martedì 30 agosto 2016

Il mare a rate

Nel 2016 si prova una nuova tipologia di ferie: il mare a rate.
Questo mese di agosto tu e la tua famiglia siete stati al mare per un totale di circa 16 giorni, divisi in comode rate da tre/quattro giorni non consecutivi.
Da qualche tempo e indefinitivamente, la tua famiglia non si può allontanare da casa per più di tre notti, e a costo di uno sforzo organizzativo di un certo livello. Come era già successo a luglio (qui), le vacanze te le devi sudare e organizzare con dedizione e precisione.

Natura morta con bagnati

Qualche mese fa (era pressappoco pasqua) vi eravate messi di buzzo buono su internet per trovare una soluzione abbastanza flessibile e poco dispendiosa per passare agosto in un posto che avesse una serie di caratteristiche precise tra cui: non troppo lontano, mare bello, possibilità di girare in bici da corsa, località interessanti nelle vicinanze, ecc.
La biondina (che è bravissima a scrivere il soggetto, poi la sceneggiatura è affar tuo), aiutata da una discreta dose di culo, ha scovato su un sito di annunci un monolocale in affitto per quattro settimane a Finale Ligure, posto che conoscete da tempo, essendo stato il primo approccio al mare di un bimbo di due mesi e per esserci poi ritornati più volte nel corso degli anni. Voi o il bimbo con i nonni (qui, qui e qui).
E quindi dal 28 luglio e per quattro settimane avete avuto a disposizione un monolocale quattro posti (matrimoniale più letto a castello) nella frazione di Finalpia, a duecento metri da una spiaggia libera con bandiera blu.

Il lato fashion della capèla de paja

Per ben cinque volte in questo periodo hai percorso i 207 km che dividono casa tua dall'appartamento (due ore e dieci minuti circa, perchè hai fatto delle partenze veramente intelligenti e non hai mai incontrato tanto traffico) e tutte le volte la macchina (quella della biondina, perchè la tua è stata inutilizzabile per tutto il periodo a causa uno stron [sciocchino] e delle ferie di quei simpatici di CarGlass) era sempre piena all'inverosimile, visto che tutte le volte avevi nel baule le due bici da corsa.
Dell'aspetto sportivo delle vacanze parlerai successivamente in un post dedicato. Vi basti sapere che non vedevi l'ora di ricominciare a lavorare, per riposarti un po' (naturalmente non è vero).

E quindi in queste vacanze cosa avete fatto?

Siete andati, un giorno che il tempo era bruttino, a fare una gita alle grotte di Toirano. E avete visto, oltre a stalattiti e stalagmiti, gli ossi degli orsi delle caverne e le orme degli uomini primitivi. Il paradiso per un bimbo aspirante paleontologo.



Siete andati il giorno prima di ferragosto al parco acquatico le Caravelle a scendere da scivoli fantastici, ad assistere a spettacoli degni di palchi migliori (e di un pubblico più attento), a nuotare controcorrente e a saltare nella piscina a onde.




Avete giocato tre volte a minigolf (e tutte e tre le volte hai vinto tu).



Avete ospitato per due notti anche la zia stordita che ha dormito nel letto a castello con il bimbo (che sembrava di essere in una camerata delle colonie estive delle vostra gioventù). Con lei un giorno vi siete spostati in macchina e avete percorso andata e ritorno (24+24 km) la pista ciclabile del ponente ligure che da San Lorenzo a Mare arriva a Ospedaletti, con tappa d'obbligo a Sanremo. Così anche quest'anno, pur non essendo in montagna, il bimbo si è divertito a farsi il viaggio nel carrellino.






Avete cenato non tante volte fuori, ma quelle volte con gran gusto. Ma soprattutto vi siete mangiati tutte le sere un gelatone gigante.





Vi siete divertiti un mondo in spiaggia a giocare con le bocce, le biglie, la sabbia (più tendente alla ghiaia). E a nuotare.




Vi siete goduti il mare.
Vi siete divertiti e riposati.
Viste le premesse e le difficoltà, non era una cosa scontata, ma a parte un po' di sfighe assortite (che quelle sono la specialità della casa ultimamente) e qualche preoccupazione ed ansia per chi rimaneva a casa, siete proprio contenti di queste ferie.
Incasinate ma apprezzatissime.

mercoledì 10 agosto 2016

Il mondo è pieno di [sciocchini]

Tra un mesetto circa (arriveranno anteprime a breve) farai il tuo esordio nel triathlon per il 2016. E' un po' tardi fare la prima gara dell'anno a settembre, lo sai. Ma tant'è ... quest'anno va così.
Sei allenato? Sei pronto fisicamente?
Mah, forse si, ma quest'anno non è che ci pensi molto. Venga quello che venga, va bene così.
Ma su una cosa sei prontissimo e non intendi scendere a compromessi: lo stile.
O almeno, lo eri fino a ieri.

Perchè è da qualche mese, da quando la biondina te lo ha regalato, che non vedevi l'ora di indossare nella zona cambio il tuo fichissimo zaino della TYR con i colori sociali della tua squadra Pianeta Acqua. Che fa tanto nuotatore master e/o triatleta vero (cose che non sei in entrambi i casi).

