sabato 31 dicembre 2016

Christmas Run barasina


(NdT: Barasino è l'abitante di Sant'Angelo Lodigiano)

Tutto è iniziato dieci giorni prima di Natale, con il Max che manda un WhatsApp sul gruppo dei podisti:
Si vorrebbe organizzare per la mattina della vigilia verso le 9 una corsetta di 8/10 km a ritmo blando giusto per stare in compagnia indossando un cappello di babbo natale o qualcosa di rosso tipo maglietta, pantaloni, ecc. Più siamo meglio è, chi fosse interessato mi dia conferma qui. Grazie.
La tua risposta immediata ha battuto tutti gli altri sul tempo:
Sono d'accordo, ma secondo me dobbiamo fare un passaggio in centro paese, un po' per farci vedere, un po' per fare gli auguri a tutti.
Sorprendentemente le adesioni virtuali sono state più di quelle che vi sareste aspettati, allora la cosa si è ingigantita e bisognava farla per bene.
Ha cominciato Ironbatta che ha creato l'evento su FaceBook, e sapete che se c'è da buttarsi in qualche vaccata social, te sei il primo.
Subito hai scritto un paio di post con le regole della manifestazione e il programma.
Li riporti qui.

Allora, cari babbi barasini runner, doveva essere una solita corsetta tra la ristretta cerchia di amici sfigati, ma sta diventando uno degli appuntamenti TOP di queste feste natalizie, quindi facciamo le cose per bene.
Questi, per adesso, i punti fondamentali dell'evento:
- Non è una gara!
- L'idea è di fare un cinque chilometri di corsetta sul miolungo per scaldarsi, poi vestirsi natalizi e finire la corsetta per le vie del paese.
- Lo spirito è quello di divertirci, divertire e far vedere ai nostri concittadini che noi runner siamo gente un po' matta.
- Non è una gara!
- Un cappello da babbo natale è il minimo obbligatorio, poi ci si può sbizzarrire. Stima imperitura a chi si presenterà vestito completamente da babbo, compresa barba e gerla in spalla con i regali. In mezzo ai due estremi ci sono cinquanta sfumature di Natale. Scegliete la vostra.
- Le ragazze hanno l'obbligo di vestirsi da babba natala sexy.
- Scherzo (ma anche no) ...
- Alla fine della corsa, non c'è miglior recupero di un bel bicchiere di spumante!
- Faremo qualche bella foto. Sul sagrato della chiesa, davanti al castello, vediamo ...
- Non è una gara!
- Se c'è qualche partecipante che può portare una cassa da collegare al cellulare, o qualcosa di simile, sarebbe bello farci accompagnare dalle musiche natalizie. L'importante che sia leggera e potente.
Per adesso mi sembra di aver detto tutto.
Tenete d'occhio questa pagina per le news e per i dettagli dell'evento.
Se avete suggerimenti, scrivete qua sotto.
Forza ragazzi, che ci divertiamo!
... ah, l'hai detto che non è una gara, vero?


Programma quasi definitivo:
- Ritrovo alle ore 9 nel parcheggio della pista di atletica (che è un po' la nostra seconda casa).
- Partenza verso il miolungo e andata e ritorno fino alla Fornace Gallotta, circa cinque chilometri. Il passo medio per adesso viene stimato non inferiore a 5'30" / 5'40" al km, ma sarà adeguato al livello dei partecipanti.
- Ritornati alle macchine, ci fermiamo a vestirci natalizi.
- Eventualmente chi crede può saltare la prima parte e trovarsi direttamente alle 9,30 alla pista per la seconda parte della corsa.
- Appena pronti partiamo per il paese, cercando di toccare tutti i punti più importanti e quelli dove è prevista maggiore presenza di persone. Lo scopo è quelle di farci vedere da tutti.
- Qui andremo ancora più piano, anche perchè c'è traffico e dovremo stare attenti.
- Rientro previsto alla pista dopo 40, 45 minuti. Circa. Non so, dipende da come ci gira.
- E qui un bel brindisi, poi ci scambiamo gli auguri.
Per ora il tempo previsto non è male, quindi non dovrebbero esserci problemi da quel punto di vista.
Siateci!


Da questo punto è partito un ballarò che ha travolto tutti.
C'è quello che ha invitato l'amico che non è iscritto al gruppo. Quello che voleva presentarsi con la bottiglia di spumante per dopo la corsa. Quello che ha comperato il vestito intero da Babbo Natale per l'occasione. Quello che ha preparato il the caldo per gli astemi. Quello che: passiamo anche da quel negozio, che ci offrono il panettone. Quello che: io porto anche una mia amica che non corre mai.

Alla mattina alle nove vi siete trovati in una ventina e siete andati a correre una mezz'oretta sul lungomare dei barasini. L'atmosfera, anche se ghiacciata, era quella giusta: si rideva e si scherzava amabilmente (almeno chi aveva fiato). Poi ritornati al parcheggio vi hanno raggiunto anche gli altri amici e vestiti di tutto punto siete partiti per il centro città.

