mercoledì 18 settembre 2013

Raduno Bandistico - Monterosso (SP) 07/09/2013

Poteva essere una di quelle gite al mare in giornata giusto per fare un bagnetto alla fine della stagione estiva. Oppure una di quelle gite di trekking che facevate da giovani te e la biondina. Come quella volta che siete partiti da Riomaggiore e vi siete fatti tutto il sentiero in parte montano e in parte litoraneo che attraversa le cinque terre fino a Monterosso e siete tornati in treno. Cinque ore di camminata stupenda insieme al cane. Chissà quando riuscirete ancora a rifarla, e la prossima volta ci portate pure il bimbo.
Invece siete andati al mare per suonare con la banda. Cosa piuttosto singolare.

Comunque, dopo la falsa partenza dell'anno scorso, dove eravate stati invitati ma alla fine la manifestazione non si è tenuta per colpa (tra le altre cose) dell'alluvione del 25 ottobre 2011, quest'anno la banda del tuo paesello è tra gli invitati della giornata di musica bandistica.

Per la trasferta la banda ha organizzato due pullman per la Liguria: uno per i bandisti e uno per gli accompagnatori, perché con la scusa di accompagnare figli, amici e parenti, molta gente ha deciso di farsi la gita al mare. La biondina scherzando, ma non troppo, ha paragonato la cosa alla gita dell'INPS di Fantozzi va in pensione. Voi invece, che con il bimbo sareste stati un filo scomodi, decidete di restare autonomi e vi fate il viaggio in macchina. Con il senno di poi ringrazi per la scelta, perché al di là del discreto sbattimento di guidare sia all'andata che al ritorno, fare gli ultimi venti chilometri in pullman con quelle stradine infami avrebbe messo a dura prova la tua resistenza e il tuo stomaco.

La mattinata passa tranquilla tra una passeggiata e un paio di orette in spiaggia. Perché la giornata calda e soleggiata lo permetteva, anzi lo imponeva. La spiaggia già la conoscevi, sapevi che era la più balneabile delle cinque terre (nel senso che le altre quattro praticamente sono a picco sulle rocce) e il mare era abbastanza limpido (non è certo CalaBrandinchi), quindi un bagnetto tu e il bimbo lo avete fatto volentieri. L'alternativa sarebbe stata una gita sul battello alla scoperta della costa, ma a te i battelli in generale danno fastidio e non sapevi come avrebbe reagito il bimbo a rollio e beccheggio, e quindi avete fatto  una volta di più gli asociali e avete abbandonato buona parte della compagnia.

Dopo aver pranzato ospiti dell' organizzazione della festa in un ristorantino fronte mare (menù senza infamia e senza lode, ma eravate lì per suonare, mica per riempirsi la panza) torni alla macchina per cambiarti e la caldazza delle 2 di pomeriggio mette te e i tuoi soci in apprensione. Infatti la prima mezz'ora che comprendeva inquadramento, organizzazione delle bande e primo tratto sul lungomare è stata una sauna infernale, considerato che fino a dieci minuti prima eri in sandali e bermuda.
Poi siete entrati nel centro storico e nelle piccole stradine passava una leggera brezza di mare che rendeva tutto più piacevole. Ma qui si è presentato il non semplice problema tecnico dell'esigua larghezza dei vicoli. Passare da un inquadramento a file di quattro a un inquadramento a due è molto complicato e pericoloso, perchè il suono si disperde troppo e con una banda così lunga si rischia che mentre i primi clarinetti sono alla fine della marcia, i bassi in fondo sono a metà pezzo. Ma ve la siete cavata abbastanza bene (anche a detta del pubblico presente) e avete fatto la vostra porca figura.
Arrivati poi nella piazza principale, assieme alle altre quattro bande, avete eseguito l'inno di Mameli (la canzone della banda, per la gioia del bimbo) e un'altra marcia brillante in un totale stimato di 200 musicisti.
Una cosa che non ti era mai capitata e che ti ha emozionato molto.

Infine avete proposto al pubblico un piccolo concerto dal palco centrale. Poco più di una mezz'ora dove avete suonato sul palco coperto allestito per l'occasione di fianco al porticciolo.
Questo è stato il momento perfetto della giornata: suonare di fianco al mare, all'ora dell'aperitivo, con il sole che calava dietro le montagne. Aggiungiamoci la soddisfazione tecnica di suonare in 44 (mica tutti del tuo paesello, si ringraziano le bande degli altri paesi che sono venuti a farci fare bella figura) che è una cosa che difficilmente ti capita e ti ricapiterà.
Ti è sembrato inoltre di notare un discreto apprezzamento da parte del pubblico presente. Soprattutto sei convinto che la grande quantità di stranieri abbia apprezzato la parte dedicata a Verdi: Traviata, Rigoletto e Aida sono tra le cose italiane più conosciute e apprezzate al mondo.
Quando mai si è vista la benda di San Colombano così numerosa?

Ci sarebbe da aggiungere qualche nota prettamente tecnico-bandistica.
Come il fatto che hai scoperto che alcune bande, come le due liguri presenti, sfilano senza marciare. Che per te è una cosa impensabile, ma il maestro ti ha spiegato che questo è dovuto alla difficoltà dei percorsi cittadini: provaci te a marciare quasi sempre in stradine strette e in salita.
Oppure il fatto che hai avuto la conferma definitiva che la banda con le majorette non ti piace molto: le giovani ragazze dovrebbero portare allegria, ma a te trasmettono imbarazzo.
Oppure il fatto che esistono bande con davanti una sezione infinita di percussioni: tamburi, rullanti e una batteria quasi completa montata su una struttura semovente.

Bella esperienza.
Piuttosto impegnativa dal tuo punto di vista, e quindi da rifare con parsimonia, ma bella.

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