Foto natalizia con gli addobbi e la tuta pesante

Eri prontissimo a sfoggiarlo con orgoglio e un pizzico di spocchia, ma c'è stato un imprevisto.
Ieri un grandissimo stron [sciocchino] ti ha rotto il vetro posteriore della macchina per rubarti lo zaino che c'era sul sedile dietro.

Storia classica: esci in macchina e parcheggi davanti alla piscina (zona comunque molto trafficata, e hai parcheggiato proprio di fronte a delle nuove palazzine in una zona residenziale mediamente tranquilla. Per dire, non hai lasciato la macchina in una malfamata zona industriale). L'idea era di correre 8 km e poi, tornato alla macchina, prendere lo zaino e andare a fare un allenamento / defaticamento leggero in vasca.
E invece arrivato alla meta hai trovato questa bella sorpresa.


Quel simpatico [sciocchino] di cui parlavi prima probabilmente ha fatto il giro delle (poche) macchine parcheggiate e vedendo un borsone nel sedile posteriore, credendo di arraffare chissà quale bottino ti ha rotto il vetro.
Dalla macchina mancava solo il borsone, perchè il cellulare e il portafogli li avevi nascosti in un'altra parte all'interno dell'auto.
Quindi: un danno della madonna del vetro (sei assicurato, ma ad adesso non sai ancora quando la carglass riuscirà e sostituirti il finestrino, dato il periodo feriale e la difficoltà a reperire il pezzo), impossibilità ad utilizzare la macchina per i prossimi x giorni (dovrete andare al mare con la macchina della biondina), tempo perso dai carabinieri per la denuncia, allenamento rovinato, ma soprattutto la perdita dello zaino con quello che c'era dentro.

Ecco ... parliamone, caro il mio [sciocchino]:
- C'era dentro un accappatoio. E spero che quello ti serva come vestaglia da camera per tutti i giorni di ospedale che ti dovrai fare in futuro.
- C'era dentro una cuffia fichissima con un logo del triathlon. Che sicuramente ti sarà utile come copricapo per coprire la tua immane testa ca**o.
- C'erano dentro un paio di occhialini nuovi di pacca: li avevi comperati alla mattina e non li avevi ancora usati neanche una volta. Il cui elastico ti sarà utilissimo per strangolartici.
- C'erano delle ciabatte infradito. Che, poverino, però non potrai utilizzare visto che da domani non riuscirai mai più a camminare.
- C'erano un costume, un paio di mutande, un pantaloncino corto e una t-shirt (bellissima, in materiale tecnico con una spettacolare scritta KONA sul davanti). Che tanto non potrai mai indossare visto che tu probabilmente pesi due quintali e mezzo.
- C'erano shampoo, docciaschiuma e deodorante. Ecco, questi penso ti potranno essere utili, visto quanto puzzi di carogna.
- C'erano due (o forse tre, non ricordi) euro. Quelli puoi metterteli nel ... beep

Con affetto, caro il mio [sciocchino].
Te possino ...
#limortaccituaedichinuntelodicecoamanoarzata

Sei nervoso ed incazzato, si era capito?

giovedì 4 agosto 2016

La capèla de paja

Il bimbo è un contadino nell'animo.
Nipote e pronipote di contadini (il papà no, che queste sono cose che saltano una generazione, anche se pure tu hai avuto in gioventù i tuoi momenti bucolici in cui passavi l'estate a rastrellare il fieno con il trattore) e quando va al campo dai nonni, è sempre festa.
Con gli anni aveva già dato prova di spirito agreste, come in questi cinque post pescati nell'anima vintage del blog. Però mancava sempre qualcosa: in quelle foto era un bambino che giocava a fare come il nonno. Mancava quel particolare che lo facesse diventare un vero campagnolo.
Eccola qua: la capèla de paja (ndt: il cappello di paglia).


Però questa va spiegata. Dalle tue parti una must dell'outfit contadino è sempre stato il cappello di paglia della Raggio di Sole, nota ditta di mangimi per animali da cortile che (già dagli anni '70) regalava il suo gadget in tutte le fiere locali e contadine in cui presentava i suoi prodotti. Nella tua infanzia (e anche dopo fino ad arrivare a sacche di resistenza ancora in questi anni '10) il contadino indossava il cappello di paglia giallo con la scritta rossa.



O magari non era quello con il logo di questa marca, ma chiunque viaggiasse su un trattore, lavorasse in una stalla, allevasse degli animali, aveva in testa in estate il suo bel cappello di paglia. E tuo padre, baldanzoso settantaduenne pensionato e contadino, è un grande estimatore e fruitore di questo accessorio.
E quindi eccolo qui, ad aiutare il nonno a portare da mangiare l'erba appena tagliata ai conigli e alle capre.


Oppure eccolo ad aiutare lo zio nell'orto a piantare zucchine ed insalata (qui il cappello non c'è perchè se l'era appena tolto, ma ci siamo capiti).


Bravo bimbo, continua così!

E ora ... sigla finale!