mercoledì 27 luglio 2016

Corse campestri per nani

Tanto per ricordarsi cosa si intende per corse campestri (qui) che poi qualcuno potrebbe pensare a gare vere e proprie su sterrato, e non è questo il caso.

Di corse campestri non ne hai corse tante in questa prima parte dell'anno.
Anzi, tuo figlio ne ha corse più di te.

Era già da un po' che lui diceva di voler venire con te o la biondina a correre alla mattina, che gli sono piaciute tanto le due esperienze che aveva fatto con le Family Run (a Riva del Garda ed a Brescia). L'occasione giusta è arrivata d'estate, con le campestri nel pomeriggio tardi.
Settimana scorsa è andato per la prima volta a Valera Fratta (LO) con la sua mamma, e correndo (poco) e camminando (tanto) si è portato a casa sette chilometri.


Ed era entusiasta: ha chiacchierato con tutti, ha salutato tutti quelli che lo incitavano, e si è buttato con entusiasmo sul ristoro finale.

Allora abbiamo provato anche la mattina presto e domenica stavolta l'hai portato tu a camminare a Castiraga Vidardo (LO), mentre la biondina correva i 18 km con il Max.


Stavolta non sei stato molto fortunato, e forse perchè avete cominciato a correre che non erano ancora le otto ed era ancora assonnato, per percorrere quei sei chilometri ci avete messo una vita. Non ha quasi mai corso, ed era un continuo lamentarsi, sbadigliare, chiedere quanto mancava all'arrivo o se c'era un altro ristoro durante il tragitto (e quanti ristori vuoi che ci siano in sei chilometri? tanta grazia che ce n'è uno a metà più quello finale).

Però la voglia non gli era passata del tutto, infatti stasera è andato ancora con la biondina a Roncaro (PV) e ha fatto il bravo. Ha corso tanto tempo e ha passato buona parte del tragitto con un vostro amico, mentre più indietro la biondina chiacchierava passeggiando con sua moglie.
E all'arrivo si è scofanato un piatto di pasta con i capperi (che se li trova nel piatto a casa è una tragedia) tanto era affamato.
E dopo: premiazione!

 
Il buon Salvatore, presidente della nostra associazione podistica, ha avuto la brillante idea di premiarlo (con una coppa che l'associazione aveva ricevuto qualche tempo fa a Voghera per la partecipazione a una campestre, tanto la sede è piena di questi riconoscimenti) come atleta più giovane.
Un'altra cianfrusaglia nella sua cameretta!!


Scherzi a parte, sta cosa del portarselo alle corse campestri per voi è più un impiccio che altro, e lui è naturalmente più interessato a tante piccole cose (la maglietta dei podisti, il ristoro, la visiera che ha rubato al papà [2XU, mica pizza e fichi!], il riconoscimento finale, il polsino per asciugarsi il sudore, ecc), più che alla corsa vera e propria.
Però è piacevole questa cosa.
Si sa mai che si appassioni veramente all'atletica.

venerdì 15 luglio 2016

Le vacanze part-time

Che ti aspettasse un periodo complicato per la gestione famigliare, l'avevi già capito tempo fa (tipo qui e qui).
D'altronde da questo 2016, figlio disagiato di quello stronzo del 2015, non potevi aspettarti molto di meglio.
E anche quella che fino a qualche tempo fa era una cosa normale, come andare una settimana al mare a luglio, è diventata una cosa complicatissima, che ti obbliga a incastri faticosi.

Domenica scorsa voi tre e i nonni materni siete andati al mare.
Bellaria, in un albergo all-inclusive a dieci metri dalla spiaggia.
Bello eh, per carità, ma se avreste potuto scegliere, voi tre sareste andati in Toscana in un camping sul mare immerso nel verde, o in Sardegna a cercar spiaggette riparate, o addirittura qualche giorno in val Pusteria o val Badia con scarpe da trekking e bici al seguito.
Evvabbè, accontentiamoci, uno dice.
Solo che lunedì mattina li hai dovuti lasciar lì e tornartene a casina da solo, perchè dovevi comunque lavorare e poi perchè qualcuno a guardia del forte deve rimanere.

Come era successo anche l'anno scorso, hai passato tre giorni con quello spleen decadente di baudelairiana memoria tra lavoro, cibo pronto in confezione monodose e solitudine serale a cui non sei abituato. Ad addolcire, tanta bici, corsa e nuoto nel tempo libero (che strano, neh?).
Ma il vero eroe della situazione non sei certo tu (che per certi aspetti qualche giorno senza nessuno che gira per casa, qualche lato positivo ce l'hanno), ma la biondina che ha dovuto gestire senza aiuto il bimbo (e quello non sarebbe certo un problema, che comunque adesso è un omino), ma soprattutto i due nonni, con le loro piccole e grandi problematiche e difficoltà.

