venerdì 30 settembre 2016

Kuota Trio Peschiera - Peschiera del Garda (VR) 24/09/2016

Buona la seconda!
La prima gara di triathlon del 2016 (solo due settimane fa) ti aveva lasciato con l'amaro in bocca.
Ma il lago di Garda ti porta fortuna e dopo aver esordito nell'olimpico e aver fatto il tuo PB a Sirmione, sabato scorso a solo una decina di chilometri di distanza, hai portato a casa una prestazione con i fiocchi!

Prima bisogna parlare della preparazione.
Che se anche qualche stron [sciocchino] qualche tempo fa ti aveva tirato un brutto scherzo, tu hai comunque una famiglia che ti vuole bene e in anticipo sul tuo compleanno ti ha regalato (di nuovo) uno splendido zaino per l'attrezzatura della zona cambio. Da aggiungere alla tua fichissima borsa per la muta che arriva da un tuo viaggio a Mallorca.


L'unica nota stonata della giornata è che eri da solo nella tua trasferta.
Stavolta la biondina non ha potuto assentarsi tutto il giorno da casa, e quindi, visto che neanche stavolta c'erano atleti della tua squadra e non conoscevi nessun altro, hai fatto il viaggio e hai fatto passare tutta l'attesa in perfetta solitudine, con la compagnia delle tue playlist preferite sparate in cuffia.


Prima differenza grossa rispetto a Forte dei Marmi: c'erano quasi il triplo delle persone, partenti circa 1100 atleti tra maschile e femminile.
Un po' l'hai sentito in acqua, dove nella tua batteria (160 persone) alla partenza e attorno alla prima boa c'era da scombattere per conquistarsi il proprio spazio. E' appunto passando vicino alla prima boa che un tuo collega ti ha dato una manata che ti ha tolto gli occhialini. Fermarsi per rimetterli a posto senza farsi travolgere è stato difficile.
Comunque buon tempo per questi 1500 metri nuotati in scioltezza e in progressione (26 minuti), con la nota positiva dello splendido passaggio del canale nel centro città e quella negativa dell'enorme quantità di alghe che ti sei trovato anche in faccia nuotando.


L'alto numero di partecipanti invece non è stato un problema in bici, anzi!
A parte una decina di chilometri in partenza in cui hai anche tirato per lunghi tratti, alla fine hai beccato un gruppone enorme che ti ha portato alla T2 con una media spettacolare di quasi 37 Km/h. Percorso senza salite ma bello vallonato, molto simile a Sirmione (#egraziealcazzo, sono vicinissimi) e che ti ha fatto divertire come un bambino.
L'unica cosa da dire è che i ciclisti in gruppo sono pericolosi! Con le strade non totalmente chiuse al traffico, c'era comunque gente che si allargava talmente tanto da finire sulla corsia opposta, lasciando completamente libero lo spazio a destra dell'asfalto. Come in autostrada, dove ci sono un sacco di cartelli che ricordano di occupare la corsia libera più a destra, ma niente, questa è sempre vuota, mentre in terza corsia si rischia il tamponamento.


Sei sceso dalla bici con delle buone sensazioni nelle gambe, e la temperatura era buona per quei dieci chilometri. Ma quei cinque strappi altimetrici sul percorso ti hanno impedito di fare il tempone, anche se non hai mai camminato (e di questo fatto ti bulli un casino).


Tanto per fare il fenomeno, all'arrivo hai chiamato a gran voce l'incitamento del pubblico, e questo ti ha risposto entusiasta applaudendo. Purtroppo non ci sono immagini o meglio video del tuo arrivo, e quindi vi dovete fidare se dici che il sorriso che c'era sulla tua faccia non era compatibile con quasi due ore e mezza di gara.
Sembra impossibile, ma anche questa è la magia del triathlon.

Come combattere la disidratazione post-gara.
Tempo finale ottimo!
Non è il tuo PB ma poco ci manca. Con un percorso run più piatto, avresti tolto due minuti comodi.
Ma il fatto di essere arrivato 385° su 950 partenti maschi, ti gratifica enormemente rispetto alla grigia prestazione di Forte dei Marmi.


Quest'anno la tua (striminzita) stagione di triathlon finisce qui, con una buona gara.
Che questa soddisfazione sia di buon auspicio per gli anni a venire e per le prossime sfide.


