mercoledì 29 luglio 2015

Aronam3n - Arona (NO) 26/07/2015

Ma dopo aver impiegato più di sei ore per completare il tuo primo mezzo ironman non più di due mesi fa, è possibile cimentarsi sulla stessa distanza e fermare il cronometro a 4h50'?
Cioè, un'ora e venti minuti in meno?

... si, ma solo se c'è il trucco!

natura morta con garmin

Il trucco banalmente è nelle distanze.
I 112,9 km canonici diventano "solo" 104,3 e in quegli otto chilometri abbondanti ci sta un mondo.
Certo, poi bisogna aggiungerci che hai fatto una prestazione della madonna, e che (in proiezione) su una distanza completa avresti terminato poco sopra le cinque ore e mezzo.
E quindi alla fine non puoi che essere contentissimo della gara e ritenerti totalmente soddisfatto della tua prestazione.
Anche perchè le cose all'inizio si erano messe decisamente male:


Questo è quello che avete trovato te e la biondina (che è venuta un po' per supporto morale, un po' per la paura di mandarti da solo a fare una cosa potenzialmente pericolosa: e se poi stai male, come torni da solo?) all'arrivo sul lago alle cinque e mezza della mattina di domenica. Vento forte e acqua con onde importanti.
E il tuo morale va subito sotto le scarpe.
Ma come puoi pensare di nuotare in queste condizioni, te che a Rimini, in condizioni probabilmente migliori, ti eri fatto prendere dallo sconforto e avevi sofferto tantissimo (soprattutto a livello psicologico, con un accenno di attacco di panico) la frazione a nuoto?
E infatti, mentre prepari la tua zona cambio, le voci tra gli atleti si fanno allarmanti:
forse diventa un duathlon
sicuramente la accorceranno
ci faranno aspettare un ora prima di partire
e in bici con questo vento?

zona cambio piuttosto sacrificata, e soprattutto in T1 il traffico era veramente troppo

Sul molo prima della partenza, anche lo speaker non ha le idee molto chiare, che la situazione è complicata. Prima annunciano nessun cambiamento, poi si ufficializza la diminuzione della distanza a nuoto perchè in alcuni punti la corrente era troppo forte, poi addirittura ci spiegano che l'attesa è dovuta al fatto che (sempre per colpa della corrente) non riescono a posizionare la prima boa. E allora la genialata: si sfrutta la boa umana. L'eroe di giornata è l'uomo con il pattino (si, proprio quelli rossi che potresti trovare sulla riviera romagnola sotto il culo del bagnino sciupafemmine) che si mette a trecento metri dalla riva e, cercando di restare fermo, ci fa da riferimento. Non sai se alla fine c'è riuscito (a stare fermo) ma è stato comunque un mito e noi tutti in acqua passandogli di fianco lo abbiamo salutato e ringraziato.
Parti alle 7 e mezza, circa mezz'ora dopo il preventivato, ma nel frattempo, come pronosticato dai locali, la situazione ambientale stà migliorando e il vento comincia a calare.

si è andati un po' a naso, che i riferimenti in mezzo alle onde erano pochi

In bici, frazione che alla vigilia ti aveva preoccupato non poco visto il profilo altimetrico riportato sul sito, hai fatto una bella prova, e ti sei divertito veramente tanto.
Il primo tratto lungolago è spettacolare, quasi totalmente piatto e velocissimo, nonostante il vento, e riesci ad arrivare ai piedi della salita, attorno al 35° km, con una media di 37,5 km/h.
Poi quello che tu temevi fosse un "muro" è sì impegnativo, però costante attorno al 8% e lo scavalli senza andare troppo in affanno. La seconda parte della bici è un continuo saliscendi, che se da una parte non ti permette di fare velocità, dall'altra ti stimola e diverte.
Peccato che alla fine fossero solo 83 km, quei sette chilometri in meno ti hanno lasciato un po' di amaro in bocca.
Da riportare un inconveniente tecnico: una caduta della catena che ti ha fatto perdere un paio di minuti e tanti preziosissimi punti karma, vista la quantità di imprecazioni proferite.

all'arrivo in T2
Il percorso run sul lungolago fortunatamente aveva ampi tratti ombreggiati e c'erano ristori, spugnaggi e docce in abbondanza. L'organizzazione si era preparata a dover affrontare una giornata caldissima come quelle delle ultime settimane, ma alla fine non si stava troppo male.


