mercoledì 26 febbraio 2014

Un genitore quasi perfetto III

Cercare di essere genitori quasi perfetti è difficile. Certe volte sei contento del feedback che ottieni da tuo figlio, altri giorni pensi di star sbagliando tutto. Ma l'unico opzione è andare avanti nella strada scelta e percorrerla tutta.
Nel frattempo continui a leggere il saggio che hai comprato nella speranza che ti possa aiutare. In effetti finora hai letto soltanto consigli e considerazioni condivisibili, e se non sei ancora riuscito a sfruttarle tutte è solo colpa tua.
Qui la prima parte e qui la seconda.
Di seguito invece riporti altri estratti dal libro e i tuoi pensieri a riguardo.


La convinzione che nel trattare con i figli ci si possa riferire a una serie di regole è il maggior nemico di un sano atteggiamento di comprensione basato sull'empatia, che può nascere soltanto dalla riflessione sulle esperienze personali, diverse per ciascun genitore come diverse sono per ciascun bambino le proprie. Le regole sono nemiche della spontaneità e dei sentimenti positivi. Affidarsi alle regole finisce per estraniare genitore e figlio. Può esservi, e sovente vi è, una certa convenienza nell'avere delle regole, ma mai del piacere; e sicuramente non ne guadagna il legame affettivo tra genitori e figli. L'esistenza di regole, comunque siano nate, reifica e meccanicizza quello che dovrebbe essere il più personale, il più essenzialmente umano, il più spontaneo dei rapporti, un rapporto che ogni giorno potrebbe arrecare nuova gioia.

Maccome? Quando guardi SOS tata, uno dei momenti clou del loro lavoro è quando compaiono le "regole" da consegnare ai bambini e alla famiglia tutta. Sembra quasi che la parolina magica "regole" sia la soluzione da sola ai comportamenti sbagliati dei bambini!
L'inghippo forse è che l'autore del libro in questo caso si riferisce a regole più generiche di impostazione del rapporto genitori figli, e non le regole per la convivenza civile, tipo quante ore di videogiochi bisogna concedere al pupo.
Vista così hanno ragione sia tata Adriana che Bettelheim. E il padre è un po' più sollevato.



La sicurezza e l'atteggiamento del genitore. Un esempio è costituito dalla difficoltà che tutti i genitori in varia misura provano nel separarsi dal figlio quando questi incomincia ad andare alla scuola materna. L'angoscia da separazione è una delle angosce più fondamentali dell'essere umano; tutti, chi più chi meno, ne andiamo soggetti. La nostra esperienza del modo in cui da piccoli viene gestita da nostra madre questa paura determinerà in gran parte il modo in cui noi stessi, in seguito, affronteremo l'angoscia da separazione. I meccanismi per cui questo avviene e come l'ansia della madre sia ciò che causa o aggrava l'angoscia del figlio si possono facilmente osservare quando il bambino viene mandato per la prima volta alla scuola materna. Molti se non tutti i bambini provano una certa diffidenza di fronte alla situazione del tutto nuova per loro della scuola materna e mostrano all'inizio qualche difficoltà a separarsi dalla persona che li accompagna a scuola, di solito la madre. Ciò nonostante vediamo bambini che si abituano facilmente e altri che accettano la nuova situazione solo dopo molto tempo e con gravi difficoltà. Tutto dipende dai segnali che il bambino riceve dalla madre; se essi gli comunicano che la situazione è sicura e desiderabile, la accetterà ben presto e anzi trarrà piacere dalla nuova esperienza. Se, invece, l'iniziale difficoltà del bambino a lasciare la madre susciterà in lei delle reazioni che gli fanno intendere come anche lei sia preoccupata per quello che potrebbe accadere e sia riluttante a lasciarlo, allora naturalmente il suo iniziale turbamento ne sarà aggravato.

