lunedì 25 novembre 2013

Intanto che aspetti ... nuoti

Hai controllato: l'ultima gara a cui hai partecipato è stato il triathlon sprint di Parma più di quattro mesi fa, e l'ultimo post con l'etichetta sport (che ha riguardato te, non la biondina o il bimbo) si riferisce all'acquisto della nuova bici da corsa che hai fatto poco prima di ferragosto.
Ma nel frattempo di risolvere quel problema al ginocchio che fai? Non è che hai buttato al vento tutta quella splendida preparazione atletica che ti aveva portato a livelli di figaggine sportiva incommensurabili?
Certo che no!

Cominciamo a dire che dovrebbe mancare poco, e dopo la falsa partenza di un mese fa, alla fine del mese di novembre dovresti essere operato al ginocchio. Tutta questa fila di condizionali deriva dal fatto che l'operazione era stata prevista già dall'inizio di ottobre, ma qualche giorno prima è stata posticipata a data da destinarsi per colpa del proclamato sciopero generale dei dipendenti pubblici che ha fatto decidere l'ospedale a rimandare tutti gli interventi non indifferibili.
Nell'attesa stai facendo il bravo e, come ti ha ordinato l'ortopedico, hai messo al bando le scarpe da running. Ma questo non significa stare fermo: ti stai impegnando con gli altri allenamenti e riesci ad accumulare tre/quattro uscite settimanali.

Schermata del Garmin Connect del mese di ottobre 2013

Per quanto riguarda la bici si fà quel che si può, e quando il tempo lo permette (e finora stà facendo abbastanza il bravo) una uscita con la biondina la domenica mattina o con "l'aspirante uomo di ferro" Marco il sabato mattina, la si fà sempre volentieri.

Ma qui ti interessa sottolineare soprattutto i tuoi miglioramenti in vasca.
Già dall'apertura della stagione in piscina hai ricominciato a frequentare il corso di minimaster il martedì e il venerdì delle 8 alle 9 di sera. Che è un orario un po' tardo (e l'anno scorso se ci fosse stato ancora posto, avresti scelto il corso dalle 7 alle 8) ma non l'hai cambiato. Avresti anche potuto farlo, visto che quest'anno ti eri svegliato per tempo, ma in questo gruppo di persone ti ci trovi bene e allenarsi con loro è gratificante.
Gratificante nel senso che in corsia assieme a te sono tutti molto bravi, e questa cosa è molto stimolante e ti stà portando su buoni livelli. L'anno scorso ti capitava spesso di saltare qualche vasca perché durante i lavori lunghi le ragazze che tiravano il gruppo ti doppiavano. Ma questo adesso non succede più.
Certo, non riesci ancora a stare al passo delle migliori se si tratta di fare lavori di tecnica o misti, ma se si tratta di battere il crawl non riescono a distanziarti.
E se il fine settimana il tempo non ti permette di andare in sella, la domenica mattina ne approfitti per entrare in vasca a fare un po di fondo nel nuoto libero. Sei arrivato finora a nuotare 3,4 km in 70 minuti, che per te è un ottimo tempo che ti ha procurato un moto di orgoglio.

Forse l'unico aspetto negativo dell'allenamento in acqua è che alla fine rimani con una fame enorme.
Inteso proprio che torni a casa alle nove e mezza di sera e mangeresti l'impossibile.
Ma inteso anche come la voglia che ti è venuta di misurarti nelle gare (di triathlon)!

martedì 19 novembre 2013

C.S.I. Sant'Angelo Lodigiano

Sottotitolo: dopo Las Vegas, Miami e NY, la scientifica arriva a casa tua: cronaca di un'indagine attorno ad un efferato fatto di sangue.

SIGLA (una a caso delle tre, tanto sono belle tutte):


Sabato pomeriggio, faceva già buio, è comparsa sul pavimento in autobloccanti del tuo cortile di fronte all'ingresso di casa tua, questa macchia.


All'esame del luminol si è scoperto che trattavasi di sangue umano.

... a questo punto di solito Grissom, Warrik, Horatio e gli altri avrebbero cominciato un'indagine, ma te questo giochino non sei capace di portarlo avanti, e quindi ritorni a esporre i fatti in modo più semplice.

