lunedì 29 ottobre 2012

Elogio alla banda - Parte I: gli inizi

Gruppo Folkloristico Musicale di S.Colombano al Lambro.
Foto ufficiale più recente: maggio 2012.


Era il settembre dell'82 e un piccolo (ma rotondo) bimbo di quasi otto anni che sapeva a malapena leggere l'italiano, decide che è ora di imparare a leggere anche la musica.
E comincia ad "andare alla banda".

Questa è la versione romantica, ma la versione reale è molto più figlia del caso che di una precisa volontà. Perché se davvero a un bambino interessa la musica, di solito è attratto da strumenti come il pianoforte, o la chitarra, e se sceglie la musica bandistica è perché c'è una tradizione famigliare che porta in quella direzione.
Invece nella tua famiglia la musica stava a zero.
Però c'era un amico di famiglia che suonava e aveva convinto la figlia, allora tua grande amica, a imparare a suonare nella banda. E i tuoi genitori: ma prova, c'è anche Alessandra, così non vai da solo.
E un po' controvoglia, un po' incuriosito cominci con le lezioni teoriche di musica: un anno di solfeggio. Che a proporlo ad un bambino del giorno d'oggi è una follia: il ragazzo se vuole venire a suonare gli devi dare il più presto possibile in mano uno strumento, sennò quello si stufa e dopo un mese va a fare altro. Ma trent'anni fa, che ci vuoi fare, eravamo più tonti e facevamo sempre tutto quello che i più grandi ci dicevano senza fiatare. Quindi, ripeto, quasi un anno in cui il sabato pomeriggio andavi a lezione di solfeggio dal maestro di teoria, e in quell'anno hai solfeggiato quasi tutto il Bona.


Poi, quando il maestro di teoria ti dava il permesso, cominciavi ad andare a lezione anche il mercoledì pomeriggio con il maestro di banda che ti insegnava il tuo strumento. A 8-9 anni non avevi le idee ben chiare e, anche se le avessi avute, erano i grandi che decidevano per te.
E quindi, dopo averti fatto provare anche un ottone come la tromba, decisero che avresti suonato il clarinetto.
E a complicare il tuo rapporto con le edizioni Ricordi, al signor Pasquale Bona si affianca anche il sig. Jean-Xavier Lefèvre.


Se qualcuno vuole ridere di te, questo è l'indice:
-Tavola delle posizioni del Clarinetto sistema Muller.
-Tavola delle posizioni del Clarinetto sistema Bohm.
-Esercizi per la scala Diatonica Naturale.
-Salti.
-Articolazioni varie.
-Studio dell'espressione.
-Esercizi per la Scala Cromatica.
-Studietti sugli intervalli.
-Scale Diatoniche e Arpeggi nelle 24 tonalità maggiori e minori.
-Esercizi in diversi tonalità.
-Esercizi sull'articolazione.
-Esercizi progressivi.
-Studietti melodici.
-Studietti per il ritmo e le articolazioni.

E dopo i primi approcci con lo strumento cominciano le prove delle marce bandistiche, quelle che poi farai in sfilata, e ancora più tardi, lo studio delle parti concertistiche, quelle che (anche lì, deciderà il maestro quando sarai pronto) suonerai anche alle prove con tutto il resto della banda, e non solo gli allievi, il mercoledì sera.

E così inizi a entrare in una grande famiglia (perché con il tempo è quello che diventa) che ti insegna uno strumento, ma anche la responsabilità e l'appartenenza.

Cose che ti porti dietro ancora adesso, dopo circa 30 (trenta) anni.