PS: Ancora un colpo da maestro la magliettina della manifestazione, e l'idea di farne quattro simili per le tappe del circuito TriO.
Da un'idea di Cleto La Triplice:



Il triatleta non mangia, si nutre!
Il triatleta non beve, si idrata!
Il triatleta non dorme, recupera!
Il triatleta non mente, esagera!

mercoledì 21 settembre 2016

Pesca sportiva

Sampei, Sampei, pescatore grandi orecchie a sventola ...
Il cappello di paglia c'è, le orecchie a sventola pure, quindi ... sigla!



Lo zio della biondina (detto lo zio brina perchè ha sempre freddo) è cacciatore e pescatore.
Ha già fatto vedere al bimbo i suoi fucili e si è fatto aiutare altre volte a pulire i fagiani che porta a casa, ma portarselo dietro quando va a caccia è naturalmente fuori discussione.
Invece per la pesca ...

Quest'estate il bimbo prima con lo zio brina e poi con il nonno brontolone (tuo padre) è andato qualche volta a pescare nelle rogge del circondario. E, contrariamente ai tuoi pronostici, che pensavi si sarebbe annoiato a morte, si è divertito un monte e non voleva più tornare.

Qui alla roggia Colombana con lo zio brina

E qui alla Navassa con il nonno brontolone.

Niente di troppo complicato, naturalmente, cannettina fissa, galleggiante, amo piccolino, come esca un bel cagnotto (il bigattino, la larva delle mosche) e si va alla ricerca di alborelle, carassi o roba simile. Piccoli pesci che abboccano abbastanza facilmente e danno una buona soddisfazione ad un bambino a cui non interessa tanto il tipo di pesce, ma si diverte a vedere le abboccate. E soprattutto con lo zio di abboccate ne ha viste e di pesciolini ne ha portati a casa un bel po'.
Ma la cosa più divertente per lui sono stati i gamberi rossi d'acqua dolce, che si attaccavano con le loro chele all'esca e non la mollavano fino a farsi catturare.


E non ne aveva neanche paura!


Ma alla fine il pescatore più abile (o più semplicemente quello con più culo) è stato la biondina, che passando in MTB lì dove stavano pescando con lo zio, per scherzo butta l'amo e in cinque secondi cinque pesca il pesce più grosso della giornata. E da un nuovo significato all'espressione pesca sportiva!

venerdì 16 settembre 2016

Musica gggiovane

Era la seconda metà degli anni '80 (potresti azzardare un 1988) ed a casa tua cominciò l'era della musica portatile, grazie al PMB (Piccolo Mugnaio Bianco).


Altri tempi, altri supporti.
E altra musica.
Poi negli anni si sono susseguiti altri cassette players (di cui uno fichissimo con anche la radio) e addirittura un lettore CD portatile negli anni '00.
Ora però la musica è liquida e il supporto fisico si è sgretolato. Col tempo hai comperato una buona dose di lettori mp3 che ora sono anch'essi superati dallo smartphone.
Questi lettori di musica o sono spariti o non funzionano più.
Tranne uno: l'Ipod nano del 2006 che da qualche settimana è diventato proprietà del bimbo.


In queste vacanze estive il bimbo ne ha fatto un uso smodato. Ci ha fatto ascoltare le sue canzoni in auto (attaccando il suo Ipod alla presa aux della macchina) ed in casa (attaccato ad un altoparlante visto che non avevamo la televisione). Mentre in altre occasioni, come quando si fermava quella mezz'oretta in spiaggia, si attaccava le cuffiette e lo sentivi cantare.


Ma la cosa che ti preme sottolineare sono le canzoni che lui ti ha fatto caricare sul lettore. Per ora poche canzoni quasi tutte scelte dalle classifiche superpop di quest'estate (e su alcune avresti molte remore), ma con una chicca nel finale che salva tutta la playlist.

Ci sono i tormentoni italiani (e non) di questi anni, che se anche dopo un po' stufano, capisci la presa che hanno sui pree-teen. Parliamo di Rovazzi (Andiamo a comandare), Fedez e J Ax (Vorrei ma non posto), Baby K e Giusy Ferreri (Roma Bangkok), Sia e Sean Paul (Cheap thrills), J Ax (Maria salvador), Lukas Graham (Seven years  per via di questo).

C'è tutta la parte latina, che quest'anno è la volta del reggaeton e devi fartene una ragione. Parliamo di Enrique Iglesias (Duele el corazon) e Alvaro Soler (Sofia).