Stavate entrando in casa, e il bimbo è banalmente inciampato nel tappeto davanti a casa. Tappeto che di solito non è pericoloso, ma in quel momento era stranamente spostato. Il problema è che il bimbo cadendo è andato diretto con la fronte sullo spigolo in muratura della porta d'ingresso.
Una cosa tipo così:

Un secondo, e si scatena l'inferno. Taglio netto e profondo in mezzo alle sopracciglia.
Il colpo non è stato neanche tanto forte, ma nel punto in cui ha picchiato la pelle è delicata e con molti capillari e quindi è stato un bagno di sangue. Ha cominciato a colare sangue sulla faccia, sui vestiti, sulle tue mani che cercavano di tamponare con il fazzoletto, sulla tua anima.
Hai già vissuto una sensazione simile a questa due altre volte (qui e qui), ma stavolta la quantità di sangue all'inizio ha spaventato te, la nonna che è accorsa subito, ma soprattutto la biondina che, quando ha visto rosso, ha dovuto sdraiarsi per terra per non cadere come una pera cotta.

E, come le altre volte, fortunatamente l'allarme è rientrato abbastanza velocemente e le piastrine hanno fatto il loro lavoro fermando il sangue e la vostra tachicardia.
Il risultato finale è l'apertura del terzo occhio sulla fronte del bimbo, quello che per le culture asiatiche è considerato simbolo di saggezza.
Speriamo.


venerdì 15 novembre 2013

Un genitore quasi perfetto II

La tua lettura del saggio sulla genitorialità quasi perfetta continua. Ad una lentezza a tratti vergognosa, ma continua. Qui la prima parte.
Riporti ora alcuni brani che ti hanno colpito e i tuoi approfondimenti.



Nella mente di ogni genitore c'è la risposta appropriata a ogni comunicazione dei propri figli; basta aver fiducia e cercarla senza ricorrere all'imitazione delle proposte di intervento che provengono dall'esterno, soprattutto dai tecnici presunti esperti ma anche dalle tradizioni della propria famiglia, che possono essere esempi utili ma relativi a vicende consumate in altre epoche e da altri protagonisti.

Due notizie.
La notizia cattiva e un po' pessimistica: l'autore ti stà dicendo che nessuno può aiutarti. O meglio, puoi trovare esempi utili di come affrontare problemi relativi all'educazione di tuo figlio, ma alla fine questi esempi li devi riportare al qui e ora.
La notizia buona: tu, in quanto suo padre, se cerchi bene dentro di te hai la risposta giusta. Ci vuole solo, immagini, pazienza e perseveranza.

Il genitore deve resistere all'impulso di cercare di costruire il figlio che lui vorrebbe avere, e aiutarlo invece a sviluppare appieno, secondo i suoi ritmi, le sue potenzialità, a diventare quello che lui vuole e può essere, in armonia con la sua dotazione naturale e come risultante della sua individualissima storia.

Mamma mia com'è difficile questa. Da quando ancora tuo figlio è solo un idea nella tua mente e in quella di sua madre, voi due state già pensando a quello che farà da grande: farà questo sport, farà queste esperienze, studierà a questa università, ... Ma si deve resistere a quest'impulso. O meglio, lo si può consigliare, ma mai obbligare.

Noi vorremmo che nostro figlio sia come una freccia che noi scocchiamo e che andrà più lontano di quanto possiamo arrivare noi, ma che colpirà un bersaglio stabilito da noi. Ma dobbiamo capire che questa freccia non ha un andamento lineare, ma assolutamente imprevedibile. Ed il fatto che non si può prevedere l'obbiettivo non deve farci perdere l'entusiasmo nell'atto di scoccare la freccia, ma deve anzi darci l'entusiasmo per tendere la corda dell'arco il più possibile.

Il genitore coscienzioso entra in ansia all'idea di sbagliare tutto e di far del male al figlio che ama. Ma l'ansia del genitore, per quanto giustificabile, è molto dannosa, per il genitore come per il bambino. Per essere dei genitori passabili occorre riuscire a sentirsi sicuri di sé come genitori, sicuri nel rapporto con il figlio. Talmente sicuri che, pur usando la massima attenzione nel trattare il figlio, non ci si preoccupa più di tanto, e non ci si sente in colpa all'idea di di non essere genitori passabili. La sicurezza del genitore circa il suo essere genitore sarà l'origine della sicurezza del bambino in rapporto a se stesso.

Bisogna cercare di essere sicuri, o meglio, bisogna trasmettere sicurezza. E' sottile, ma le due cose non coincidono. Ci si può trovare dilaniati dai dubbi su quale sia la cosa migliore per tuo figlio (anche nelle cose piccole), ma una volta presa una decisione, bisogna dimostrarsi saldi nel percorrere la strada intrapresa, senza tentennamenti. E' come dire che il bambino ha bisogno di un punto di riferimento solido, non una banderuola che cambia idea ogni cinque minuti.