Questo è il video dell'evento:




L'unico problema che avete avuto è stato un inconveniente tecnico; il tuo cavetto per collegare il cellulare alla cassa vi ha abbandonato quasi subito, e quindi siete stati senza la playlist natalizia che avevi preparato la sera prima.
Per il resto tutto perfetto.
Il momento più divertente è stato quando siete entrati nell'ipermercato del paese: nonostante le tue preoccupazioni (in questo momento vedersi entrare una ventina di persone di corsa e mascherate in un centro con così tanta gente, avrebbe potuto creare il panico tra la sicurezza) si sono fermati tutti a guardarvi e a salutare mentre corravate tra i corridoi.

Questo è stato l'anno zero, l'anno prossimo si replica e si rilancia.
Hai in mente almeno un paio di idee per divertirvi ancora di più e farvi ammirare dai vostri concittadini.

lunedì 26 dicembre 2016

Benvenuto Billy

Tu e tua moglie avete sempre amato gli animali in generale e i cani in particolare.
Il tuo retaggio è quello di essere contadino nell'animo, e quello della biondina non è tanto diverso.
Alcuni tuoi post che parlano di animali e della vita bucolica, prima tua e poi del bimbo, li si trovano qui, quo e qua.

Come hai scritto altre volte tu sei nato e cresciuto insieme ai cani da caccia e da cortile. E anche la biondina ha alcune foto piccolissima che a malapena si reggeva in piedi, di fianco a dei bellissimi spinoni che erano più alti di lei. E anche quando vi siete conosciuti, si può dire che da quasi subito non siete mai stati in due, ma quasi sempre in tre.
La Lulù, quanto gli avete volto bene!
E quanto avete sofferto quando se n'è andata.
Talmente tanto che avete voluto aspettare un po' a prendere in casa un altro cane. Poi avete avuto altri problemi a cui pensare, e siamo arrivati a più di due anni e mezzo senza un amico peloso che gira per la casa.
Oddio, ci sarebbe il gatto Giorgio, ma quello è un'altra cosa. Ti perdoneranno gli ultrà dei felini, ma a te il gatto non ti ha mai dato quello che ti può dare un cane. Pensi che un cane sia intelligente, il gatto "solo" furbo.
E comunque, di una cosa sei sempre stato sicuro, e la biondina ti da ragione: tu e lei siete le persone che siete anche perchè siete cresciuti in un ambiente pieno d'amore e stimoli. Potrà sembrare una cazzata a chi non conosce l'argomento, ma crescere a contatto con degli animali da compagnia ti insegna l'amore, il rispetto, l'amicizia e la responsabilità.

Fine del pistolotto moralisticheggiante.

Ora avete deciso che i tempi erano maturi, e per Natale, avete deciso di far entrare in casa vostra un nuovo amico. Avete fatto molte ricerche tra canili, allevamenti e amici cinofili.
Avevate scelto Lola, cagnolino di quattro anni adorabile con il padrone in trasferimento in Spagna, e che non avrebbe potuto più tenerla. Era venuta anche un week-end in prova a casa vostra, stregandovi letteralmente e incantandovi con la sua dolcezza. Ma alla fine il suo padrone ha trovato il modo di portarsela con lui nella sua nuova casa, e vi ha spezzato il cuore.
Ma oramai eravate ancora più decisi che non potevate restare ancora senza amici pelosi, e dieci giorni fa è arrivato Billy.


Un pinscher di quattro mesi acquistato in un allevamento nel circondario (ma senza pedigree), che è la copia in miniatura della Lulù.
In questi dieci giorni con voi si è adattato benissimo, e tolti i primi giorni di spaesamento e diffidenza da parte sua, ora ha imparato a farsi voler bene ed è diventato il centro della casa.
La sua immensa voglia di affetto e contatto umano l'hanno reso l'ombra della biondina, e la sua vitalità ne ha fatto il compagno di giochi perfetto per il bimbo.


Per ora si contano due calzini rotti, le cerniere di due giubbotti rovinate, qualche pisciatina in giro per casa e un peluche sbrindellato.

Questo è il nostro cuore, Billy. Tieni, mordicchia anche questo.

sabato 17 dicembre 2016

Luca Carboni III: Sono sempre Luca lo stesso

Come si può intuire dal titolo, questo è il terzo post che scrivi su Luca Carboni.
Qui il primo e qui il secondo, dove, dopo considerazioni nostalgiche e le tue solite cazzate, riportavi la cronaca degli ultimi due suoi concerti che te e la biondina avete visto.

Settimana scorsa siete andati a sentire il concerto di uno dei più begli album di musica italiana di quest'anno. Ce l'hai in alta rotazione sul tuo cellulare e ti accompagna spesso quando sei solo a correre.
E dopo il passaggio a Milano del tour qualche mese fa che vi siete persi (cantava all'Alcatraz, e la biondina non ama quel tipo di locale dove lei, essendo bassa, non riesce a godersi il concerto), alla notizia che tornava per una data al teatro degli Arcimboldi, avete deciso che non si poteva mancare.
Ma visto che oramai non possiamo più contare sui nonni per lasciare il bimbo a casa la sera come avremmo fatto fino a un paio di anni fa, e visto che ci sono molte canzoni che anche lui sa a memoria perchè le ha caricate sull'ipod (e quasi otto anni probabilmente è l'età giusta) abbiamo assistito alla prima volta del Luca nel mondo dei concerti dal vivo di musica pop, con il tour del suo omonimo.