Ci sono un paio di canzoni a cui tu ti eri opposto, ma anche queste sono conosciutissime tra i giovanissimi e anche la biondina ci ha messo del suo. Parliamo di Alessandra Amoroso (Vivere a colori e Comunque andare).

Un paio di insospettabili, ma a casa tua questo cantante è molto citato e poi ha lo stesso nome del bimbo. Parliamo di Luca Carboni (Luca lo stesso e Happy).

Ma la chicca che nobilita il tutto e che ti fa ben sperare per il futuro dell'umanità è che ci sono ben 4 (quattro) canzoni degli ACDC (Shoot to thrill, Back in black, Thunderstruck, Highway to hell).

... e quando parte la chitarra di Angus Young, di default il livello del volume fa uno scatto verso l'alto!

martedì 13 settembre 2016

GarminTrio Forte - Forte dei Marmi (LU) 10/09/2016

Prima gara dell'anno solare 2016, ma è stato un mezzo passo falso.

Sabato sera, quando sei ritornato alla tua casina e su facebook e wathsapp amici e conoscenti cominciavano a chiederti come era andata, sui socialcosi hai scritto uno stato che suonava così:

L'ho finito.
Giusto quello ...
Ci messo quasi tre ore, ma se in un olimpico devi camminare nella terza frazione ... niente, ha vinto lui.
Fisicamente non ero a 100, frazione bici impegnativa e caldo importante.
Il triathlon è un maestro severo.
Severo ma giusto.

Sapevi (e ne avevi già scritto qui) che non era la gara in cui fare il tempone, ma sotto sotto speravi di finirla attorno alle 2h 45', ma invece taaante cose sono andate storte.

Prima di tutto la tua salute.
Se la preparazione era discreta e gli ultimi allenamenti combinati ti avevano dato delle buone sensazioni, c'è da dire che in questo torrido settembre l'aria condizionata ti ha colpito e affondato. Era da mercoledì che non ti sentivi molto bene e avevi bruciori alla gola e spossatezza generale (non escludi anche due linee di febbre la sera, ma non l'hai voluta provare) ma, ciliegina sulla torta, hai passato buona parte della notte di giovedì sul cesso.
Sabato non potevi certo essere al top della forma.
Comunque si va lo stesso e, incoraggiati dalle belle previsioni per la giornata, te e la tua famiglia siete partiti prestissimo il sabato mattina per potervi godere anche qualche ora di mare.

Biondina, guarda che due fusti!!!

Intanto che il bimbo stava a mollo, te all'apertura della zona cambio sei andato depositare il destriero e tutto l'occorrente, sperando di ricordarsi ancora come si fa ...


Parliamo del mare.
Ottimo perchè non c'era un onda neanche minuscola, ma i bagnini da te intervistati ti hanno riportato della presenza di un branco di meduse nei giorni precedenti a un centinaio di metri dalla riva.
Eccolelà, il tuo incubo.
Ma quando la direzione di gara indica la muta facoltativa (immagini per la presenza appunto delle meduse, non certo per la temperatura dell'acqua che era ottimale), tiri un sospiro di sollievo, e con te anche tutti gli altri, visto che senza muta si sono presentati solo una manciata di atleti.

Niente, ormai la visiera 2XU non è più tua.

Aspettare anche solo pochi minuti con la muta sotto questo sole feroce è stata una bella impresa, che ti ha fatto partire già bello sudato.
Il nuoto è andato bene. Sei soddisfatto del tempo fatto e hai nuotato sempre in scioltezza senza forzare.
Le meduse in effetti c'erano: sei passato sia all'andata che al ritorno in mezzo a questa mandria di bestiacce schifose. Violacee, grandi come un pugno e anche di più, ti hanno sfiorato e una al ritorno ti ha anche punto (si dice così?) sotto il mento. Ma fortunatamente non erano esemplari particolarmente urticanti. La tua esperienza si può paragonare ad un incontro ravvicinato con un'ortica.

Qui mi ha punto ... medusa di merda!!
Usciti dal mare, per arrivare alla T1 bisogna scavallare la provinciale con una struttura a ponte montata appositamente a tempo di record da un'organizzazione ottima.
Ma correre in salita mentre contemporaneamente cercavi di toglierti la muta era difficile, e quella piccola salita sei sicuro è diventata nello STRAVA di qualche fanatico un segmento con tanto di classifica e King Of Mountain.