Spesso i libri ci dicono come dovremmo essere con i nostri figli: e cioè comprensivi, pazienti e, soprattutto, pieni d'amore. Ma per quanto ci piacerebbe essere genitori, se non ideali, almeno molto bravi, è quasi impossibile mantenere simili atteggiamenti totalmente positivi quando ci si trova in una situazione di crisi, quando il comportamento di nostro figlio ci provoca emozioni molto intense. E' appunto perché amiamo tanto i nostri figli che siamo così vulnerabili: quanto è più intenso il nostro amore, tanto è più facile sentirsi feriti e perdere l'equilibrio emotivo da cui dipende la capacità di mantenersi pazienti e comprensivi.

Abbiamo visto che il genitore quasi perfetto deve essere paziente, sicuro di sè, saggio, comprensivo, e tante altre bellissime cose. Uno, sforzandosi enormemente, potrebbe anche avvicinarsi a questa perfezione, supportato dall'amore del proprio figlio e se vede che i suoi sforzi sono ripagati. Ma quando tuo figlio ti fa arrabbiare, il tuo coinvolgimento emotivo è tale che anche la delusione è moltiplicata. E qui ti può aiutare il pensiero di prima: tu sai che la strada che hai intrapreso è giusta, quindi non tentennare, fatti forza della tua sicurezza e anche lui poi ti seguirà.

... continua ... 

domenica 10 novembre 2013

Emozioni - Planes

Ieri mattina al campo dalla nonna Bruna:
Bimbo, raccontagli alla nonna dove andiamo oggi pomeriggio.
Sai nonna, oggi andiamo al cinema a vedere pleins.
Davvero? Ma che bello!! E poi mangi i pop-corn?
Si, al cinema si mangiano i pop-corn e gli oddog.
Gli hot-dogs? Ma tu lo sai cos'è l'hot-dog?
Si l'oddog è un panino con dentro le cose ... c'è l'insalata, il vustel e la maionese.

Al di là di quello che avrebbe mangiato poi durante il film (SPOILER: ha mangiato solo un chupa chups), il bimbo era già praticamente da una settimana che ammorbava tutti con il fatto che sarebbe andato al cinema per la prima volta in vita sua.
A dire la verità era già qualche tempo che ti chiedeva di andare al cinema: quando passava la pubblicità di un nuovo cartone animato la sua richiesta era sempre la stessa: andiamo a vederlo io, te e lo zio francesco?
Lo zio francesco era associato nella sua testolina ai film in quanto le ultime due volte che tu c'eri stato (qui e qui) eri andato con lui e nella sua fantasia forse se non ci fosse stato non vi avrebbero fatto entrare in sala.

Hai dovuto aspettare l'occasione buona per portarlo a vedere un film adatto a lui, perché voleva andare a vedere i Puffi 2, ma non pensi che li avrebbe graditi ed apprezzati, o voleva andare a vedere Cattivissimo Me 2, ma in quanto sequel non era adatto. E in attesa che alla Pixar si decidano a fare Cars 3 (che vincerebbe a mani basse il titolo di film della vita del bimbo) hanno avuto la splendida idea (soprattutto dal punto di vista commerciale) di presentare questo spin-off "dal mondo di Cars".
Certo, sono passati gli anni d'oro del sense of wonder, e i bimbi del giorno d'oggi non rimangono a bocca aperta a vedere le immagini sul grande schermo come facevi tu trent'anni fa abituati come sono a video spettacolari proposti in ogni angolo. Ti sei dovuto rassegnare all'idea che al giorno d'oggi qualsiasi film tu gli possa proporre, non potrà mai procurargli quello shock che ebbero sulla tua generazione film come ET, Indiana Jones o la Sacra Trilogia.
Ti sei dovuto accontentare. Ma puoi dire che ti è andata bene e la scelta ha dato risultati positivi.