Tutto sommato hai corso bene, con solo un inevitabile calo nell'ultimo dei quattro giri finali quando tutti i dolori del mondo si sono dati appuntamento su di te. La schiena, il ginocchio, le spalle, quel dito del piede che avevi picchiato contro uno spigolo quattro giorni prima ... tutti lì a salutarti e a chiederti un passaggio fino all'arrivo.
Però a cento metri dall'arrivo te li scrolli tutti di dosso e sotto l'arco ci siete solo te, la tua gioia e l'incredulità per il tempo fatto.

guardami biondina ... sono fichissimo!!!!

Graditissima sorpresa: i ghiaccioli al ristoro finale. Te ne sei pappati due in rapida sequenza.

invece che mordere la medaglia all'arrivo ...

I dati finali, per i patiti dei numeri.




Questa gara di Arona per come (non) l'hai preparata è stata prima dell'iscrizione un dubbio, nelle settimane prima un'incognita, i giorni precedenti un pensiero preoccupato fino a diventare l'attimo prima della partenza un peso angosciante.
Ma alla fine si è rivelata una delle tue più grandi soddisfazioni sportive.

cheers

martedì 14 luglio 2015

Il passo più lungo della gamba: ci sei ricascato!

Luglio è partito col botto e si preannuncia bollente.
Nella schizofrenica alternanza meteorologica che contraddistingue questi anni folli, dopo l'estate piovosa e fredda dell'anno scorso, si stà contrapponendo un giugno e soprattutto un luglio con temperature eccezionali.
Potete immaginare come sia difficile in queste ultime settimane allenarsi decentemente.

Cionondimeno qui non si molla un cazzo, e dopo un giugno con alcune soddisfazioni ciclistiche e triatletiche di un certo livello, questa è la situazione a oggi:


Tanta roba.
Settimana scorsa, nel bel mezzo di quell'antipatico anticiclone africano chiamato Flegetonte, approfittando della latitanza della famiglia, hai messo in fila una serie di allenamenti niente male, se si pensa alle condizioni estreme in cui li hai portati a casa.
Anche quell'ultimo combinato di domenica vale doppio, perchè il caldo e l'afa ti hanno provato duramente e anche la famiglia ha dovuto fare la sua parte. La biondina ha condiviso con te la parte bike (partenza alle sette di mattina) e poi ti ha seguito in quasi tutta la parte run con la citybike per darti supporto logistico con sali e acqua. Inoltre sul seggiolino dietro la bici aveva il bimbo che, dietro tua sollecitazione, si è divertito tutto il tempo a spararti con la pistola ad acqua.

Ma la domanda è: perchè dannarsi l'anima con allenamenti così intensi in queste condizioni? Non puoi startene un po' tranquillo?

La risposta:


Qualche perplessità sulla gara ce l'hai (come avevi già riportato in tempi non sospetti) e soprattutto temi che dovrai soffrire il caldo infernale. Inoltre abbiamo una logistica non ottimale (start alle 6,50 di mattina, dovrai partire di notte per essere presente all'apertura della zona cambio) e un percorso bike che dovrai affrontare con estrema attenzione.

praticamente un muro

Ora come ora sei convinto di avere una preparazione buona per affrontare un'altra volta un mezzo ironman, ma viste le condizioni, magari questa non sarà la volta buona per finire sotto le sei ore.

Comunque il morale è alto: ora devi affrontare due durissssssime settimane di scarico, di cui la prossima al mare.
Senti che puoi farcela!

giovedì 9 luglio 2015

Tutto solo

Oggi pomeriggio è tornata a casa la tua famiglia.
Sono stati (la biondina, il bimbo e i nonni materni) quattro giorni al mare in Liguria, per godersi un po' di mare e per scappare dalla calura senza senso che in questi giorni stà debilitando la palude padana.
Te però non sei potuto andare, perchè qualcuno a guardia del fortino doveva restare, e poi perchè le vacanze al mare vere e proprie le farete tra dieci giorni e non potevi prendere ferie anche adesso.