Il percorso in bici era veramente impegnativo.
Dopo i primi cinque chilometri piani in cui si tirava a cannone, hai cominciato la salita con la grinta giusta e hai passato parecchie bici. Ma come al solito in discesa tutti questi ti hanno ripreso e sverniciato.
Hai fatto, non per tua scelta, quasi tutto il percorso da solo (un no-draft) portando a casa una velocità media attorno al 31 km/h. Tutto sommato un buon risultato, visto i circa 500 metri di dislivello.

Verso la T2
Fino ad adesso una gara buona, ma lo sforzo in bici, la condizione non ottimale, ma soprattutto il caldo di questo pomeriggio estivo ti hanno spento la lampadina, e la corsa è stata uno strazio.

Aiuùuutoo .... (detta alla Aldo Baglio)
Avevi la nausea ed ancora in bocca il gusto orrendo dell'acqua di mare ma non riuscivi a mandare giù l'acqua (calda e naturale) o i sali (moooolto diluiti) dei ristori. Probabilmente ti avrebbe fatto bene un sorso di coca fresca o acqua frizzante per bucare lo stomaco, ma non ce n'era.
Hai camminato per un bel tratto nei chilometri cinque e sei. Ma comunque eri in buona compagnia, che hai visto tanta gente sfatta o con i crampi.

Alla fine non sei soddisfatto della tua prestazione, ma se guardi la classifica vedi che sei comunque nella tua zona di competenza: metà classifica (esattamente a metà: 202° assoluto su 404 partenti). Vuol dire che non sei l'unico che ha sofferto questa gara.


Traccia Garmin:


e risultati ufficiali:


Ti è rimasto l'amaro in bocca, e non è solo il sale del mare.
Tocca riprovarci a breve ...



PS: fichissima la magliettina del pacco gara!

Grandissimo Cleto la Triplice !!!

lunedì 5 settembre 2016

Ricominciare

Sabato prossimo si torna alla vita agonistica.

Arrivati a settembre, è l'ora di far lavorare queste tessere sportive, che fin'ora hanno battuto un po' la fiacca.
Per assurdo l'unica tessera che finora hai utilizzato è quella che non hai. E' un po' complicata da spiegare, ma in effetti l'unica gara da te disputata nel 2016 è la Granfondo di Sant'Angelo, una gara di ciclismo per te che non sei iscritto a nessuna società ciclistica.
E mentre per la FIDAL dovrai aspettare ottobre, questo WE ci facciamo una bella garetta FITRI: l'olimpico di Forte dei Marmi.


Nello stesso giorno c'era come alternativa anche l'olimpico a San Remo, ma francamente di tornare ancora in riviera di ponente dopo averci passato un agosto intero, non è che ne avevi molta voglia.
E poi il circuito Garmin Trio ti dà sicurezza, per lo sponsor importante e per il fatto di averne già disputate due di gare organizzate da loro.
Non ci saranno amici a dividere la fatica, ma ti porti dietro la biondina e il bimbo a farti supporto.

La Versilia non la conosci molto, e a Forte dei Marmi ci sei stato solo di passaggio, ma le poche volte che ci sei passato, ricordi il mare sempre agitato. E le meduse.
Speriamo che stavolta il Tirreno sia clemente con te, pavido nuotatore da piscina.

Uscito dal mare ci sarà da divertirsi.


Duecento metri di dislivello in cinque chilometri non sono certo una roba impossibile, ma se uno con conosce il percorso (come te) possono essere un insidia decisamente importante, soprattutto dal punto di vista tattico.

Vabbè, come hai già scritto qualche tempo fa, sia quel che sia.
Stai abbastanza bene ultimamente, ma non sei al top, e questo non è il percorso adatto a migliorare le tue prestazioni cronometriche.
Ma sarà sicuramente una bella giornata.

venerdì 2 settembre 2016

Sport in riviera

Dopo aver parlato delle vacanze e delle cose che fa al mare una persona normale, è ora di parlare di quanto sport hai fatto in questo mese di agosto.

Cominciamo a dire che in questi giorni di mare a rate, hai sperimentato un ménage à trois (d'altronde l'hai sempre detto che è meglio in tre).
Infatti, oltre al bimbo che dormiva nel suo letto a castello, tu hai dormito nel letto matrimoniale con la biondina alla tua destra e la tua amante alla tua sinistra.
Non ci credete? Ecco le prove:


Al di là di 'sta bella cazzata che ti sei studiato per giorni interi, sei molto orgoglioso della schermata di Garmin Connect del mese di agosto, che fa segnare un discreto numero di ore di allenamento fino alla punta di 14 ore nella settimana dopo ferragosto.


