sabato 30 aprile 2016

Ti sei tolto uno spillo dal ginocchio

Visto che il tuo ginocchio destro era invidioso del suo fratello sinistro che un paio d'anni fa si era preso tutte le attenzioni per un periodo di tempo bello lungo, quest'anno ha urlato: ehi, ci sono anch'io!!
Qualche mese fa ha cominciato a fare i capricci e il dolore arrivava quando superavi l'ora di corsa.
Non ti dava altri problemi nella vita normale e quindi qualcuno potrà ragionevolmente pensare: e allora? tienitelo così, no?
Certo che no!
Ieri sei stato sottoposto a meniscectomia mediale selettiva endoscopica.
Praticamente ti sei tolto uno spillo dal ginocchio (cit.)


Da recidivo qual'eri, l'operazione di per se non ti ha dato problemi o paure particolari. Sei arrivato la mattina presto bello rilassato e sei andato sotto i ferri verso le dieci, dopo tutta la preparazione dell'anestesia locale. Stavolta l'anestesia alla gamba ti ha preso meglio, e non hai avuto quella sensibilità residua che ti ha messo in difficoltà con la sinistra. Tanto che l'anestesista non ha ritenuto necessario sedarti e ti sei goduto la visione dell'interno del tuo ginocchio (dallo schermo dell'endoscopio) bello lucido e non stordito come l'altra volta.
Operazione riuscita e il dottore ha detto: Il ginocchio ora è in ordine. La lesione non era molto importante, ma si vedono diversi segni di usura.
Purtroppo non ti sei scelto gli scacchi come sport preferito.

Il resto della giornata in ospedale l'hai passata annoiandoti e ritemprandoti con letture interessanti (questa te l'ha messa nello zaino la biondina):


alternate con letture d'evasione (questa te l'ha messa nello zaino il bimbo):


Ora cercherai di farti qualche giorno di riposo assoluto stando seduto il più possibile (a discapito della tua schiena che prenderà la forma del divano), poi comincerai la riabilitazione con il fisioterapista.
Però, pur nel limite del buon senso, cercherai di tornare a fare attività sportiva il prima possibile perchè a differenza dell'altra volta (in cui l'operazione l'hai fatta ad inizio dicembre, in un momento di scarico in cui non ti ha dato problemi per la tua vita sportiva) stavolta per una serie di problemi legati alla tua vita famigliare (e anche al fatto che l'ospedale ha continuato a rimandarti l'operazione di mesi), sei stato operato in un periodo dell'anno decisamente poco indicato. Hai controllato: l'anno scorso in questi giorni avevi fatto un combinato da 80+14 km in previsione di Rimini. Oggi hai passato quasi tutto il giorno sul divano.
Ad oggi la tua stagione di triathlon è decisamente ridimensionata, e questo 2016 (a meno di sorprese clamorose) ti può riservare solo qualche gara corta a fine estate.

Pensa positivo: ora hai entrambe le gambe bioniche e quindi da adesso nulla ti potrà più fermare.

giovedì 21 aprile 2016

Il cuginetto

La biondina è figlia unica e quindi da quella parte la famiglia non è molto grande. Ma almeno tu hai una sorella che ha sempre sostenuto, a differenza tua, che è meglio in quattro.
Quindi il bimbo ha già sperimentato quattro anni fa la sensazione di avere una cuginetta.
Qui la cronaca, e qui altre considerazioni ottime per far salire la glicemia.
Ed ora è arrivato il cuginetto maschio.

Ci ha messo un po' a convincersi (tua sorella era in ospedale da quattro giorni) ma, come l'altra volta, arrivati al punto è schizzato fuori. Poco più di mezz'ora di tempo da quando si sono rotte le acque al taglio del cordone.
E anche questo, come sua sorella, ha stregato tutto il reparto con la sua prestanza fisica. Quattro chili e quattro di peso per cinquantasei centimetri di lunghezza.
La mamma sta bene, lui è bello come il sole e voi gli volete già bene.

Benvenuto Nik, diventeremo grandi amici.

martedì 19 aprile 2016

mercoledì 13 aprile 2016

Da Lodi a Lecco e ritorno in MTB

Si diceva un mesetto fa che la biondina, pur nella contrazione del tempo da dedicare allo sport che sta colpendo la vostra coppia in maniera generalizzata, sta preparando "sorprese interessanti soprattutto nella parte ciclistica".
E' ora di svelare l'arcano:


Questa è la nuova MTB della biondina.
Whistle in carbonio con ruote da 27,5 in una entusiasmante livrea nera e verde brillante. Di più non chiedete, che di caratteristiche tecniche non ne capisci un accidente. Non è un usato, ma è comunque un buon affare essendo un modello dell'anno passato, quindi con qualche euro di sconto (pagamento a rate).

Come già scrivevi agli albori di questo blog, voi è già qualche anno che avete due MTB di bassa fascia che però usate molto poco. O almeno, tu la usi molto poco, perchè la biondina qualche uscita in più tra le colline di San Colombano la fa molto volentieri. Le cose poi sono cambiate un paio d'anni fa, da quando è nato il gruppo sportivo di MTB nel tuo paesello (gli Speedy Bike, ne parlavi anche qua) e la biondina ha cominciato a fare qualche uscita in compagnia di nuovi amici.
Ma il colpo di grazia è stato l'estate scorsa quando siete andati in montagna con la MTB e la biondina ha assaggiato il vero sapore della bici sui sentieri sterrati. E' stata un'epifania. E appena ha avuto qualche soldino da parte, l'ha investito in questa nuova passione.