... continua ...

giovedì 25 ottobre 2012

I lavoretti

Dalle nostre parti vengono chiamati così gli oggetti che i bambini a scuola (all'asilo ma anche ai primi anni delle elementari) realizzano come regalo per la famiglia nelle occasioni speciali. Quindi, da quest'anno mi aspetto che per le feste comandate come Natale e Pasqua, ma anche altre occasioni come le feste del papà e della mamma, il bimbo ci donerà degli splendidi pensierini handmade.
Solo che non mi aspettavo che i cosiddetti lavoretti sarebbero cominciati già da subito, anche al di fuori delle ricorrenze. In poco più di un mese di asilo il bimbo ha già portato a casa dei piccoli oggettini che per ora realizzano annalisaportapazienza e i suoi compagni più grandi e lui aiuta o colora.

Quindi facciamo la conoscenza del medaglione del benvenuto all'asilo, che lui ha colorato e di cui fu' orgogliosissimo per almeno 48 ore, prima di dimenticarselo tra i giochi.

Questa fine ignobile dell'oblio tocca ovviamente a tutti i lavoretti, tra cui anche questa "bandierina" che in classe realizzarono (una per ogni bambino) per la festa di inizio anno scolastico.

Con questa storia abbiamo anche imparato che il 2 ottobre (oltre ad essere la festa dei nonni, ma sono sicuro che le due cose siano collegate) è la festa dell'angelo custode: festa cattolica che si festeggia da più di 300 anni (ricordiamo che stiamo parlando di una scuola di suore). Questo lavoretto in effetti il bimbo neanche ricorda di averlo.

Ma l'oggetto che gli piace di più e che piace di più anche a noi genitori è la sua carta d'identità. La sera che sono tornato a casa me l'ha mostrata tutto entusiasta soprattutto del fatto che la foto l'ha disegnata lui.

Quindi in attesa dell'invasione vera e propria dei lavoretti delle feste, cominciamo a raccogliere questi reperti di arte bimba.

lunedì 22 ottobre 2012

Maratonina di Cremona - 21/10/2012

Il 2012 è stata un'annata magra dal punto di vista podistico. E' il primo anno in cui mi iscrivo alla FIDAL ma non ho fatto fare molto bella figura al mio gruppo podistico.
In quest'anno solare fino all'altro giorno ho collezionato solo la maratona di Piacenza, la mezza di Santa Margherita Ligure e la DeeJay Ten. Di solito faccio qualche mezza maratona in più.
Quindi chiudo la stagione delle gare podistiche (almeno quelle cronometrate) con una gara per me nuova.

Invece di andare a Pavia all'inizio di ottobre come facevamo da qualche anno a questa parte, io e la biondina abbiamo optato per provare una mezza comunque comoda per noi (un'oretta di macchina) ma con un percorso diverso.
Assieme a noi c'erano anche Angelo e Max (quest'ultimo ha condiviso con me i primi 15 km della corsa) in mezzo a 3000 runners. Numeri diversi dai quasi 13.000 della DeeJay Ten, ma che hanno comunque fatto si che dallo sparo al mio passaggio sulla linea di partenza passassero circa due minuti, come si vede in questo video.

 

Colpa di un percorso che prevedeva una partenza non molto felice in una strada piuttosto piccola e di un restringimento di carreggiata per lavori dopo poche centinaia di metri.
E questo problema della strada stretta si è poi ripresentato dopo qualche km. Questo fatto ha costretto tutti a rallentare il ritmo e a fare molta attenzione al percorso, tanto che il Max, proprio a colpa del traffico, ha rimediato una storta pericolosa su un marciapiede che probabilmente gli ha condizionato il risultato finale.
A parte questi problemi il percorso era molto bello, con una parte fuori dalla città sugli argini del Po e una parte nel centro storico.
Ma la sorpresa della giornata è stato l'arrivo in salita sull'acciotolato. Una cosa che può avere due effetti: o hai cominciato la volata troppo presto e sei obbligato a rallentare pesantemente rovinando il tuo ingresso trionfale nella piazza dell'arrivo, o, come me, questa cosa ti gasa un casino e, sbuffando come un mantice, spingi a tutta dando anche quello che non hai permettendoti un arrivo sotto l'arco ad una velocità di punta di 3'50" al km.

