo la prima boa non sei riuscito a vedere subito la seconda e per qualche centinaio di metri sei andato un po' a caso). Il passaggio sotto il ponte di accesso al centro storico è stato entusiasmante e non hai resistito alla tentazione di fare il fenomeno: subito dopo essere passati sotto la passerella ti sei girato a dorso e hai salutato il pubblico appoggiato al parapetto. Alcuni hanno ricambiato, altri ti avranno dato dell'idiota ... ma come dargli torto.
Tempo per l'uscita dall'acqua: 28'31". Ecco, forse con il senno di poi c'è da dire che te la sei presa troppo comoda, e qualche secondo in meno era alla portata.

Il cambio dura un'eternità, principalmente perchè sei scarso, e poi la T1 era lunga e stretta, e costringeva a correre per un bel tratto. 3'21", anche qui c'è molto da lavorare.

Inforcato il tuo fedele destriero, hai fatto quello che sai fare meglio: spingere forte in pianura e picchiare sui pedali nei tratti in salita. Sei stato piuttosto sfortunato, perchè prima di beccare il gruppo giusto che andava ad un passo compatibile con il tuo e abbastanza grande da garantirti cambi e regolari e momenti di riposo, hai dovuto pedalare da solo o tirare altri ciclisti per 15/20 km. E questo ha influito successivamente sul resto della gara. In totale 39,7 km in 1h04'08". Un passo medio di 37,15 km/h di cui vai fierissimo.
C'è stato però un momento che ti ha rovinato in parte la giornata: al km 35 circa quando il tuo gruppo volava oltre i quaranta all'ora, ci sono dei ciclisti che, fermi, segnalano di rallentare per un incidente. vedi un paio di biciclette rotte a terra e un ragazzo sdraiato sull'asfalto assistito da altra gente con una bella pozzanghera di sangue sotto la testa. Quest'immagine ti ha impressionato molto e per i restanti chilometri hai pedalato con una bruttissima sensazione allo stomaco e con la pelle d'oca (quella brutta). Nei giorni successivi l'organizzazione tramite facebook ha informato che il ragazzo stà bene: si è fatto qualche giorno d'ospedale, ma non sembra niente di tutte quelle cose brutte che ti erano passate per la testa.

Arrivato in T2 il cambio è abbastanza veloce e ti ritrovi a correre 2'11".

E ora arrivano le note dolenti. Sarà stato il caldo, l'afa, l'aver spinto troppo in bici, l'aver mangiato poco prima della gara, sarà quel che sarà, ma hai avuto un tracollo verticale.
Il circuito multilap era ben studiato, con tre passaggi vicino alla zona arrivo e il conseguente incitamento del pubblico, ma questo non è bastato e attorno al sesto chilometro hai cominciato ad alternare tratti di corsa con alcuni momenti di camminata. In totale 9,8 km in 50'52", passo medio 5,11 min/km. Te che negli ultimi allenamenti di combinato eri riuscito a correre dieci chilometri sotto i 45 min. C'è molto margine di miglioramento.

Tempo totale 2h29'01", una roba che se te lo dicevano prima ci facevi una firma e pagavi pure, ma tutto merito della frazione in bici. Se alla prossima volta vorrai migliorare il crono, devi lavorare di più sulle altre due frazioni.

Adesso, finita la parte tecnica, ritorniamo alle sensazioni.
Come dice il Bako, ma che bello è fare triathlon !!???!??!
Bei posti, facce simpatiche, gente divertente, belle ragazze (appunto mentale: su questo fatto della fauna femminile in gara e nel pubblico ci dovrai ritornare a ragionare in un post dedicato). In due parole: belle vibrazioni!
E la pelle d'oca (stavolta quella bella) che ti ha provocato prima l'incitamento del pubblico (che tu puntualmente provocavi chiamandolo a gran voce), poi l'arrivo, te la senti ancora addosso se solo ci pensi.

L'organizzazione poi non ti ha deluso, sia prima, durante e dopo la gara. Compreso tutto quello che stava di fianco alla gara, come la zona sponsor, la maglietta fichissima, le foto della manifestazione gratis e l'after party con il deejay.
Le uniche due pecche che puoi riportare sono l'inadeguatezza della zona spogliatoi e docce e della fase di distribuzione del pasta party. Niente che non è stato superato con un po' di pazienza, ma se si vuole puntare alla perfezione ...

Le facce alla fine sono queste:

Prima con ansia e scemenza

Dopo con stanchezza e gioia

Ancora un po' dopo con birra (la prima di una lunga serie) e pizza.

E quindi alla fine, sì, ora ti senti triatleta.
Hai sofferto ma ti sei divertito.
Hai sudato ma sei soddisfatto.
Hai scommesso su te stesso, e hai vinto!


... e ora via, verso nuovi traguardi!!

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