Comprarsi tre biglietti non è proprio uno scherzo dal punto di vista economico, e quindi abbiamo optato per i prezzi popolari della seconda galleria (da dove comunque si vedeva tutto molto bene) invece che la platea numerata che ci concediamo di solito.

Il bimbo si è comportato esattamente come potevate aspettarvi: all'inizio entusiasmo per le cose nuove, per le dimensioni della sala, per il palco con gli strumenti, per l'inizio del concerto. Poi, quando si è accorto che conosceva pochissime canzoni di quelle che Carboni cantava, ha cominciato ad annoiarsi ed a contorcersi sulla poltrona.

Alla fine è stata una bella serata. Voi due vi siete goduti un bel concerto come non capitava da quasi tre anni, e il Luca alla fine si è divertito, tanto che all'uscita voleva la maglietta del tour. Naturalmente la macchina del marketing non ha pensato a preparare delle magliette taglia otto anni, ma un bel ricordo se l'è portato a casa lo stesso, ed ora fa bella mostra di se attaccato sopra il suo letto.



martedì 6 dicembre 2016

Il muro del maratoneta non ti avrà mai!

... ma non quello del 35° km, che quello più o meno tutti ci hanno sbattuto contro il muso.
Te compreso, naturalmente.
Ce n'è un altro di muro che colpisce una buona percentuale di runners amatori, ed è quello che si trova davanti l'atleta con taaaaanti anni di corsa alle spalle.
Perchè la corsa logora le giunture, ma anche l'entusiasmo.



Due esempi che hai sentito in questi ultimi mesi, di gente che conosci del tuo paese.

C'è il Beppe, "ragazzo" della tua età (circa) che corre regolarmente già da una decina d'anni, ed ha alle spalle 8 maratone con tempi tra le tre ore e mezza e le quattro ore. Si allena abbastanza regolarmente con un gruppo di persone del tuo paese e qualche volta lo incontri e chiacchierate sul miolungo.
Quest'anno ha avuto un po' di problemi fisici di schiena, che l'hanno fermato qualche mese, ma poi ha ricominciato ad allenarsi per preparare Nizza/Cannes a novembre (la fa quasi tutti gli anni). Solo che verso la fine della preparazione comincia ad accusare stanchezza fisica, ma soprattutto mentale. Non c'è con la testa, ed al fratello il giorno prima della partenza dice che non ne ha assolutamente voglia. Ha perso l'entusiasmo e infatti correrà in 4 ore e 20, senza particolari problemi fisici, ma quasi controvoglia.

Oppure c'è Marco, "ragazzo" di un anno più vecchio di te, ma con tempi decisamente migliori (siamo attorno alle 3 ore). Lui è uno di quelli che preferisce allenarsi alla mattina presto, ed infatti è un solitario con cui hai corso pochissimo, anche perchè ha un passo non paragonabile al tuo.
Lui ha avuto un problema fisico un po' più serio: stava preparando la maratona di Torino, ma qualche settimana prima, durante la visita medico sportiva, viene bloccato dalla dottoressa per problemi cardiaci. Extrasistole da overtraining, agevolate anche da un periodo di stress lavorativo. Dopo un paio di mesi di riposo assoluto sta lentamente ricominciando a correre, ma anche lui ha perso la voglia. Anzi, dice che poco prima di uscire ad allenarsi, gli viene un senso di oppressione che lo blocca.

Ora, questi sono due esempi limite, ma sono tantissime le persone che, con qualche anno di corsa alle spalle, hanno la loro bella crisi e si stufano di correre.
Di solito è solo un periodo passeggero e dovuto a fattori esterni allo sport, ma le facce le vedi, e i discorsi li senti. Semplicemente anche una cosa che ti da piacere e benessere, arrivati ad un certo livello prima smette di procurarti soddisfazione, poi addirittura ti crea avversione.

L'altra sera, facendo questi ragionamenti in pista con Ironbatta (girando a circa 4'40" al kilometro, quindi le vaccate che partorisci sono probabilmente dovute solo ad anossia) avete però convenuto che a voi triatleti queste cose però non succedono.

Il runner incallito può stufarsi di fare tutti i giorni dieci chilometri sulla stessa strada di fianco al traffico, o peggio di "cricetare" sulla pista di atletica.
Il nuotatore master dopo anni di piscina alla fine odierà visceralmente quella stronza di una striscia blu sul fondo.
Il ciclista amatore evoluto alla fine non vedrà neanche più il paesaggio che attraversa durante il "giro corto" quando esce a pedalare in pausa pranzo.

Il triatleta, invece, non si stuferà mai di fare sport, perchè ha un entusiasmo diverso, figlio dell'approccio multidisciplinare.
Il cross training, non fa solo bene al corpo, ma anche all'entusiasmo.

O forse, chissà ... è soltanto il sintomo di un grado di alienazione maggiore.

martedì 22 novembre 2016

Crosswim

Sottotitolo: non di solo endurance vive l'uomo.

Visto che la stagione agonistica è finita, e non si prevedono gare per questo 2016, bisogna trovarsi nuovi stimoli. Questo periodo è per te pericolosissimo, perchè il valore dell'andare ad allenarsi come al solito scende e il pericolo di prendere peso da qui alla fine delle vacanze invernali è altissimo.
L'ideale sarebbe un bel periodo di sedute di potenziamento in palestra, tanto per variare un po' e per lavorare su quei gruppi muscolari che non alleni mai. E dio solo sa quanto avresti bisogno di potenziare la parte superiore del corpo, e il core in particolare. Ma un'altro impegno sportivo (e un'altra tessera di frequentazione) è impensabile in termini di tempo e di costi.

