mercoledì 27 dicembre 2017

Nadàl de Cursa

Correre per il paese vestiti da Babbo Natale, ormai è diventata in Italia una tradizione al pari con cose tipo il presepe vivente, la villetta tutta illuminata o i mercatini dell'artigianato. Tutte le città ne hanno una.
Poi naturalmente, a seconda delle dimensioni della cittadina, si ha la mezza maratona con migliaia di partecipanti, o la scampagnata informale tra un gruppetto di amici.
L'anno scorso, per le vie del tuo paese, c'è stato in effetti una gruppetto di una ventina di amici che hanno corso per il paese con il cappello di babbo natale (qui la cronaca).
Quest'anno te e il Max avevate pensato di rifarla uguale, magari con un po' più di amici da invitare.
Ma a fine novembre, tramite Ironbatta che ne è il tesoriere, il gruppo di volontariato Noi Per Voi Sant'Angelo (praticamente la pro-loco locale) ha contattato il Gruppo Podisti dicendovi che, visto che l'anno scorso i vostri concittadini hanno apprezzato l'iniziativa, se volevamo rifarla loro ci avrebbero fornito logistica e aiuto per l'organizzazione.
Praticamente vi hanno chiesto di farlo diventare un appuntamento istituzionale e non solo un flash-mob tra amici.

All'inizio, fatta la tara all'orgoglio di veder riconosciuta la vostra attività, non è che avevi molta voglia di sbatterti per organizzare una roba complicata. Ma alla fine c'è da dire che te hai fatto ben poco, se non un paio di riunioni e la parte social / marketing dell'evento (che con quello ti diverti sempre molto).
E quindi, oltre al gruppo facebook (qui per leggere le vaccate che hai scritto) e whatsapp, stavolta ti sei disegnato, stampato e distribuito anche un volantino da appendere in tutto il paese.


Il più grosso punto di domanda di tutta la vicenda era banalmente l'affluenza, e voi organizzatori eravate in bilico tra l'entusiasmo nel vedere interesse attorno all'evento, e la paura che la cosa potesse sfuggirvi di mano.
Poteva presentarsi troppa gente da non essere in grado di garantire la sicurezza sulla strada.
Poteva presentarsi gente che non ha mai corso in vita sua e quindi dover fare tutto il percorso camminando.
Poteva farsi male qualcuno.
Poteva presentarsi poca gente.
... poteva ...
e, invece ...


Stimati circa 70 partecipanti (questura ed organizzatori sono concordi) che si sono presentati con lo spirito giusto: allegri e caciaroni. Quasi tutti vestiti da babbi natali, o con almeno qualcos'altro di caratteristico (te avevi le corna da renna, per dire). Avete corso in quasi tutti i quartieri di Sant'Angelo, avete fatto tappa ad un bar per il tè caldo, siete entrati nel centro commerciale del paese (che vi aveva anche preparato dei sacchetti pieni di caramelle che avete poi distribuito ai bambini e non solo che trovavate sul percorso), avete fatto una serie di foto in punti strategici. E avete urlato e cantato tanto da non avere più voce il giorno dopo.
E visto che l'evento aveva il suo bell'hype, c'erano presenti anche i media. Così il video dell'evento non hai dovuto montarlo tu, ma c'erano i professionisti di Sant'Angelo TV a farlo.


Alla fine sembravano tutti contenti e soddisfatti.
Te lo eri di sicuro.

Per ultimo un po' di ringraziamenti: te in particolare e il gruppo Podisti di S.A.L. in generale, volete ringraziare l'amministrazione comunale, i Vigili Urbani, la Protezione Civile e l'associazione Noi per Voi Sant'Angelo per l'aiuto nell'organizzazione dell'evento.
E per finire tutti i runner e in particolare la palestra Dolce Vita e Fiesta Brava per la partecipazione in massa.

Questo è stato il primo anno (diciamo che l'anno scorso non vale) e hai già capito che diventerà un appuntamento fisso delle feste natalizie. Bisognerà calibrare meglio alcuni aspetti, ma soprattutto fare un ragionamento più ampio su cosa volete creare. Hai raccolto un po' di impressioni alla fine, e molta gente ti ha suggerito due percorsi differenti: uno per chi vuole correre e uno più corto per i bambini e per chi vuole camminare. E' sicuramente un ragionamento sensato, ma vorrebbe dire raddoppiare lo sforzo organizzativo. Ci penserete.