Risultato finale soddisfacente, con un altro ritocchino del mio PB: 1h 38' 40", per la gioia del mio fisico in generale e dei miei polpacci in particolare messi a dura prova dagli ultimi allenamenti e dalla ripresa dell'attività natatoria (ne riparlerò a breve a queste coordinate).

E come tutte le volte la domanda che mi sono sentito rivolgere una volta a casa è stata:
Papà, hai corso forte fortissimo? Hai vinto?
Certo bimbo, io e la mamma abbiamo vinto, e ci hanno premiato con queste medaglie, ti piacciono?

Si, gli piacciono.
Ci ha pure dormito!
 

giovedì 18 ottobre 2012

Navigatore

Il bimbo sulla macchina stà sul suo seggiolino omologato nel sedile posteriore.
Mi hanno sempre infastidito quelle persone che tengono il bambino davanti in braccio al passeggero, senza cintura e per tratti anche lunghi, solo per accontentare un capriccio.
Mi ricordo che una volta, vedendo nella macchina di fianco una situazione di questo tipo dissi alla biondina: guarda il nuovo modello di airbag lato passeggero della panda ...

L'unica eccezione a questa regola la faccio se devo andare solo io e il bimbo in alcuni punti ben precisi del paese, in un raggio di massimo cinquecento metri.
Il distributore, l'autolavaggio, la pizzeria.
In quel caso il bimbo si siede davanti sul posto passeggero con la cintura di sicurezza allacciata, resta seduto composto e non fa i capricci, anzi, vuole rendersi utile indicandomi la strada.
Solo che è uno preciso, se fa le cose le fa per bene. Quindi legge la cartina.

Alcuni hanno il navigatore satellitare.
Io ho il navigatore stellare!
Ma ultimamente si è fatto prendere un po la mano e, invece di indicarmi la strada per il distributore di benzina, vorrebbe che lo portassi in posti che a lui piacciono un po di più.
E come dargli torto ...

Papà, adesso prendo la cartina e ti insegno la strada che devi fare.
Va bene bimbo.
Adesso vai dritto ... poi gira di qui ... poi prendi questa strada ... poi gira a destra ... entriamo in autostrada ... poi siamo arrivati!
E se faccio la strada che mi hai detto, dov'è che arriviamo. In pizzeria?
No questa è la strada per Formentera!

 Vabbè che ho una macchina fuoristrada, ma non penso che possa navigare per il mediterraneo ...

martedì 16 ottobre 2012

Nozze di smeraldo

Ho da poco compiuto 38 anni.
Questo vuol dire che i miei genitori sono belli vecchi!
Talmente vecchi che domenica (anche se il giorno esatto è il 15 ottobre) hanno festeggiato quarant'anni di matrimonio.

Il biglietto d'auguri fatto dal bimbo

L'anniversario è stato ricordato con una cerimonia in chiesa dove, durante la messa domenicale delle 11, il prete benedetto gli sposi e le loro nuove fedi nuziali.
Nuove perché l'anno scorso i ladri hanno rubato poche cose, ma quelle preziose non sono sfuggite.
Poi, assieme ai figli, genero, nuora, nipoti e consuoceri, sono andati a pranzo in un ristorante per passare qualche ora in allegria.

Ma la cosa più bella è stata che, anche se si festeggiava quarant'anni di vita insieme, i protagonisti della giornata sono stati due bambini che, sommati insieme, hanno 4 anni di vita!

 

venerdì 12 ottobre 2012

Emozioni - Le sorprese del Mulino Bianco

L'altra sera, mentre era in scena una cena a casa dei miei genitori, ho abbandonato la compagnia per una mezz'ora buona e, insieme al bimbo, mi sono vestito da archeologo dell'anima per andare nella mia cameretta di quand'ero piccolo.
L'idea era quella di aprire cassettoni e cassepanche dimenticati e immergersi nel flusso canalizzatore dei ricordi generato dai reperti archeologici dell'era scuolaelementarezoica.
Sono usciti una serie di oggetti che possono fare la gioia di qualsiasi ragazzino di quarant'anni.
Oggi parliamo di un must degli anni '80: un vero oggetto imprescindibile che in quegli anni avevano tutti i bambini italiani (e per il quale oggi ci sono uomini che spenderebbero cifre vergognose).