Fortunatamente anche nella tua piscina negli ultimi anni si stanno predisponendo una serie di corsi che, oltre al nuoto, vanno al di là dell'allenamento aerobico che piace tanto alle donne (acquagym, acquazumba, acquawalking, acquaquesto & acquaquello) e la novità di quest'anno si chiama Crosswim. Che sia un'attività di un certo livello si capisce giù dal nome: non c'è il prefisso acqua- ma si parla direttamente di swim.

E allora ci provi. Per tutto Novembre e Dicembre (poi vedrai alla luce degli obbiettivi sportivi che ti darai per l'anno prossimo) il martedì minimaster solito, e il venerdì un'ora e mezzo di allenamento dove, dopo una mezz'ora di minimaster, ti aggreghi al gruppo di Crosswim.
Il tuo obbiettivo: nuotare e fare massa. Banalmente, una cosina tipo questa:


Funziona così: il buon Giauro (l'istruttore che ha un bicipite grosso come la mia coscia) ti bullizza per una mezz'ora buona con esercizi ad alta intensità e ad intervalli (tipo CrossFit e/o Allenamento Funzionale e/o Calisthenics e/o whatever) e poi per un'altra mezz'ora si va in vasca per nuotare, sempre ad alta intensità.

Questo il video che era comparso qualche settimana fa sul Facebook della piscina per sponsorizzare il corso, ma non rende bene l'idea, perchè alle prime lezioni di prova si era presentato mezzo mondo e si sono fatti solo esercizi a corpo libero.


Fortunatamente ora siete molto meno, mediamente sette/otto, e l'attenzione dell'istruttore è massima per ogni persona.
L'allenamento a secco prevede una serie di "stazioni" (tipo una via crucis) di due minuti l'uno di esercizi vari. A titolo di esempio: salto della corda, esercizi con la palla medica, addominali, squat, esercizi coi manubri per spalle e braccia, plank, piegamenti, trazioni alla sbarra, eccetera.

Non riesci a descrivere a parole quanto sudi durante l'allenamento!
Però ti piace, cerchi di fare tutto al meglio e di impegnarti sia nell'intensità dello sforzo, che nella costanza dello stesso. Certi esercizi ti vengono bene (tipo il salto della corda dove sei un mago), altri sembri uno sfigato (piegamenti sulle braccia), ma nonostante il fatto che tu sia il più vecchio del gruppo, non te la cavi malissimo.

Sul breve termine è una figata, perchè dopo aver sudato tantissimo nella prima parte e dopo esserti rilassato ed allungato facendo nuoto, ti senti da dio. Sul lungo termine, invece, per adesso è solo la sagra del DOMS (Delayed Onset Muscle Soreness: indolenzimento muscolare ad insorgenza ritardata), ma tra qualche mese sarai irriconoscibile per quanto figo.

Il 2017 sarà l'anno del six-pack. Daje!

lunedì 7 novembre 2016

#maiunagioia

Negli ultimi, diciamo, quattro mesi ti è passato sopra uno tsunami di sfiga che ti ha travolto e fiaccato.
Parliamo di vita vera, e non solo di vicende sportive come al solito.



E queste sfighe si possono dividere in due: le cose veramente importanti (contro cui sei quasi impotente) e quelle risolvibili.
Le sfighe grosse le accenni solo, e comprendono due decessi (la nonna della biondina di 101 anni e la suocera di tua sorella) e il perdurare dei problemi di salute di tua suocera. Li hai nominati e basta, che su questi non riesci a riderne e quindi non ti interessa scriverne.
In questo post riporterai (e ti lamenterai di) solo le sfighe che si possono risolvere con un esborso economico, una perdita di tempo e con al limite un piccolo strascico emozionale.


Spaccata del finestrino della macchina e relativo furto.
Di quello stron [sciocchino] hai già parlato qui. E manca solo da sottolineare tutto il disagio di non aver avuto a disposizione la macchina per quasi tutto agosto. Peste lo colga e andiamo avanti.


Due multe di autovelox per eccesso di velocità.
In entrambi i casi si è trattato di pochi km/h sopra il limite e senza perdita di punti della patente, e quindi niente che non capiti in tutte le buone famiglie. La cosa fastidiosa è che tutte e due le volte eravate in macchina per sport. Una l'ha presa la biondina una mattina che alle nove andava con il suo amico Mario nel paese vicino per correre in collina. L'altra multa l'hai presa tu una domenica pomeriggio mentre assieme alla biondina stavate andando in macchina con le bdc nel baule in val Tidone. Quando si dice che corsa e bici sono sport economici, bisognerebbe contemplare anche queste spese impreviste.