Prima di tutto un'osservazione generale. Il libro in questo punto ma praticamente quasi ovunque parla di genitore riferendosi alla madre. E questa scelta è spiegata in uno dei capitoli iniziali del libro, dove la si giustifica facendo riferimento al fatto che è la madre che generalmente ha più contatti con il bambino, per una serie di motivazioni che vanno da quelle più naturali legate alla maternità fino a quelle dettate da usi e costumi della nostra civiltà. E questo fatto la porta ad essere più coinvolta e più attenta nell'educazione del bambino.Tutto vero, tutto condivisibile. Ma molte cose stanno cambiando e tu, padre, sei qui che ti interroghi su come essere un genitore quasi perfetto.
Detto questo, hai compreso pienamente l'importanza del trasmettere serenità ed entusiasmo al bambino. Per alcuni può sembrare un'operazione difficile, perchè entra in gioco anche il carattere del genitore e una persona che nella vita è ansiosa e indecisa non può cambiare atteggiamento facilmente, foss'anche per il bene di suo figlio, ma lo sforzo deve essere fatto.
Pensi che la sicurezza personale di tuo figlio sia una cosa molto importante, che cerchi di stimolare appena puoi. Cerchi, senza forzare, di lasciargli fare tutto in autonomia, per poi essere presente ad aiutarlo quando non ce la fa, e a lodarlo quando riesce nel suo intento. A volte è più impegnativo (in termini di tempo e di pazienza) lasciargli fare da solo un'attività piuttosto che fargliela tu al posto suo, ma è necessario questo sforzo per accrescere la sua autostima e la sua sicurezza personale.



Nostro figlio dovrebbe poter essere in grado di fare nella sua vita quello che a lui sembra importante, desiderabile e degno di essere fatto; di creare con i suoi simili rapporti costruttivi, soddisfacenti, di reciproco arricchimento; e di sopportare le tensioni e le difficoltà che inevitabilmente la vita gli riserverà. Sotto questo punto di vista i genitori non rappresentano semplicemente i primi e più influenti maestri del figlio, sono coloro per mezzo dei quali egli si orienta nella vita; minuto per minuto egli li osserva e gli studia per capire cosa fanno e come lo fanno e con quali sentimenti, sentimenti manifesti, negati o persino rimossi. In tal modo i genitori gli indicano chi essere e come esserlo (e il "come" scaturisce sempre naturalmente dal "chi"). Sono questi i dati importanti per l'esistenza presente e futura del bambino, molto più importanti dell'acquisizione di conoscenze e abilità specifiche (certamente utili), alle quali sembrano invece attribuire tanta importanza i genitori.

Questo è, se fosse necessaria, la conferma di quello che avevo già scritto su queste pagine: più che i consigli servono i buoni esempi. Il genitore, più che un maestro, deve essere un esempio di vita.


... continua ... (forse) ...

giovedì 20 febbraio 2014

42


Guida galattica per gli autostoppisti è un libro scritto da Douglas Adam nel 1979.
Tecnicamente sarebbe un romanzo di fantascienza, ma la SF in questo caso è un pretesto come un altro che fa da sfondo ad una storia surreale con una serie infinita di situazioni tra l'esilarante e l'ironico.
Una delle trovate più divertenti è quella della "domanda fondamentale sulla vita, sull'universo e tutto quanto", e a ripensarci ultimamente, dopo almeno una quindicina d'anni da quando avevi letto il libro, il meccanismo assume tutto un altro aspetto.

Dalla pagina Wikipedia dedicata al romanzo:
Un gruppo di scienziati, i cui componenti sono in realtà la proiezione pandimensionale di una razza di esseri super-intelligenti esistenti su un piano dimensionale superiore, costruisce Pensiero Profondo, il secondo più grande computer di tutti i tempi e di tutti gli spazi, per ottenere la risposta alla "Domanda Fondamentale sulla Vita, sull'Universo e Tutto quanto". Dopo sette milioni e mezzo di anni il computer fornisce la risposta: «42».

Ora, dopo aver corso tre maratone nella tua breve carriera podistica, puoi dire che l'idea del 42 è una metafora azzeccata. L'autore ha dichiarato in anni successivi che il numero è puramente casuale: stava guardando fuori dalla finestra pensando a una risposta che fosse totalmente fuori contesto, palesemente surreale, e gli è comparsa nella testa quella cifra. Ma per chi, come te, ha corso di fila per 42 km e 195 metri, la coincidenza puzza di zolfo.
Correre una maratona (ma soprattutto allenarti per percorrerla) ti porta in contatto con il tuo io più profondo, ti fa conoscere a fondo te stesso, i tuoi limiti, le tue debolezze e i tuoi punti di forza. Lo sforzo e la fatica ti rendono vulnerabile e emotivamente debole. Ma anche lucido in una maniera impossibile altrimenti.