Dusty insieme a Goose e Icemen

Com'è stato il film? Nei giorni precedenti avevi letto la sinossi e le prime recensioni che non erano esattamente entusiaste. Lo consideravano un prodotto ben confezionato ma un po' povero da punto di vista di soggetto e sceneggiatura. E devi dire di essere stato abbastanza d'accordo con l'analisi: i film pixar ci hanno abituato a livello di creatività, complessità e poesia ben superiori a questo che era nato effettivamente come un film da distribuire direttamente nel mercato dell'home video. L'idea era molto semplice e sviluppata in modo lineare al limite del banale: la sfida dell'eroe buono ma ingenuo che grazie alla dedizione e al sacrificio riesce a raggiungere il suo sogno.
Ma quello che per te, in una situazione normale, sarebbe potuto essere un difetto, è diventato, nella visione del bimbo, un valore positivo. Storia semplice, livello tecnico semplicemente altissimo (ma ormai questo è lo standard) e momenti action comunque gestiti in modo impeccabile sono un cocktail devastante per un bimbo di quattro anni e mezzo. E per il suo papà.
Vi siete ritrovati in alcuni passaggi (soprattutto durante l'ultima gara prima dell'arrivo a New York) a fare un tifo piuttosto rumoroso per il protagonista e a gridare e battere le mani nel momento in cui l'eroe batte all'ultimo secondo il cattivo di turno.

Ricapitolando: non è un capolavoro dell'animazione. Non è Cars, né Toy Story, né Finding Nemo. Ma è il primo film che il bimbo ha visto al cinema.
Si ricorderà per sempre della prima volta in cui quel tipo di magia è entrata nella sua vita.
E tu c'eri!

mercoledì 6 novembre 2013

Mario Vettel

Non è il fratello idraulico con i baffoni del campione del mondo di formula uno, ma è proprio lui, il tedesco della Redbull, nel bimboverso, quel fantastico universo dorato dove il suo amico Mario è campione di tutti gli sport del mondo, e naturalmente Mario è così bravo perché lo allena il bimbo!

Non sai dov'è andato a prendere questo interessamento (il termine passione è troppo esagerato) per la formula uno. Sarà colpa di Saetta McQueen, sarà colpa di quei tre scatoloni che ha in cameretta pieni di macchinine (ma nelle quali, a dire la verità, ha poche macchine da corsa) ma è già il terzo GP che segue quasi tutto alla televisione con trasporto ed entusiasmo.

Anche domenica ha voluto seguire la replica alla sera su Rai due della gara degli Emirati Arabi. E ha continuato a farti tutto il tempo domande sulle macchine e sui piloti:
Io sono la macchina del toro rosso, e tu sei la ferrari. Io sono il più veloce!
Ma come si chiama quello lì che vince sempre del toro?
Perché quella macchina nera non è ancora andata a cambiare le gomme?
Adesso che hanno finito la gara, aprono le bottiglie e si tirano il vino addosso come l'altra volta?

Uno dei divertimenti della serata è stato seguire la gara mentre voi due, seduti sul divano, mimavate di pilotare le auto aiutandovi con due volanti del Nintendo wii.
Perché ai veri campioni non servono tutti quei pulsanti sul volante ...

A te la formula uno non ti è mai interessata. Ancora ancora la Moto GP, della quale qualche anno fa ti capitava di vedere le gare quando ne avevi l'opportunità, ma di ferrari, mercedes, lotus e compagnia briscola non te n'è mai calato.
Ma si sà che se vuoi interessarti ad una cosa, il metodo migliore è condividerla.

sabato 2 novembre 2013

Pillole di saggezza 9

Like a Bruce Lee
Papà, facciamo la gara di lotta?
Ok, ma preparati che stasera sono in formissima e ti distruggo!
Eh, no! Oggi all'asilo il mio amico Leo mi ha insegnato una nuova mossa speciale.
Dai, fatti sotto. Combatti!!
Yaaaa!   Uattà!   Kyeee!!!!
... e questo cos'è?
Si chiama il pugno impennato!!

Io queste cose non le faccio ... 
Papà, non mi piace tanto andare in piscina.
Maccome, bimbo, ma ti piace tanto nuotare!
Ma quando facciamo ginnastica prima, ci sono i bimbi grandi che mi danno gli spintoni ...
E tu rispondi, spingili anche tu!
Ma papà, io non faccio queste cose, io sono un bambino bravo!

Frutta & Verdura
Bimbo, quante volte te l'ho detto che dobbiamo mangiare anche la frutta e la verdura. E' importante, sennò poi fa male la pancia. Oggi hai mangiato solo la carne e non ci alziamo da tavola se almeno non mangi un po' di frutta. Vuoi una mela o una banana?
Ma papà, oggi l'ho già mangiata la frutta!
Non dire bugie, hai mangiato solo il pollo, e hai voluto anche il ketchup.
Il ketchup è come la frutta: non vedi che è rosso come una ciliegia??!?