Perdita del tablet.
Amico preziosissimo non tanto per te ma per l'intrattenimento del bimbo al mare, dove in appartamento non c'era la televisione. Infatti proprio nel trambusto dei continui traslochi tra casa e Finale Ligure, probabilmente è stato appoggiato da qualche parte mentre si caricava la macchina (operazione non banale, visto che c'era sempre da inventarsi un parcheggio fantasioso e veloce) ed è stato ritrovato da qualcuno che se l'è tenuto. Vabbè, per resistere senza tablet, faremo come fanno a Piacenza: fanno senza (battuta che ti ha sempre fatto ridere un botto). *


Perdita della fede.
Non è che stai attraversando un periodo di agnosticismo, ma semplicemente hai perso l'anello nuziale. O forse le due cose coincidono, perché la perdita ti ha portato ad proferire una serie di improperi alle alte sfere che lèvati. Colpa tua naturalmente, che quando vai in piscina ti ricordi sempre di lasciare a casa l'anello, ma non ti è venuto in mente di tolgliertelo per andare a nuotare in mare, e ti si è sfilato. Fortunatamente non è l'originale (che quello è in casa nel tuo comodino), ma la sua copia anch'essa consacrata e benedetta. Che adesso giace sul fondo sabbioso a qualche decina di metri al largo della spiaggia di Finale Ligure.


Furto del borsellino della biondina.
Recentissima. Durante il recente soggiorno della nonna in ospedale (e già, c'è anche questo) un parente di quello sciocchino del finestrino ha approfittato di un momento di distrazione della biondina e gli ha alleggerito lo zaino dal borsellino. E in un attimo se ne vanno soldi, patente, bancomat, carta di identità, tempo e serenità.


Sei uno sempre stato uno molto positivo, e che il bicchiere lo vede mezzo pieno, ma qui ci sta tanto bene la moda dell'hastag: #maiunagioia




* EDIT: #finalmenteunagioia: nei giorni in cui stavi scrivendo il post il tablet è stato ritrovato!!!
Ha dormito per tre mesi incastrato sotto il sedile della macchina della biondina. Ma resta il mistero di come abbia fatto ad incastrarsi così in profondità, seppur con l'attenuante della macchina stracarica di valige e biciclette.

giovedì 3 novembre 2016

Laus Half Marathon - Lodi 30/10/2016

L'unica gara FIDAL disputata in questo sportivamente stitico 2016 non poteva che essere la seconda edizione della mezza maratona di casa. Perchè l'anno scorso ti era piaciuta, perchè rappresentava il tuo PB, perchè è vicina a casa e perchè quest'anno la corre anche la biondina.

Su facebook la sera prima notavi che era da marzo 2015 che non partecipavate insieme ad una gara di corsa.

Per questo regalo della corsa di coppia, dovete ringraziare la zia Tati che si è resa disponibile come baby-sitter e ha permesso al bimbo di passare la mattina con la sua fidanzatina Isabel.
E a Lodi non c'era solo la biondina: c'era un sacco di gente del tuo paese e tanti che conosci. A differenza delle ultime gare di triathlon in cui ti sei presentato da solo, ad ogni passo ti fermavi a salutare qualcuno. Considerate che su 1399 partenti, circa il 10% (121 iscritti) era della tua società Gruppo Podistico Casalese.
Ad esempio si riporta questo selfie prima della partenza con tre max e una biondina.



A ben vedere la preparazione non era ottimale: certo, sei in uno stato di forma discreto (come ha dimostrato il triathlon olimpico di un mese fa) ma quest'anno hai corso relativamente poco, con uscite mai più lunghe di 15 chilometri e nessun lavoro specifico in pista. Per dire, recentemente non hai fatto un allenamento serio e strutturato di ripetute. E quindi eri molto dubbioso sulla tua tenuta in gara.
L'idea era di stare sotto i 95 minuti, il più possibile vicino al tempo dell'anno scorso, e sei partito attaccato ai pacer di 1h34'. Un ottimo aiuto: precisi e costanti. Poi però già al km 10, visto che te la sentivi calla, hai provato ad aumentare il passo e ad anticiparli.
Naturalmente attorno al 19° km hai sofferto come un cane e non hai avuto quella brillantezza per finire in progressione (che un lavoro più specifico per la distanza ti avrebbe dato), e hai fatto gli ultimi chilometri un po' piantato sulle gambe.
Ma sei rimasto concentrato e costante, portando a casa un ottimo risultato.

A cento metri dall'arrivo, si indossa il sorriso delle grandi occasioni.

Solo tre secondi in più dell'anno scorso, che a volerlo fare apposta non ci saresti mai riuscito.
Un tempo stratosferico che ti ha regalato un sacco di preziosissimi punti autostima e un bella coda di giornate piene di dolori muscolari.

Nota di colore: alla partenza ti sei presentato all'ingresso della tua seconda griglia con un po' di ritardo (tutte quelle persone da salutare ...) ed era già tutta piena, allora l'addetto ha fatto entrare te ed altri nella prima griglia, con la preghiera di restare dietro i top-runner. Grazie a questo al momento dello sparo (preceduto dall'Inno di Mameli suonato dalla fanfara dei bersaglieri ... pelle d'oca) ti sei trovato praticamente in terza fila, e per la prima volta in assoluto nella tabella dei risultati su MySdam non c'è la voce Real Time, perchè è uguale al tempo ufficiale.



Corsa soddisfacente anche per gli altri partecipanti.
Si segnala il tempone in scioltezza di IronBatta, la soddisfazione del Max, la voglia di rifare subito un'altra mezza dell'altro Max, i buoni tempi e le buone sensazioni in previsione delle imminenti maratone di Angelo, Stefano, Fabio, Lorenzo, Giuseppe e soprattutto di IronCesare.