E per battezzare il nuovo mezzo, dopo qualche uscita poco impegnativa sulle colline di casa, ha scelto la manifestazione meno tecnica ma più lunga che poteva trovare nel circondario: la Gravel Race LodiLeccoLodi. Una passeggiata lungo le rive dell'Adda, sulle alzaie dei canali progettati da Leonardo e nelle campagne nella golena del fiume.



Per la natura stessa della manifestazione, non potevate andare entrambi, anche se ti sarebbe sicuramente piaciuto. Tutti quei chilometri significava stare fuori quasi tutto il giorno, e entrambi al momento non si può, allora la biondina si è aggregata ad un ragazzo che conosceva degli Speedy e ad altri tre ragazzi di LodiVecchio che ha incontrato lì per la prima volta. Ecco, questo è stato l'unico dubbio che ha avuto: E' gente che non conosco, e se poi vanno troppo forte per me e non mi aspettano? Non posso rimanere da sola, ma non voglio neanche essere di peso alle altre persone!
Ma fortunatamente si sono dimostrati tutti dei gentiluomini, ed hanno adeguato il loro passo a quello della ragazza del gruppo.


Alla fine la biondina era felice sia per il risultato sportivo (che 160 km te non li hai mai fatti tutti insieme, neanche in bici da corsa, figurarsi in mtb) che per la giornata in generale. Il percorso era bellissimo, con angoli di natura veramente entusiasmanti che l'hanno convinta una volta di più di quanto sia speciale pedalare lontano dalle strade asfaltate.


Personalmente non puoi che darle ragione.
In un mondo perfetto anche tu avresti una MTB in carbonio fichissima ed alla domenica alterneresti uscite in bici da corsa ad altre sui sentieri sterrati.


Per adesso ha scoperto che la spesa è stata molto azzeccata, e che nell'endurance non ha grossi problemi, quando si va sul piano. Ora bisogna cominciare ad affrontare percorsi più tecnici e le salite.
Prossimo sogno della biondina (perchè si vive anche di questo): Dolomiti Suberbike!

lunedì 4 aprile 2016

Granfondo e Mediofondo di sant'Angelo Lodigiano - 03/04/2016

Su queste pagine avevi scritto:
- Che sei in attesa della chiamata dell'ospedale per l'operazione al menisco, e quindi non hai intenzione di fare gare per la prima parte dell'anno (qui).
- Che la biondina ha in previsione un paio di manifestazioni ciclistiche (ancora qui, ma verso la fine).
- Che le granfondo le fai sempre in coppia, perchè da solo ti annoi (qui).

Bene, domenica hai corso la granfondo di Sant'Angelo senza la biondina.

Ora, non è che sei impazzito all'improvviso, è che la nuvoletta della sfiga che ti stà accompagnando da un po', stavolta ha colpito la biondina.
Spieghiamo.
Qualche mese fa, quando c'era da iscriverti alla granfondo del tuo paese (per te appuntamento irrinunciabile da qualche anno) hai dovuto passare la mano perchè pensavi che all'inizio di aprile saresti già stampellato dopo l'operazione al menisco, e comunque non potevate iscrivervi entrambi come sempre, per problemi logistici di gestione bimbo. Ma quando il sabato pomeriggio alla biondina sale la febbre (che il bimbo ha generosamente condiviso con tutta la famiglia, prima con te poi con la mamma) allora, visto che il menisco è ancora circa tutto al suo posto, ti fai cambiare l'iscrizione e la granfondo la fai te da solo.
Il problema però è questo:



Dall'inizio dell'anno fino al giorno prima della gara avevi pedalato per la miseria di 400 km. Un po' te ne vergogni.
Sinceramente, quando la biondina sabato sera (incazzata per non poter andare) ti propone di andare al suo posto, hai pensato: ma neanche morto!
Non avevi voglia di prendere una di quelle "cotte" pesantissime (in dialetto: la bambula) che puniscono chi affronta una sfida senza essere preparato. L'unico argomento che ti ha convinto è stato quello di non voler buttare al vento 35€ tra iscrizione e noleggio chip.
E quindi con un carico di dubbi e timori sulle spalle grosso come lo zaino di un liceale, domenica mattina si parte.



Ti ritrovi intruppato nella prima griglia non in qualità di top runner (si dirà così?) ma in quanto appartenente alla società organizzatrice e, stranamente, ti rilassi.
Non sai come è successo. Forse il non avere la biondina da "proteggere e assistere", o il fatto di non avere nessuna strategia per la gara, o il fatto di non aver assolutamente idea di cosa aspettarti dalle tue gambe. O forse semplicemente che rispetto agli anni scorsi un po' di esperienza in bici te la sei fatta e non hai più tanta paura del gruppo, della scia, delle buche del percorso (anche perchè queste strade le conosci a memoria) o altro.
E quindi si parte belli sostenuti.
Ti fai i primi 35 km di pianura a cannone, ciucciando svariate ruote e presentandoti alle colline con una bella media attorno ai 39 km/h.
Le due salite (in totale circa 500 m dislivello+) le affronti bello allegro cercando di restare il più agile possibile.
Infine la pianura del ritorno fortunatamente non te la fai da solo, ma ti becchi un gruppetto di una decina di ciclisti che ti fanno compagnia. Fortuna fino ad un certo punto, perchè di questi a tirare vi alternate solo te e il numero 1850 (all'arrivo vi siete fatti i compimenti a vicenda).
A 5 km dall'arrivo l'ultimo strappettino ti ha ucciso. Il gruppetto si è sfaldato e tu non ne avevi proprio più per battagliare all'arrivo.
Sei arrivato solo sotto il gonfiabile. Sfatto ma con il sorriso delle grandi occasioni.



Sei riuscito a fare una roba per te impensabile.
Naturalmente stiamo parlando di tempi da metà classifica, niente di clamoroso per i ciclisti veri, ma quei 35 km/h di media sono una roba che ti esalta.