Giovedì mattina sei partito all'alba e ti sei fatto tutto d'un fiato i 300 km che ti separano dalla riviera per poter arrivare il prima possibile dalla tua famiglia e goderti qualche ora con loro.
Poche purtroppo, perchè venerdì mattina (accompagnati da un temporale come non se ne vedevano dai tempi di Noè) si riparte per la pianura padana, che alle due devi essere di nuovo in ufficio.

Arrivato più o meno alla fine della cronaca e rileggendo il tutto, ti sei accorto che il tono che hai usato è forse un po' troppo negativo.
Vabbè lo sbattimento, i chilometri, le limitazioni e il resto, però sono state pur sempre delle vacanze.
Dovresti imparare a lamentarti di meno e a goderti di più tutte le immagini belle che ti sono rimaste.
Tipo queste.
La gita in risciò
I castelli di sabbia
L'alba
Il tramonto
I selfie con la biondina

venerdì 8 luglio 2016

Gruppo Estivo

D'estate, quando eri piccolo, te andavi in colonia.
O almeno, tu per qualche anno l'hai chiamato così. Poi ti hanno insegnato che si diceva Grest, che è la contrazione di GRuppo ESTivo.
Hai cominciato nell'estate tra la terza e la quarta elementare e non hai più smesso. I primi anni a giocare spensierato nei cortili e nelle sale del castello di San Colombano (quando l'oratorio della parrocchia era in quelle aree degne di altri utilizzi più dignitosi), poi come animatore nelle nuove strutture parrocchiali, quando hai finito le scuole medie.
Hai dei bei ricordi di quei primi anni tra cui in ordine sparso: l'uscita settimanale in piscina, il ghiacciolo della merenda, i tornei di squadra in cui eri sempre l'ultimo ad essere scelto, il foulard/bandana con il colore della tua squadra di appartenenza, l'anno in cui la tua squadra ha vinto e ti sei portato a casa un bellissimo pallone Tango, le gite in bicicletta, la volta che ti hanno rubato la bicicletta seminuova, la festa di chiusura.

Quest'anno, per la prima volta, è toccato al bimbo.


Naturalmente quando gli hai detto che alla fine della scuola non poteva starsene tutto il giorno in casa sul divano a guardare la televisione, lui che è pigro in maniera patologica al grest non ci voleva andare. Avete dovuto convincerlo nominando i suoi amici che ci andavano, condendo il tutto con una buona dose di minacce.
E come volevasi dimostrare, gli è piaciuto moltissimo.
Soprattutto i primi giorni era entusiasta e tornava a casa sì stanco, ma con un carico di adrenalina che non si esauriva fino a sera tarda.
Ha giocato, ha cantato, ha pregato, ha ballato e si è divertito. Tu lo hai portato una volta sola alla mattina, ma l'atmosfera appena varcata la soglia dell'oratorio era fenomenale: le ultime hits radiofoniche a tutto volume e bambini contenti dappertutto, sembrava di essere ad un villaggio vacanze!
Dopo la prima settimana in cui tutto andava bene, ha avuto una crisi, e un paio di giorni ha inscenato una crisi di mammite/papite: pianto dirotto al momento del distacco. Questo aspetto del suo carattere, questa sua sensibilità accentuata che gli crea a volte dei problemi a stare senza la sua famiglia, limita lui e lascia perplesso te.
Comunque, a parte questi piccoli intoppi, il grest è durato tre settimane, ma avrebbero dovuto essere molte di più, sia per lui che per voi.

Segnalazione speciale per la serata di chiusura. e' stata una bella festa con un casino di gente ed una atmosfera gioiosa. Il clou è stata la rappresentazione teatrale dei ragazzi in cui hanno inscenato la storia di Ulisse (il viaggio, l'avventura, il "si misero in cammino", ...) in una versione scanzonata e divertente, intervallata anche dai balletti delle bambine. Peccato per il pessimo apparato tecnico audio, che ha impedito di apprezzare buona parte della recitazione. Ma oh, siamo in un oratorio, non si può pretendere troppo ...


Il bimbo ha partecipato impersonando uno dei marinai della ciurma di Ulisse, ed il suo amico Ale era uno dei ciclopi amici di Polifemo. Eccoli prima del debutto nei loro vestiti e trucchi di scena.


Anche se più che un marinaio, può essere scambiato per un credibilissimo cavaliere Jedi.


Ciliegina sulla torta: la sua squadra, i blu, è arrivata prima nella classifica dei giochi a squadre del grest. Niente coppe, medaglie o altro, ma la proclamazione di don Mario e la gioia seguente, resteranno nella memoria del bimbo come uno dei momenti più felici di quest'estate.

A te invece resterà impressa la bella atmosfera che aleggiava sia durante il grest, ma soprattutto la sera della festa. I ragazzi più grandi e soprattutto gli animatori sono fantastici: giovani, belli, simpatici e allegri.
I tipici bravi ragazzi dell'oratorio. Ma non di quelli noiosi, bensì i ragazzi che sanno divertirsi stando insieme in modo costruttivo.
Quello che forse eri anche tu in gioventù e quello che vorresti diventasse tuo figlio.