E anche la biondina, seppur con tutto il suo carico di piccole problematiche (tra cui il non trascurabile problema periodico femminile che si presenta naturalmente nel momento meno opportuno), ha portato a casa un buon 1h53'20".


A guardarla con un occhio oggettivo si tratta di una mezza maratona ottimamente organizzata ma piuttosto anonima, con un percorso non particolarmente veloce e alcuni passaggi noiosi, ma a te piace un casino, e l'occhio oggettivo l'hai perso mentre stavi correndo sulla pista ciclabile costruita dalla tua ditta a due passi da una delle cave di sabbia e ghiaia di cui sei il direttore dei lavori.
Ormai è diventato un appuntamento fisso annuale a cui non vuoi rinunciare.
... e se poi i risultati sono questi, allora ti sei già prenotato per l'anno prossimo!

lunedì 10 ottobre 2016

Andiamo ad allenarci (Andiamo a comandare - triathlon remix)



Quest'estate tutta Italia è andata a comandare.
E se ai primi, diciamo, dieci ascolti ti sei divertito, alla millemillesima visione del video volevi chiedere asilo politico alla Svizzera.
Se poi hai un preadolescente che gira per casa, bisogna moltiplicare il fastidio per dieci.
Ma tant'è ...

Ad un certo punto ti è passata per il cervelletto quest'insana idea della parodia, che all'inizio sembrava una divertente stupidata.
Perchè a te, e a tutti quei matti a te simili, comandare non interessa tanto. Per voi drogati di endorfine l'importante è allenarsi.
Solo che non sei un paroliere, non sei un cantante, non sai usare WindowsMovieMaker, e quindi per partorire questo video ci hai messo due mesi buoni, quando questa canzone quasi non si sente più nelle radio.
Bravo ma lento, l'hai sempre saputo.

Si tratta di un altro tassello della tua ricerca della perdita definitiva della dignità.
Ma si fa per il LOL, siate comprensivi.


E a tutti gli amici a cui sale costantemente il valore dell'andare ad allenarsi, condividete su tutti i socialcosi che conoscete.
Gridate al mondo che siete dei pazzi, e vi divertite ad esserlo.

martedì 4 ottobre 2016

Pietra Parcellara e Pietra Perduca

Visto che il bimbo è un anno che continua a dirvi vi voler andare alle Tre cime di Lavaredo, dove ci ha lasciato il cuore (e non solo lui).
Visto che, purtroppo, quest'anno la vacanza in montagna l'avete saltata, con enorme rammarico da parte di tutta la famiglia.
Visto che questa coda d'estate che sconfina piacevolmente nell'inizio d'autunno stà regalando delle giornate belle e limpide che permettono di godere di questi colori fantastici.
Visto che appena varcati i confini sud della tua odiata/amata palude padana, ci sono e splendide valli dell'oltrepò pavese e piacentino.
Visto tutto questo, dato causa e pretesto (cit.), domenica scorsa gita in montagna.

Nel comune di Travo (PC), in Val Trebbia, ci sono questi due affioramenti ofiolitici che quando passi li vicino (in macchina mentre vai al fiume, o in bici durante una bella sgambata), ti viene una voglia matta di andarci in cima a farsi un bel selfie.

Per dire, qui era quest'estate in direzione passo Caldarola.

Hai studiato su Google Earth un percorso il più breve possibile (per il bimbo, mica per altro), e parcheggiato sulla strada tipo all'una del pomeriggio vi siete incamminati per campi, boschetti di querce e pini, per arrivare ai piedi della salita per la pietra Parcellara.


Era la prima domenica d'autunno, ma il sole era caldo e il cielo limpido.
La prima parte il bimbo naturalmente ha tirato fuori la parte noiosa di se, perchè si immaginava di scalare montagne dall'aspetto dolomitico, ed è rimasto deluso.
Ma arrivato alla cappella ai piedi della salita, si è galvanizzato. In effetti il sentiero segnato del CAI parla di escursione facile, ma non è per niente banale per dei bambini. Per dire, ci fosse stato bagnato probabilmente non te la saresti sentita di salire con lui, ma in queste condizioni ideali, al bimbo non sembrava vero di scalare veramente una montagna.



Arrivati in cima la soddisfazione per lui è stata enorme, e anche voi grandi avete goduto enormemente della splendida visuale.



Scendere ha messo a dura prova il tuo sangue freddo, visto che dovevi fare da bodyguard a tuo figlio che, con l'estremo spezzo del pericolo che contraddistingue la sua età, si sarebbe messo a correre sulle pietraie scoscese.
Ritornati quasi alla base c'era da visitare anche l'altra "vetta": la Pietra Perduca, con il suo Oratorio di S. Anna costruito sulla roccia viva e le sue vasche artificiali dove vivono i tritoni.




Bellissima giornata.
In poco più di un ora di macchina da casa tua, l'impressione di essere in alta montagna.

Ma poi, quel selfie che dicevi all'inizio del post?
Vualà!!

domenica 2 ottobre 2016

Duathlon a coppie e kids Sportfrog - 24/09/2016 Senna Lodigiana (LO)

E mentre tu eri a Peschiera a buttare il sangue ...
... il resto della famiglia non rimaneva certo con le mani in mano, e si sono dati al duathlon!