Appuntamento al 24 dicembre 2018.

mercoledì 20 dicembre 2017

Maratona del Tricolore - 10/12/2017 Reggio Emilia

Sono passate quasi due settimane dalla gara, e per una brutta storia di sfighe collaterali che sfiancano la famiglia e rubano tempo libero e serenità (la mamma della biondina in questi giorni è di nuovo all'ospedale, e dovrà rimanerci per settimane) hai trovato il tempo di finire di scrivere solo adesso. Caro il mio 2017, vedi di andartene alla svelta fuori dai maglioni che hai rotto.
Fine dello sfogo, adesso si parla di corsa.

Questa è la cronaca di una scommessa vinta.


Quando hai deciso di tornare a correre i 42 km dopo quattro anni e mezzo dall'ultima volta, ti eri fatto l'idea che questo era l'anno buono per provare a te stesso che 3h46' era un tempo sì onorevole, ma che era ancora troppo alto rispetto ai tuoi limiti attuali. E quindi, dopo la tua esperienza con il triathlon, e soprattutto dopo i tuoi recenti tempi sulla mezza maratona di poco sopra ai 90 minuti, ti eri fatto l'idea di poterti permettere di correre attorno alle 3 ore e mezzo.
E con l'andare della preparazione questa idea (seppur minata dal lecito scetticismo del maratoneta amatore) era diventata per te quasi una certezza. Anzi, negli ultimi lunghi il tuo passo era anche migliore del tuo obbiettivo dei 5'al km.Ma comunque rimanevi umile, che c'era sempre il muro degli ultimi chilometri da scalare e qualche possibile imprevisto dell'ultim'ora che ti manteneva cauto.
C'era qualcuno però che cauto non era. Nello specifico l'ottimo Ironbatta andava sperticandosi in lodi alla tua preparazione e pronosticando un tempo sotto i 3h 25'. Un po' per scherzo, un po' perché ci speravi anche tu, hai scommesso con lui che gli avresti pagato una pizza se fossi riuscito a stare sotto il suo pronostico.

... eh, ha vinto lui ...


Presentiamo i fatti.
Come troppo spesso ultimamente ti sei messo in macchina da solo molto presto la mattina di domenica per essere presente al ritiro pettorali in tempo. Stavolta è andato tutto bene (non come l'altra volta). Accoglienza perfetta nel palazzetto in pieno centro a cento metri dalla partenza. Forse un po' troppo traffico nel palazzetto nei minuti concitati subito prima della partenza, ma meglio di così era difficile fare.
Il tempo di salutare qualche conoscente dei paesi vicini al tuo che si sono dati appuntamento a Reggio per l'ultima maratona della stagione e ti ritrovi sotto l'arco della partenza.
Dopo circa sei chilometri state già lasciando il centro abitato per la campagna emiliana e (percorrendo stradine di campagna molto caratteristiche e piacevoli, ma con un piccolo e costante dislivello positivo) cerchi di impostare il tuo passo attorno a 4'55".
Tutto gira bene, e attorno al 13° km raggiungi i palloncini dei pacers delle 3 ore e mezza. Superarli è abbastanza complicato, perchè sono un bel gruppone e, a causa delle stradine strette, per passarli devi correre giù dalla strada dove si può, e comunque è necessario una bella accellerazione (questo chilometro fatto in 4'31").
Alla mezza maratona ti mangi il primo gel e ritiri un po' il fiato, aiutato dalla bella atmosfera che c'è nelle frazioncine che attraversate (a Montecavolo percorri la piazza del paese tra due ali di sbandieratori).
L'altimetria comincia mediamente a scendere, ma ci sono alcuni saliscendi che ti rallentano e ti tengono in apprensione: non è che alla fine li paghi questi sforzi?
Sembra di no, e circa al km 37 entrate in città attraverso una passeggiata lungo il torrente Crostolo. La crisi non arriva, e cominci a fare un po' di conti sul tuo tempo finale. Pur ottenebrato dall'anossia del momento, riesci a calcolare che stai comodamente sotto l'obbiettivo delle 3 ore e mezzo. A questo punto, visto che le gambe stanno bene, butti il cuore oltre l'ostacolo e gli ultimi chilometri te li fai tirati alla morte e con la faccia cattiva (fino ad arrivare a 4'36" nel 42° km).