Questa cosa delle ferie a luglio del bimbo con i nonni è qualche anno che si ripete, e per te e la biondina era un momento atteso con gioia. Ma purtroppo le cose cambiano, e se il bimbo cresce e dà sempre meno problemi per gestirlo, sfortunatamente anche i nonni invecchiano, e non si può più pensare di lasciarlo a loro una settimana intera. E' un vero peccato, perchè quei giorni di sfigliamento erano sì malinconici, ma tutto sommato anche piacevoli.

Però quattro giorni da solo senza la biondina e il bimbo contemporaneamente non li avevi mai fatti, e a dirla tutta sono stati duri.

Quattro giorni in cui hai mangiato da solo, triste nel tuo angolino di tovaglia con una Beck's a farti compagnia

in cui sei andato al supermercato da solo a comperare porzioni da single e confezioni di gelato

in cui sei andato a letto da solo e ti sei intristito alla vista dello spazzolino solitario

in cui l'unico che potevi coccolare era il gatto

vabbè, ti consola che, visto che a casa non ti aspettava nessuno, alla sera sei uscito ad allenarti fino a tardi ...

venerdì 3 luglio 2015

Cinque anni di vita virtuale

... è quella che oggi festeggia questo blog.


Il miglior complimento che gli si può fare, parlandone come una persona, è che con gli anni è cambiato, pur rimanendo se stesso.
Fa strano questo ragionamento detto da te che ti viene l'orticaria quando senti alla televisione (per caso e distrattamente) tutti quei reality/talent in cui il concorrente/invitato di turno si infervora dicendo: io sono vero, io non fingo, io sono rimasto me stesso, palesando invece l'esatto contrario.

Che sia cambiato, è chiaro. E anche moltissimo ultimamente (come dicevi qua).
E' cambiato in tante piccole cose secondarie, ma c'è un aspetto di fondo che è rimasto uguale e ne connota la natura.

Tra le cose che sono cambiate si possono annoverare un bel po' di rubriche che come sono nate, sono morte. Come le recensioni che chiamavi emozioni. Come quel tentativo semiserio di diventare un genitore quasi perfetto. Come le pillole di saggezza. Certo non le rinneghi, e magari prima o poi torneranno, magari con una veste diversa. Ma per ora non ti interessano e/o stimolano.
E' cambiato l'approccio a quello che volevi scrivere. Nei primi anni si vedevano anche post di poche righe, con argomenti vari e improbabili. Per quello ora ci sono i social come facebook.
E' cambiata anche la voglia di scrivere: ora scrivi molto di meno e anche con un po' sforzandoti. Perchè la sera ti costa più fatica metterti a scrivere invece di andare a dormire, che la stanchezza di fine giornata si fa sentire (e oltre al blog, anche tu hai cinque anni in più).

Ma sotto sotto, il blog meglio in tre è ancora adesso quello che era cinque anni fa: il tuo diario personale in cui riporti le cose che ti succedono, ti piacciono e ti incuriosiscono. Anche se l'eterogeneità degli argomenti disorienta i lettori.
E anche adesso che ha cambiato pelle, e potrebbe, con una piccola spinta ulteriore, diventare tranquillamente un blog di sport (certo, uno sport di nicchia) letto da molte persone, questo passo non lo vuoi fare.
Vuoi che questo angolino sia un posto che, oltre a (s)parlare di triathlon, se vuoi recensire un fumetto, lo fai. Questo angolino è un posto che se per due settimane non hai l'ispirazione o il tempo o la voglia di scrivere qualcosa, lo fai. Questo angolino è un posto nato come papà-blog e diventato altro. Questo angolino è un posto che se vuoi usarlo per fare gli auguri a tua moglie o a tuo figlio, lo fai.
Tutte cose che sono il contrario di quello che c'è scritto nel manuale per un blog di successo.

Hai deciso che questo non sarà mai un blog di quelli con la pubblicità dentro per tirare su due lire.
Ma pensandoci bene, in questi cinque anni ti ha arricchito moltissimo in altri modi.