Le sorprese del mulino biano con il santo graal del collezionista: il maxi sorpresiere.

Non ricordo con precisione da dove arrivava la valigetta, quanti sacrifici andavano fatti sull'altare del mugnaio bianco, ma chissà per quale bizzarro meccanismo, ricordo che anni fa decisi che tutta quella montagna di scatolini con i regali del mulino avrei dovuto scremarla pesantemente. Infatti decisi di salvare dall'oblio della spazzatura solo le scatole avrebbero riempito la valigetta, utilizzando il metodo della qualità insegnatomi dal prof. dott. Katzo. Il famoso metodo alla Katzo.

A quei tempi un bambino delle elementari avrebbe potuto risolvere il problema del tempo libero soltanto mangiando crostatine e tegolini. Perchè le scatoline presenti in ogni confezione contenevano sorprese che, con lo spirito giusto (e quegli anni i bambini avevano lo spirito giusto: semplice, genuino, facilmente impressionabile), potevano farti passare ore creative e spensierate.

Di seguito una carrellata del contenuto della valigetta magica.

Un must dei giochi da tavolo: il domino con le merendine. Oltre all'evergreen crostatina e ai rimaneggiati  tegolino e saccottino, piangiamo la scomparsa di chicche come trottolina e tortorella.

Altro giochino classico rimaneggiato diventato difendi il castello.

E una sorta di gioco dell'oca il cui scopo è mangiare il tegolino.

 
Poi un forza quattro con cui mi ricordo volevo far giocare mio padre alla sera, ma lui ha le mani talmente grosse che non riusciva proprio a manipolare queste pedine minuscole.

Altri giochi da tavolo da fare addirittura in tre, ma a questi difficilmente giocavo. Ho avuto un infanzia piuttosto solitaria.

Io preferivo giochi più solitari tipo questi.

O libricini con piccoli giochi di prestigio con cui poi rompevo l'anima ai miei genitori che dovevano dimostrarsistupiti e ammirati.

E mi ricordo con affetto una sorpresina che mi ha fatto compagnia da piccolo in molte sedute al bagno, creando la mia fascinazione per gli USA
 

mercoledì 10 ottobre 2012

Deejay Ten - Milano 07/10/2012

Non era prevista.
Ora, non è che sono di quelli che all'inizio dell'anno sanno già che gare faranno a settembre e programmano il loro tempo libero in base a questo, con dedizione e testardaggine degna di miglior causa (ne conosco qualcuno). Però non mi era ancora capitato di decidere all'ultimo momento di fare una gara competitiva e di iscrivermi al giovedì sera per la domenica.
Solo che, parlandone con i nonni, abbiamo deciso che sarebbe stata la scusa per una gita tutti e cinque assieme. Così avremmo portato il bimbo a fare un giro in quello che io gli ho spacciato come il castello più grande del mondo prendendo anche il treno sottoterra. Quando gli ho prospettato queste cose non stava più nella pelle. In effetti la metropolitana lo ha affascinato tantissimo, mentre il castello sforzesco non lo ha entusiasmato più di tanto, ma ha passato tutto il tempo in cui io e sua madre correvamo nel reparto giochi del parco sempione.
Ha fatto il bravo, si è divertito e ha fatto divertire. Ha fatto colazione, ha giocato, poi siamo andati tutti insieme a pranzo in pizzeria e ha dormito sulla strada del ritorno.
E' bello portarselo dietro per queste gite sportive, ma l'inconveniente è che oltre a lui dobbiamo portarci dietro i babysitter, e questi non sempre sono disponibili.

