mercoledì 1 marzo 2017

Quarto di secolo

Il detto anno bisesto, anno funesto non mi piace per niente (anche se a ben vedere ha un fondo di verità: il 2016 è stato veramente un anno cornuto).


Al 29 febbraio ci voglio un sacco di bene, perché è il nostro anniversario di fidanzamento (come avevo scritto anche qui). E quest'anno, anche se il 29 non c'è, è una data più speciale del solito perchè sono 25 anni da quella sera del nostro primo bacio. E per l'occasione, come non succedeva appunto da quando avevo vent'anni, sono tornato a scrivere in rima.


Venticinque anni

Due ragazzi, due studenti
si conoscono per caso
all'inizio un po' sfuggenti
ma si piacciono, così a naso.

All'inizio lei è perplessa:
lui è grassoccio e un po'sfigato
stargli insieme è una scommessa,
ma alla fine l'ha baciato.

Le famiglie dan consensi:
sono due bravi ragazzotti,
se li guardi dopo pensi,
questi due son proprio cotti.

Il diploma l'anno dopo
lei comincia a lavorare,
lui invece ha un altro scopo:
ingegner vuol diventare.

Così cresce questa coppia
molti alti e pochi bassi,
la felicità raddoppia,
son sicuri i loro passi.

Finita l'università
anni spesi per studiare
il giorno dopo lui che fa?
dritto dritto a lavorare.

Si risparmiano quattrini,
si delinea qui il futuro
cosa serve ai due piccini?
una casa, di sicuro.

Lui progetta, poi realizza
e la casa si modella
alla fine tranquillizza:
E' finita! E' proprio bella!

Ora il giorno più importante
ci crederesti tu?
Lei in bianco, lui elegante,
ma la più bella è la Lulù.

Qualche anno in solitaria
la felicità è il destino.
Il futuro però varia:
che ne dici di un bambino?

Nove mesi di tormento
il parto può sembrare un dramma
ma la bionda è un portento
e il giorno dopo è una mamma.

Qui comincia l'avventura
della famiglia Giandelli
questa unione certo dura:
guarda come sono belli!

Venticinque compleanni
da quel primo appuntamento
tante gioie, alcuni affanni,
me ne auguro altri cento!


Questa composizione aveva l'incarico di leggerla il bimbo ieri sera alla sua mamma. O meglio, ha cominciato a leggerla, ma poi continuava ad incartarsi, e allora l'ho finita io.
Si è fatto perdonare con la sua "poesia", che ha voluto scrivere per imitarmi. Tale padre tale figlio.
Solo che io sono due settimane che sono in ballo a comporre quartine di endecasillabi a rima alternata, mentre lui ha scritto la sua poesia in dieci minuti un giorno durante l'intervallo di scuola.



La riporto qui di seguito, non tradotta ma compresa di errori che sono la parte più tenera e divertente.

La filastrocca di mamù

Due amici due studenti
che si incontrano alle scuole
ma cuale in ca(so) forse per le maestre
o pure per l'amorre
che barre forte nel loro cuore.

Lei fa tutto e di più
ci aiuta sempre ma anche di più
povera mamma con la nonna che sta male
e allora la aiutiamo di più io e il papà
con la nonna li daremo una mano per sempre.




Poesia, fiori e torta. Manca qualcosa?

Si biondina, manca la mia riconoscenza.
Per essere il centro della nostra vita e la roccia della nostra famiglia.
Una roccia un po' traballante ultimamente, ma non certo per colpa tua.
Terremoti esterni sconquassano la nostra tranquillità.
Ma il nostro amore no.
Quello non trema.

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