Forse 42 non è la risposta alla Domanda Fondamentale sulla Vita, sull'Universo e Tutto quanto, ma correre 42 km è una disciplina che ti può fornire il metodo per scoprire la tua risposta alla domanda!

giovedì 13 febbraio 2014

Emozioni - Luca Carboni II

Spesso capita che all'uscita di un concerto di un cantante con una storia lunghetta alle spalle si può sentire gente che si lamenta: Eh, ma non ha fatto quella canzone! Ma come si fa a non cantare quel pezzo! e così via.
Perchè il fan distratto (non certo la groupie che sa a memoria i tutti i testi) alla fine conosce solo i singoli che ha fatto negli anni. Dell'album appena uscito ci cui è andato a vedere il concerto alla fine magari ha ascoltato solo qualche canzone passata alla radio ed è andato al palazzetto con la speranza di cantare a squarciagola i pezzi della sua giovinezza che lo legano indissolubilmente a quell'artista.
Ma è inevitabile che ad un concerto di Ligabue difficilmente sentirai Sarà un bel souvenir, o che siano anni che i RHCP non suonino più Blood Sugar Sex Magik.
Eccezione alla regola sono i tour celebrativi fatti a seguito di album raccolta. In quel caso lo spettatore non può uscire insoddisfatto, perchè non c'è un album da promuovere, e lo spettatore canterà a squarciagola anche e soprattutto le canzoni che amava da giovane.
Il tour celebrativo è il tripudio del fan service!

Tutta questa premessa è per dire che lunedì sera te e la biondina siete andati al Teatro degli Arcimboldi ad ascoltare il Fisico & Politico Tour di Luca Carboni. Era il regalo che le facesti a Natale: CD e due biglietti posizione gran pregio del vostro teatro preferito.
Del perchè Luca piaccia tanto a te (ma soprattutto alla biondina) hai già spiegato qui, in occasione dell'ultimo suo concerto visto, circa un anno e mezzo fa. Ora non resta che mostrare il reportaggio foto-video che con i tuoi poveri mezzi tecnologici sei riuscito a portare a casa a memoria della serata.

Palco con allestimento sobrio e minimale. Altrettanto non si può dire della sua giacca!

Uno dei punti più alti della sua poetica: qui tutti a cantare RIO ARIO ...OO

La canzone da cantare a squarciagola ad occhi chiusi, ma per essere sicuri il testo è passato su maxischermo tipo karaoke!

Lui e qualche altro cantautore bolognese della sua generazione (Bersani) devono tanto a quell'omino della foto. E allora Piazza Grande cantata con le immagini di Luca e Lucio insieme diventa un bel momento emozionante.

E questa è una delle canzoni d'amore più belle che ha scritto.

Ho bisogno di vederti
di vederti e di toccarti
ho già fretta di infilarmi
nel tuo cuore.
No, no non hai capito
non ho detto di spogliarti
io ci voglio entrare adesso
anche se sei vestita.

Voglio entrare nella tua vita
dimmi a cosa stai pensando
vedi com'è bella la vita
anche solo per un momento.

Amore amore che cos'è
questa porta che si è aperta
quest'onda che ci trasporta
chissà dove ci porta.

... Ma l'amore che cos'è?
bravo chi lo sa capire
... Ma l'amore cosa fa?
so solo che mi fa morire

La senti amore questa onda che viene e va
e ci invade anche l'anima
ci fa nascere e morire più che si può
mille volte al secondo mi ami o no?

La senti amore questa onda che sbatte qui
non esiste più forte di così
prendi e dammi questo amore più che si può
e non farmi uscire più da qui.

Innamorarsi è una cosa seria
più grande del mare
infatti il nostro piccolo cuore, sì,
rischia di scoppiare.