Comunque, ora parliamo della gara. L'avevo già fatta nel 2008 e nel 2009 (tra l'altro ad ottobre del '08 si trattò proprio della mia prima gara cronometrata competitiva) e mi è rimasta nel cuore. Perchè la distanza di 10 km non è molto diffusa dalle nostre parti, eppure è una delle più divertenti, dove per diverteni intendo che ti da grandi soddisfazioni senza lasciarti in uno stato di prostrazione come le gare più lunghe. E poi è radio Deejay. Che io ascolto appena ho la possibilità di accendere la radio, e questo succede spesso durante il lavoro. E le cialtronate che il trio medusa riesce ad inventarsi tutte le volte sono una cosa che da sola vale il biglietto.
Comunque, a dispetto del casino riportato per l'anno scorso, l'organizzazione mi è sembrata impeccabile, anche se il numero totale di partecipanti era da far tremare i polsi: quasi 13.000 tra ten competitiva, non competitiva e five.
La mia performace è stata molto soddisfacente. Sono partito a palla, con il fiato che reggeva bene e senza avere nessun problema alle gambe. Dopo un paio di km in difesa, vedo che la giornata butta bene, quindi mi faccio coraggio e scendo costantemente sotto i 4'20" al km. E il fatto che in pochissimi mi hanno superato, ma anzi continuavo a recuperare posizioni mi galvanizza. Agli ultimi due km becco anche Linus e la sua compagnia di spietati e la convinzione e l'autostima salgono, fino a farmi fare uno scatto sugli ultimi 400 metri totalmente inutile ma molto appagante psicologicamente.

Crono finale per me di tutto rispetto, con l'abbattimento del muro dei 45' (considerando il fatto che molto probabilmente erano un po più di 10 km), ma soprattutto con una freschezza finale che mi fa ben sperare per poter mantenere medie paragonabili anche in distanze più impegnative.

Intervallo
Milano: vista del castello con Garmin
 

domenica 7 ottobre 2012

La festa dell'asilo (la prima)

Iniziare un anno scolastico con un mese di ritardo può sembrare strano, ma è esattamente quello che è successo: sabato scorso l'asilo del bimbo ha festeggiato l'inizio dell'anno scolastico con una merenda nel cortile, benedetta da una bella giornata di sole come ottobre sà regalare molto spesso.
Ma se ricorderete l'asilo non è quello classico comunale, ma un istituto gestito da suore, quindi la merenda era solo la parte centrale, ma non la più importante, del pomeriggio di festa.
Ritrovo alle 15,35 alla casa natale/ museo di santa Francesca Cabrini, dove tutti i bimbi, i genitori, i nonni e tutti gli accompagnatori, si sono uniti alle insegnanti e alle suore.
Prima di partire due parole da parte del parroco:


Poi la passeggiata con striscioni (il più grande diceva: quanto è buono Gesù con noi - i bambini della scuola materna), bandierine, e le insegnanti che cantavano con i bambini (solo i grandi, perché il mio bimbo non ha ancora avuto tempo di impararle) per le vie del paese, con le persone ai lati della strada che ci guardavano sorridendo.


Arrivati alla scuola, ancora canti e balli dei bimbi guidati dale loro insegnati, preceduti dal discorso inaugurale di rito delle autorità presenti e dalla madre superiora delle suore. La preside dell'istituto, se così si può dire.
 


Avete voglia di fare la merenda?
... ma che domande!

E dopo aver passato un'oretta in cortile in cui i bimbi, quando è andata bene, hanno sudato talmente tanto da dovergli cambiare la maglietta, siamo andati tutti a messa.