C'eravate già stati due anni fa e allora avevi corso tu in compagnia di un tuo amico che aveva fatto la frazione in bici.
Stavolta la coppia era mooolto più interessante: ecco a voi le Speedy Girls, la biondina e la zia stordita, con la loro mascotte.


Le ragazze si sono ben comportate e non hanno di certo sfigurato nella categoria femminile.
La zia stordita quando c'è da correre per brevi distanze è discretamente veloce, e anche la biondina ha fatto bella figura.




E poi ha corso il bimbo.
Questa volta ha aspettato il momento con entusiasmo, che era da tempo che vi diceva che voleva fare una gara come quella volta che ho corso e pedalato, e poi mi hanno dato la medaglia!
Stavolta la medaglia non gliel'hanno data, ma il numero sulla maglietta e sulla bici, il pacco gara alla fine con il cappellino e la borraccia nuova, sono stati per lui una vittoria molto gradita.







E, visto che il triathleta non mente, esagera, si è già calato perfettamente nella parte, e a chi glielo chiede dice di essere arrivato tra i primi, anche se non è assolutamente vero.

venerdì 30 settembre 2016

Kuota Trio Peschiera - Peschiera del Garda (VR) 24/09/2016

Buona la seconda!
La prima gara di triathlon del 2016 (solo due settimane fa) ti aveva lasciato con l'amaro in bocca.
Ma il lago di Garda ti porta fortuna e dopo aver esordito nell'olimpico e aver fatto il tuo PB a Sirmione, sabato scorso a solo una decina di chilometri di distanza, hai portato a casa una prestazione con i fiocchi!

Prima bisogna parlare della preparazione.
Che se anche qualche stron [sciocchino] qualche tempo fa ti aveva tirato un brutto scherzo, tu hai comunque una famiglia che ti vuole bene e in anticipo sul tuo compleanno ti ha regalato (di nuovo) uno splendido zaino per l'attrezzatura della zona cambio. Da aggiungere alla tua fichissima borsa per la muta che arriva da un tuo viaggio a Mallorca.


L'unica nota stonata della giornata è che eri da solo nella tua trasferta.
Stavolta la biondina non ha potuto assentarsi tutto il giorno da casa, e quindi, visto che neanche stavolta c'erano atleti della tua squadra e non conoscevi nessun altro, hai fatto il viaggio e hai fatto passare tutta l'attesa in perfetta solitudine, con la compagnia delle tue playlist preferite sparate in cuffia.


Prima differenza grossa rispetto a Forte dei Marmi: c'erano quasi il triplo delle persone, partenti circa 1100 atleti tra maschile e femminile.
Un po' l'hai sentito in acqua, dove nella tua batteria (160 persone) alla partenza e attorno alla prima boa c'era da scombattere per conquistarsi il proprio spazio. E' appunto passando vicino alla prima boa che un tuo collega ti ha dato una manata che ti ha tolto gli occhialini. Fermarsi per rimetterli a posto senza farsi travolgere è stato difficile.
Comunque buon tempo per questi 1500 metri nuotati in scioltezza e in progressione (26 minuti), con la nota positiva dello splendido passaggio del canale nel centro città e quella negativa dell'enorme quantità di alghe che ti sei trovato anche in faccia nuotando.


L'alto numero di partecipanti invece non è stato un problema in bici, anzi!
A parte una decina di chilometri in partenza in cui hai anche tirato per lunghi tratti, alla fine hai beccato un gruppone enorme che ti ha portato alla T2 con una media spettacolare di quasi 37 Km/h. Percorso senza salite ma bello vallonato, molto simile a Sirmione (#egraziealcazzo, sono vicinissimi) e che ti ha fatto divertire come un bambino.
L'unica cosa da dire è che i ciclisti in gruppo sono pericolosi! Con le strade non totalmente chiuse al traffico, c'era comunque gente che si allargava talmente tanto da finire sulla corsia opposta, lasciando completamente libero lo spazio a destra dell'asfalto. Come in autostrada, dove ci sono un sacco di cartelli che ricordano di occupare la corsia libera più a destra, ma niente, questa è sempre vuota, mentre in terza corsia si rischia il tamponamento.


Sei sceso dalla bici con delle buone sensazioni nelle gambe, e la temperatura era buona per quei dieci chilometri. Ma quei cinque strappi altimetrici sul percorso ti hanno impedito di fare il tempone, anche se non hai mai camminato (e di questo fatto ti bulli un casino).


Tanto per fare il fenomeno, all'arrivo hai chiamato a gran voce l'incitamento del pubblico, e questo ti ha risposto entusiasta applaudendo. Purtroppo non ci sono immagini o meglio video del tuo arrivo, e quindi vi dovete fidare se dici che il sorriso che c'era sulla tua faccia non era compatibile con quasi due ore e mezza di gara.
Sembra impossibile, ma anche questa è la magia del triathlon.

Come combattere la disidratazione post-gara.
Tempo finale ottimo!
Non è il tuo PB ma poco ci manca. Con un percorso run più piatto, avresti tolto due minuti comodi.
Ma il fatto di essere arrivato 385° su 950 partenti maschi, ti gratifica enormemente rispetto alla grigia prestazione di Forte dei Marmi.


Quest'anno la tua (striminzita) stagione di triathlon finisce qui, con una buona gara.
Che questa soddisfazione sia di buon auspicio per gli anni a venire e per le prossime sfide.