E quindi sia al mare che a casa hai pedalato (tanto), corso (il giusto) e nuotato (pochino).

Pedalare
A casa ti studiavi il percorso su Google Maps per poi caricare il percorso sul Garmin, e al mare ti svegliavi mediamente alle 6 e mezza per partire alle 7 verso l'entroterra ligure. Con questo metodo ti sei fatto quattro belle uscite tra le tre e le quattro ore, con dislivelli compresi tra i mille e duemila metri. Percorsi molto impegnativi, ma di una bellezza unica.
Una rete stradale molto fitta e varia, con tantissime possibilità in pochi chilometri. Strade quasi sempre con zero traffico, tranne la pericolosissima e trafficatissima Via Aurelia, dove era impossibile fare un chilometro senza doversi fermare. Infatti hai cercato di evitare il più possibile il lungomare.
Menzione speciale per tre punti in particolare.
Il Pian dei Corsi e la sua fattoria eolica, dove, al cospetto di quella fila di mulini super-tecnologici, rimanevi profondamente in soggezione e sottilmente turbato, che il rumore intenso e profondo che facevano girando (ed il fatto che eri sempre da solo) ti dava l'impressione che da un momento all'altro sarebbero arrivati gli alieni a portarti via.


Il lago di Osiglia. Che sembrava di essere in svizzera tanto era incantevole. E quando è passata la biondina, il giorno dopo che sei andato tu, si stavano preparando a disputare un triathlon sprint. A saperlo prima ...


La strada che porta a Verezzi partendo da Borgio. Breve salita con una vista sul mare spettacolare.


Due note di colore:
Quando facevi tu un percorso, il giorno dopo la faceva la biondina, ma lei (come generalmente tutto il genere femminile) non va molto d'accordo con le cartine, quindi si scriveva una serie di appunti, per poi chiamarti regolarmente al telefono almeno un paio di volte quando ad un incrocio non sapeva dove andare.


La prima volta che siete andati al mare vi siete dimenticati a casa la borraccia. Il problema l'hai risolto la sera nel centro di Finale in uno di quei bazar gestiti da indiani che vendono di tutto. Nella fattispecie una borraccia da bambini con disegnati i cagnolini della Paw Patrol.
Perchè niente è faticoso, per un cucciolo coraggioso!



Correre
Per lo stesso motivo per cui hai evitato il più possibile la Via Aurelia in bici, a correre hai evitato il lungomare. Ed è un peccato, perchè soprattutto alla mattina presto o prima del tramonto, correre vicino alla spiaggia dà bellissime sensazioni, fosse anche solo per la luce spettacolare.
Però, veramente, in alcuni tratti diventa quasi impossibile solo camminare a certe ore da tanta gente che c'era.
E allora le volte che sei andato a correre sei andato all'interno, sfidando le strade in salita e le discese su strade sterrate, regno delle bici da downhill.
Percorsi molto impegnativi e in alcuni tratti dovevi camminare, ma bello bellissimo. Non hai corso tanto in salita neanche l'anno scorso in Val Pusteria.


E poi la biondina quando ha scoperto questi sentieri sterrati, ha colto l'occasione per provare le nuove fichissime La Sportiva Mutant.


Nuotare
Vi è andata bene: non hai foto o video per mostrare il tuo spettacolare ed elegantissimo stile libero (ah, ah).
L'unica immagine che hai è questa.


Non hai messo il Garmin tutte le volte che volevi nuotare, ma almeno una volta per avere dei riferimenti, lo hai portato in mare. E ti sei spaventato da quanto fai schifo.
L'idea era di andare dritto verso il largo fino alla prima boa rossa che segnala il limite per le barche, girare a sinistra e fare un pezzo parallelo alla spiaggia, per poi tornare indietro sullo stesso percorso. Nella tua testa ti immaginavi una elle perfetta, e invece è venuto fuori sto sgorbio. Per non parlare del passo medio veramente vergognoso per fare un misero chilometro.
A dire la verità, dopo qualche giorno in cui il sale e le onde ti davano fastidio, verso la fine della vacanza nuotavi anche decentemente e ti piaceva pure.
Però no. Onestamente, in mare sei una schiappa colossale.