Il bimbo si è comportato benissimo, tanto che non sembrava il mio.
All'inizio temevo un pomeriggio difficile perché, come succede anche tutte le mattine in cui la mamma lo porta all'asilo, faceva il noioso e il pigro. Poi, proprio come succede tutti i giorni, appena ha visto i suoi amici e la sua insegnante annalisa portapazienza è diventato bravo ed entusiasta. ha camminato tutto il tempo mano nella mano con il suo amico preferito, si è messo in cerchio assieme agli altri, ha giocato senza fare il prepotente, in chiesa è stato tutto il tempo seduto tranquillo con i suoi amici di fianco all'insegnante (ma qui abbiamo usato il trucco: aveva in mano il suo pupazzo Orso).

E' stato un pomeriggio bellissimo. La prima di una lunga serie di feste scolastiche di cui spero di non perdermene neanche una.
Non vedo l'ora che arrivi Natale!!

giovedì 4 ottobre 2012

Pillole di saggezza 2

Perchè ne ha visti tanti
Premessa: guardando un libro di dinosauri
Bimbo, guarda com'è grosso questo dinosauro!
... oohh, è il dinosauro più dinosauro che ho mai visto in vita mia!!!!

Concorso di colpa
Premessa: dopo che l'avevo sgridato si mette in un angolino a frignare e a farsi coccolare dalla nonna.
Bimbo, dillo alla tua nonna, perchè stai piangendo?
Il papà mi ha sgridato ...
Bhe, l'avrai fatto arrabbiare!
No, è colpa sua, ... mi ha molto deluso!

Con calma ...
Premessa: Lo riprendo perchè ha fatto la pipì addosso.
Ma bimbo, cosa hai fatto?
Ma papà non ti preoccupare, sono cose che capitano ...

mercoledì 3 ottobre 2012

E' mio!!

L'ho trovato per caso su facebook e mi ha fatto cappottare dal ridere.
Perché se è vero che la proprietà privata è un concetto piuttosto effimero al di sotto dei (diciamo) sei anni, è pur vero che un bambino dimostra altruismo solo con le cose non più utili.

Esperimento: provate a cambiare nel titolo la parola bambini con la parola politici ...

lunedì 1 ottobre 2012

3° Lodi che corre - 30/09/2012 Lodi San Bernardo

Corsa campestre relativamente nuova, di un gruppo oratoriale che però è molto ben organizzato.
Per me è la prima volta che la corro, mentre la biondina l'aveva già fatta due anni fa, raccontandomi di una corsa molto ben presidiata con un percorso molto vario.
In effetti il tragitto è molto particolare per la media delle campestri della zona: partenza unica (con colpo di pistola che però ha fatto cilecca) e percorso corto completamente all'interno della città di Lodi, con passaggi nei parchi cittadini e passerella nella piazza principale. Poi quelli che avevano scelto il percorso medio e il lungo escono dal paese e si avventurano nei campi tra argini dell'Adda, alzaie dei canali e bosco di pianura (aggiungiamoci anche però un inevitabile passaggio di fianco alla tangenziale).
Il passaggio della carovana per le vie del centro necessitava di un'organizzazione numerosa e ben organizzata, e infatti c'erano tantissimi volontari e anche delle moto come apripista.
Alla fine ho corso i 19 km del percorso lungo assieme a Max e al suo amico Angelo ad una media di circa 5 min/km. Ottima tappa di avvicinamento alla mezza maratona che ho in programma per la fine del mese di ottobre.
C'era anche la biondina e la zia stordita, entrambe soddisfatte della loro corsa.
Eravamo tutti talmente soddisfatti che abbiamo apprezzato moltissimo il ristoro finale. Tanto che io e la zia stordita abbiamo osato un bel piatto di risotto e un pezzo di pizza.
Alle dieci di mattina.

Ma l'allenamento della domenica non era ancora finito. Arrivato a casa, il bimbo ha visto la pettorina degli sponsor che eravamo obbligati ad indossare, e non gli sembrava vero di fare la gara di corsa con suo papà.
E alè, si ricomincia ...

lo Stefano Baldini de' noartri