PS: Ancora un colpo da maestro la magliettina della manifestazione, e l'idea di farne quattro simili per le tappe del circuito TriO.
Da un'idea di Cleto La Triplice:



Il triatleta non mangia, si nutre!
Il triatleta non beve, si idrata!
Il triatleta non dorme, recupera!
Il triatleta non mente, esagera!

mercoledì 21 settembre 2016

Pesca sportiva

Sampei, Sampei, pescatore grandi orecchie a sventola ...
Il cappello di paglia c'è, le orecchie a sventola pure, quindi ... sigla!



Lo zio della biondina (detto lo zio brina perchè ha sempre freddo) è cacciatore e pescatore.
Ha già fatto vedere al bimbo i suoi fucili e si è fatto aiutare altre volte a pulire i fagiani che porta a casa, ma portarselo dietro quando va a caccia è naturalmente fuori discussione.
Invece per la pesca ...

Quest'estate il bimbo prima con lo zio brina e poi con il nonno brontolone (tuo padre) è andato qualche volta a pescare nelle rogge del circondario. E, contrariamente ai tuoi pronostici, che pensavi si sarebbe annoiato a morte, si è divertito un monte e non voleva più tornare.

Qui alla roggia Colombana con lo zio brina

E qui alla Navassa con il nonno brontolone.

Niente di troppo complicato, naturalmente, cannettina fissa, galleggiante, amo piccolino, come esca un bel cagnotto (il bigattino, la larva delle mosche) e si va alla ricerca di alborelle, carassi o roba simile. Piccoli pesci che abboccano abbastanza facilmente e danno una buona soddisfazione ad un bambino a cui non interessa tanto il tipo di pesce, ma si diverte a vedere le abboccate. E soprattutto con lo zio di abboccate ne ha viste e di pesciolini ne ha portati a casa un bel po'.
Ma la cosa più divertente per lui sono stati i gamberi rossi d'acqua dolce, che si attaccavano con le loro chele all'esca e non la mollavano fino a farsi catturare.


E non ne aveva neanche paura!


Ma alla fine il pescatore più abile (o più semplicemente quello con più culo) è stato la biondina, che passando in MTB lì dove stavano pescando con lo zio, per scherzo butta l'amo e in cinque secondi cinque pesca il pesce più grosso della giornata. E da un nuovo significato all'espressione pesca sportiva!

venerdì 16 settembre 2016

Musica gggiovane

Era la seconda metà degli anni '80 (potresti azzardare un 1988) ed a casa tua cominciò l'era della musica portatile, grazie al PMB (Piccolo Mugnaio Bianco).


Altri tempi, altri supporti.
E altra musica.
Poi negli anni si sono susseguiti altri cassette players (di cui uno fichissimo con anche la radio) e addirittura un lettore CD portatile negli anni '00.
Ora però la musica è liquida e il supporto fisico si è sgretolato. Col tempo hai comperato una buona dose di lettori mp3 che ora sono anch'essi superati dallo smartphone.
Questi lettori di musica o sono spariti o non funzionano più.
Tranne uno: l'Ipod nano del 2006 che da qualche settimana è diventato proprietà del bimbo.


In queste vacanze estive il bimbo ne ha fatto un uso smodato. Ci ha fatto ascoltare le sue canzoni in auto (attaccando il suo Ipod alla presa aux della macchina) ed in casa (attaccato ad un altoparlante visto che non avevamo la televisione). Mentre in altre occasioni, come quando si fermava quella mezz'oretta in spiaggia, si attaccava le cuffiette e lo sentivi cantare.


Ma la cosa che ti preme sottolineare sono le canzoni che lui ti ha fatto caricare sul lettore. Per ora poche canzoni quasi tutte scelte dalle classifiche superpop di quest'estate (e su alcune avresti molte remore), ma con una chicca nel finale che salva tutta la playlist.

Ci sono i tormentoni italiani (e non) di questi anni, che se anche dopo un po' stufano, capisci la presa che hanno sui pree-teen. Parliamo di Rovazzi (Andiamo a comandare), Fedez e J Ax (Vorrei ma non posto), Baby K e Giusy Ferreri (Roma Bangkok), Sia e Sean Paul (Cheap thrills), J Ax (Maria salvador), Lukas Graham (Seven years  per via di questo).

C'è tutta la parte latina, che quest'anno è la volta del reggaeton e devi fartene una ragione. Parliamo di Enrique Iglesias (Duele el corazon) e Alvaro Soler (Sofia).

Ci sono un paio di canzoni a cui tu ti eri opposto, ma anche queste sono conosciutissime tra i giovanissimi e anche la biondina ci ha messo del suo. Parliamo di Alessandra Amoroso (Vivere a colori e Comunque andare).

Un paio di insospettabili, ma a casa tua questo cantante è molto citato e poi ha lo stesso nome del bimbo. Parliamo di Luca Carboni (Luca lo stesso e Happy).

Ma la chicca che nobilita il tutto e che ti fa ben sperare per il futuro dell'umanità è che ci sono ben 4 (quattro) canzoni degli ACDC (Shoot to thrill, Back in black, Thunderstruck, Highway to hell).

... e quando parte la chitarra di Angus Young, di default il livello del volume fa uno scatto verso l'alto!