Alla fine scopri di aver fatto bene i conti (sei pur sempre ingegnere) e questa accellerazione che ti sei imposto ti permette di stare di soli 15 secondi sotto le 3h 25'


Parlando di sensazioni, sei più che soddisfatto.
Un crono stratosferico (stiamo parlando di 22' in meno rispetto al tuo precedente PB, e qui non è che si diventa più giovani), con lo stesso tempo preciso tra la prima e la seconda mezza. Non hai camminato praticamente mai, se non un breve rallentamento nei tre ristori che hai fatto. Sei arrivato stanco, ma non spossato, e stavi bene.
Ecco, questa è la cosa più bella: stavi bene e negli ultimi 100 metri sulla passerella prima dell'arrivo eri felice e stavi da Dio. Sensazioni indimenticabili.


L'hai già detto all'inizio e lo ripeti come nota superpositiva: organizzazione perfetta e simpaticissima. Da segnalare ad esempio il ristoro al 40° (che tu non hai potuto apprezzare per colpa della trance agonistica) dove sei passato sotto l'arco del trionfo scortato dagli angioletti tentatori:


Sei molto felice di come è andata: dopo anni di pausa hai affrontato ancora la regina delle distanze e l'hai onorata con la tua migliore prestazione possibile.
Grazie, maratona. Alla prossima.


P.S.: Batta, non è che mi sono dimenticato: dammi il tempo di tirare il fiato in questo periodo di melma, poi ci gustiamo questa meritata pizza (e un paio di birrette).

mercoledì 6 dicembre 2017

Lo scarico ti ha scaricato.

Ad oggi possiamo dire che i giochi sono fatti.
A poco più di 72 ore dalla partenza della maratona di Reggio Emilia ormai tutto è pronto. Manca solo il carico di carboidrati, ma tutto l'allenamento specifico è alle spalle, compresi i lunghi e la fase di recupero.
E quindi domenica mattina hai solo che andare a ritirare la medaglia, che quanto vali l'hai già stabilito in queste dodici settimane di preparazione.

Quel piacere quasi fisico nel riempire tutti gli spazi.

Però hai qui sul groppone un pensiero di cui ti devi liberare. Un po' come considerazione generale sulla preparazione di questo tipo di gare, un po' perchè (come ogni amatore che si rispetti) è ora di uscire il tuo personale atto di maniavantrismo.

Sembrerà una battuta neanche troppo divertente, ma il momento peggiore della preparazione sono state le ultime tre settimane di scarico.
Come si vede, l'ultimo lungo di ben 37 km l'hai fatto il 18 novembre ed è stato una cosa epica dal punto di vista del risultato cronometrico. Una media spettacolare che ti ha stupito e delle ottime sensazioni che ti fanno ben sperare. Eri arrivato a quell'appuntamento carico a mille, con proprio la voglia di correre e la testa ben concentrata.
Poi però, dopo questo allenamento, ti sei spento.
E' come se la consapevolezza di aver finito la parte più dura ed impegnativa della preparazione, ti avesse tolto gli stimoli. Gli ultimi allenamenti li hai fatti da svogliato, senza quella cazzimma che ti faceva andare in pista al freddo e al buio al martedì sera tutto contento all'idea di fare le ripetute ad un passo inferiore alla mezza maratona.
Come da titolo, lo scarico ti ha scaricato.
Forse per te che sei abituati ai carichi di lavoro del triathlon, tre settimane di scarico sono troppe.
Forse due settimane erano sufficienti, e adesso ti sei fatto scappare il picco di preparazione.
... eh, niente, mi sa che 'sti dubbi te li porterai domenica fin quasi sulla linea di partenza.
Stacce.

Però, ecco, oggi è arrivata via mail la conferma dell'iscrizione e l'assegnazione del pettorale (n. 927). E in allegato a questa mail, oltre al foglio da stampare, ti è stata recapitata anche la strizza.
Quella bella, quella che ti esalta e ti pompa adrenalina buona se pensi al momento della partenza che ti aspetta.

#daicandom