... Ma l'amore che cos'è?
nessuno ce lo può spiegare
... Ma l'amore cosa fa?
può farci tutto ma non del male.

sabato 8 febbraio 2014

Mezza Maratona Internazionale delle due Perle - Santa Margherita Ligure 02/02/2014

Mentre tu continui la tua marcia di riavvicinamento alla corsa dopo l'operazione al ginocchio (poi ne riparleremo), la biondina continua la sua marcia trionfale nella mezza maratona tra allenamento e gare con l'obbiettivo di centrare il PB. E visto che vi eravate trovati taaaanto bene due anni fa, avete fatto una bella gita a Santa Margherita Ligure.

Stavolta avete scelto di andare in giornata e non di pernottare la sera precedente sul posto. E' stato uno sbattimento per te che ti sei dovuto guidare più di trecento chilometri tra andata e ritorno di infame Mi-Ge. All'andata c'è stata nebbia, acqua e neve ai bordi della strada, ma attivati sul posto una bella alba tiepida vi ha accolto. Non c'è niente da fare, la Liguria è per noi della bassa nebbiosa un miraggio nel periodo invernale!
Non avevate molto tempo prima della partenza, e quindi appena parcheggiato di corsa a ritirare il pettorale e poi sotto l'arco ad aspettare lo sparo.



E mentre te con il tablet filmavi la partenza, il bimbo ti ha sequestrato la macchina fotografica e si è dato alle foto artistiche.


Mentre la biondina correva te e il bimbo però non eravate soli, perchè stavolta è venuto a correre anche il Max accompagnato dalla sua famiglia e il bimbo ha avuto la compagnia di sua figlia che ha la sua stessa età e la sua stessa vitalità caciarona e contagiosa.


Dal punto di vista competitivo la biondina ha portato a casa un ottimo 1h 52' 23" (sei minuti meno dell'ultima volta), e te hai avuto l'opportunità di veder passare i migliori che correvano come folli. I keniani, con il loro passo dell'altipiano, gli altri italiani a inseguirli, ma soprattutto la beniamina di tutto il pubblico (e vostra in particolare) la fenomenale Valeria Straneo.

Go Vale, Go!!!

Poi per il resto la giornata non ha deluso: temperatura che ha permesso di pranzare a focaccia e pizzette su una panchina di fronte al mare, corse e giochi con i bimbi sulla banchina a vedere le barche, gabbiani da sfamare e fotografare.


In definitiva anche quest'anno Santa Margherita non delude e presenta l'ottimo compromesso tra sport, natura, divertimento e mondanità.


martedì 4 febbraio 2014

Pillole di saggezza 10

Vi conosce molto bene ... 
Sai bimbo, anche io voglio fare un tatuaggio.
Ma mamma, te lo faccio io, ne ho qualcuno nel libro dei dinosauri.
No, io voglio fare uno di quelli veri che non vengono via quando li lavi, come quelli che ha il papà sul braccio.
... e come si fa a fare quelli veri?
Si fanno con una macchina speciale che ti mette l'inchiostro sotto pelle usando degli aghi.
... degli aghi?
Si bimbo, degli aghi!
guardandola con fare interrogativo
mamma ... ma sei sicura di volerlo fare?

Gioia di papà
Colloquio avuto subito dopo l'arrivo della biondina alla mezza maratona dell'epifania.
Bimbo, hai visto che brava la mamma? E' stata velocissima!!
Bene, allora mi alleno ancora due giorni con la corsa, poi facciamo una gara io e te. Dopo comincio ad allenarmi alla corsa anche con la mamma.
Mi sembra un'ottima idea. Allenarsi fa sempre bene.
...
Ma papà, esistono anche le maratone per i bambini o ci sono solo per gli adulti?
Bhè, ci sono delle gare di corsa anche per i bambini, ma tu adesso sei ancora troppo piccolo. Tra qualche anno, se vorrai ...
... allora continuerò ad allenarmi!

Stati d'animo
Allora bimbo, è simpatica questa bambina con cui stavi giocando?
Si, è simpatica. Non la conoscevo, ma è divertente giocare con lei
Hai visto? Tu prima non volevi neanche conoscerla e non volevi andare a giocare con lei! Non dei aver paura di conoscere nuovi amici!
Si, ma papà, lo sai che io all'inizio sono un pò timidoso!